Ultimi articoli nella sezione
Quale reddito minimo?
• Un reddito minimo anti-disoccupazione
di Elena Monticelli
Perché in Italia all’idea di garantire un reddito minimo a ciascuno si preferisce l’erogazione senza condizioni di alcuni beni e servizi? Una riedizione del libro di Van Parijs e Vanderborght
• Airaudo (Sel): un new deal per l'Italia
di Sara Farolfi
Gli interventi sul reddito e quelli sul lavoro devono procedere di pari passo. Si potrebbe sperimentare un'alternanza tra orario di lavoro e salario di cittadinanza ma evitando le storture della "staffetta generazionale". Intervista al deputato di Sel
• Le non-esistenze dei precari a vita
di Ilaria Lucaroni
C'è una incomprensione di fondo per cui chi promuove il reddito da lavoro non si rende conto che, pur senza cartellini da timbrare, i precari lavorano eccome
• Il dividendo europeo
di Philippe Van Parijs
Se l'Unione europea vuole essere per i suoi cittadini più popolare di una burocrazia senza stato, se vuole essere percepita come un'Europa nella quale i cittadini possano identificarsi, allora occorre introdurre qualcosa di completamente nuovo: un reddito di base per ciascun cittadino, quale meccanismo di compensazione degli squilibri tra Stati
• Prima il lavoro
di Sara Farolfi
Per uscire dalle secche della crisi va riportata in cima all'agenda politica la piena occupazione. Perchè avere un lavoro è più importante che avere un reddito e la perdita del lavoro può infliggere danni maggiori della povertà stessa. Intervista al sociologo Luciano Gallino
• Reddito e lavoro devono coincidere
di Giuseppe Amari
Lavoro e reddito di cittadinanza non vanno posti in alternativa ma devono procedere insieme. La loro separazione sarebbe foriera di gravi problemi personali, economici e sociali
• Prospettive economiche per i nostri (pro)nipoti?
di Giorgio Gattei
Nell'era della "disoccupazione tecnologica", il reddito di cittadinanza dovrebbe essere quella parte di profitto a cui il capitale rinuncia per garantirsi la domanda di merci
• Un reddito di base come reddito primario
di Andrea Fumagalli, Carlo Vercellone
Più che di un reddito di cittadinanza si dovrebbe parlare di un reddito di base incondizionato: un salario sociale legato ad un contributo produttivo oggi non riconosciuto
• Lavoro e reddito: una coppia in crisi
di Aldo Carra
Il reddito di cittadinanza può diventare uno strumento di riconoscimento di tutte quelle attività sociali e cooperative che generano valori d'uso senza riceverne remunerazione
• Reddito di base, il ritardo del sindacato
di Andrea Fumagalli
All'introduzione di un reddito di base dovrebbe accompagnarsi quella di un salario minimo. Pubblichiamo un testo estratto dall'ultimo libro di Andrea Fumagalli, "Lavoro male comune"
• La torre di Babele della sinistra
di Giovanni Mazzetti
Il dibattito a sinistra su reddito minimo e di cittadinanza. Una risposta critica alle argomentazioni di Marco Bascetta e Piero Bevilacqua, pubblicate sul manifesto
• Tra reddito e lavoro, il terzo settore
di Attilio Pasetto
Una risposta realistica alla contrapposizione tra reddito e lavoro può consistere nell’incentivare le imprese che lungo la catena del valore perseguono comportamenti socialmente responsabili
• Ragioni morali
di Corrado Del Bò
Il reddito minimo costituisce una misura per attenuare gli effetti della povertà, perciò a buon diritto potrebbe essere incorporato nei nostri sistemi di welfare. Perchè non possono essere le condizioni di nascita, naturali o sociali che siano, a dettare quelle che saranno le condizioni di vita individuali di ciascuno di noi
• Dividiamoci il lavoro
di Giovanni Mazzetti
Tra le intuizioni dei sostenitori del reddito di cittadinanza e le critiche di chi, come Giorgio Lunghini, pensa che quel reddito non risolva la questione dell’autonomia dei non occupati, rimane aperta una sola via: la redistribuzione del lavoro tra tutti, con la riduzione del tempo di lavoro ma senza decurtazioni di salario
• La riconciliazione possibile
di Elena Granaglia
Reddito di cittadinanza e reddito minimo hanno configurazioni diverse ma possono presentare non poche convergenze. Riconoscerle è importante soprattutto ai fini del rafforzamento dell’azione politica a favore di un reddito di base
• Reddito sì, ma da lavoro
di Giorgio Lunghini
L’autonomia economica e politica delle persone presuppone un reddito da lavoro. Il reddito di cittadinanza corre il rischio di far aumentare il numero dei non occupati e la loro l'emarginazione, lasciando irrisolta la questione dei bisogni sociali insoddisfatti
• Una svolta incompiuta
di Chiara Saraceno
Nel dibattito sul reddito di cittadinanza si fanno molte confusioni, lessicali e pratiche. È cosa diversa dal salario minimo e dalle garanzie per i più poveri, legandosi invece al diritto all'esistenza. Che è entrato nella giurisprudenza europea, ma non è riconosciuto nella sua pienezza e inalienabilità. E non solo per ragioni di bilancio.
• Garantire il reddito o il lavoro? Una ricomposizione possibile
di Claudio Gnesutta
Un sistema di reddito minimo potrebbe sostenere i salari e favorire il lavoro, oltre che proteggere il reddito ed evitare la povertà. Come si lega a tassazione e relazioni sindacali. La discussione di sbilanciamoci.info
• Lavoro, e non reddito, di cittadinanza
di Laura Pennacchi
Il reddito di cittadinanza si configura inevitabilmente come “compensazione ex post” dei disagi derivanti dalla mancanza di lavoro e non può affrontare in termini strutturali le problematiche che la crisi globale ci pone, a partire dalla necessità di ridisegnare l’intero modello di sviluppo
• Reddito minimo per un Commonfare
di Ilaria Lucaroni
Il reddito sociale garantito deve essere pensato come una istituzione del comune, vale a dire un reddito che risulta direttamente dalla produzione e non dalla ridistribuzione del plusvalore
• Come redistribuire lavoro e reddito
di Claudio Gnesutta
Tonino Perna propone di ridurre l'orario di lavoro per estendere il numero di posti di lavoro. Ma una generalizzazione dell'impiego part time può essere sostenibile solo se affiancata da un reddito di cittadinanza
• Quanto costa un salario di cittadinanza?
di Leopoldo Nascia
I costi di un nuovo sistema di welfare dipendono dalla scelta tra un sistema di salario di cittadinanza per tutti e un reddito minimo garantito ai disoccupati. Il primo costa fino a 150 mld di euro, mentre il secondo tra i 36 e i 72 miliardi di euro. Ma si risparmierebbe sulle altre forme di sussidi che oggi sono erogati
• Un welfare per donne e bambini?
di Elena Granaglia
Interventi selettivi contro la povertà possono portare buoni frutti, ma anche molti rischi. Il primo: rimuovere dalla sfera politica il contrasto alle condizioni che creano la diseguaglianza. Il ri-orientamento del welfare va fatto, ma nella prospettiva di un accentuato impegno alla riduzione delle disuguaglianze nelle condizioni di vita e di un universalismo attento alle differenze
• Reddito minimo, come si potrebbe fare
di Armando Travaglini
Il sostegno al reddito è il buco più grave del welfare italiano. Le lezioni della sperimentazione del Reddito minimo d’inserimento e i costi che avrebbe il reddito minimo garantito
• Reddito minimo garantito, la proposta di legge popolare
di Luca Santini
La consegna alla Camera della proposta di legge d’iniziativa popolare sul Reddito minimo garantito apre una fase nuova nel rinnovamento delle politiche sociali e di tutela del reddito in Italia. Sbilanciamoci.info apre una discussione