Economia e finanza
La morte di Luciano Gallino ci permette di ricordare, oltre all’importante studioso, anche la grande impresa piemontese per la quale egli aveva lavorato
Siamo sostanzialmente di fronte ad un modesto rallentamento nel percorso di riduzione del deficit, ma secondo il governo si tratta di una manovra inequivocabilmente “espansiva”
È scomparso domenica, all'età di 88 anni, Luciano Gallino. Sociologo, docente universitario, autore di numerose pubblicazioni, attento analista delle trasformazioni del mercato del lavoro. Pubblichiamo un'intervista apparsa nello speciale sulla Fiom “Democrazia al lavoro”, a cura del manifesto e di Sbilanciamoci
La manovra effettuata con la legge di stabilità potrà godere, con ogni probabilità, di un margine di flessibilità sul deficit aggiuntivo pari allo 0,2 per cento grazie alla cosiddetta "clausola migranti" per un valore di 3,1 miliardi. Ma sulla base di quali dati è stati quantificato questo "sconto"?
Le nuove regole di acquisizione della cittadinanza, ora al vaglio del Senato, prevedono che per averne diritto i bambini stranieri nati in Italia o arrivati prima dei 12 anni debbano avere concluso positivamente un intero ciclo scolastico. In barba al fatto che il 15% dei bambini stranieri, anche tra i nati da noi, è in “ritardo scolastico” fin dalla elementare
Il problema della legge di stabilità del governo è la sua visione di fondo. Manca un piano di investimenti pubblici mentre viene delegato al privato, tramite sgravi fiscali e tagli alle tasse, il rilancio di occupazione ed economia. In arrivo altri tagli a sanità, welfare e enti locali
Le "misure contro il disagio" che il governo Renzi sta approntando costituiscono l’ennesima misura spot, disorganica perchè frutto della sommatoria di voci di spesa diverse e emergenziale. Che non si pone nemmeno fino in fondo l’obiettivo annunciato di ridurre drasticamente la povertà assoluta
La perdita di competenze nel lavoro è strettamente correlata al basso numero delle imprese che fanno sistematicamente formazione. L’Italia ha rispetto alla maggioranza degli altri Paesi dell’Ocse una percentuale di lavori ad alta e media qualificazione nettamente inferiore. E la crisi ha aggravato questo problema
Solo partendo da un’analisi puntuale di quello che è stato il Modello Emilia si potranno dare prospettive ad un sistema che oggi appare largamente compromesso
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