Dal 7 all'11 settembre 2015 è organizzata dall'Università di Urbino in collaborazione con Sbilanciamoci! la seconda edizione della scuola estiva. Un progetto culturale che ha l’obiettivo di ricondurre al centro del dibattito la riflessione ampia sui temi economici e sociali e, dunque, anche su quelli della politica
Gridare all’invasione di campo della Corte anziché riconoscere che il governo ha violato i limiti imposti dalla giurisdizione costituzionale vuol dire invocare lo scardinamento della costituzione
L’alternativa per Syriza è semplice: abbandonare l’euro, o la resa totale, rinunciando ad ogni pretesa di compromesso. Sperare di trovare una via di mezzo non è realistico
La buona educazione/Paesi in difficoltà hanno inciso sulle proprie capacità produttive grazie a una maggiore spesa pubblica riservata all'istruzione
La buona educazione/Serve una legge nazionale per il diritto allo studio che ponga fine alle disparità regionali e che stabilisca i Livelli Essenzialiche le Regioni dovrebbero erogare
La buona educazione/Tra le proposte l'innalzamento dell'investimento sull'istruzione dal 4,7 al 6,5 per cento del Pil e l'abolizione dei finanziamenti alle scuole paritarie e il buono scuola
La buona educazione/Non si garantiscono gli investimenti necessari a livello centrale e si lega tutto alla capacità di ogni singola scuola di rendersi appetibile agli interessi dei privati
La buona educazione/La scuola della libertà che vuole Renzi non è più quella che, secondo Costituzione, deve dare a tutti gli strumenti per essere liberi, ma quella in cui i genitori “liberano” se stessi e i loro figli dalla solidarietà verso i più deboli. La progressiva trasformazione in un servizio a domanda individuale
La buona educazione/Manca una vera politica del personale. E a rimetterci sono gli insegnanti italiani. Persino rimbrottati perchè non sanno apprezzare la grande bellezza delle 101 mila stabilizzazioni
La buona educazione/"Nella scuola attuale, per la crisi profonda della tradizione culturale, si verifica un processo di progressiva degenerazione". Una rilettura da Antonio Gramsci