Economia e finanza
Dal giorno del suo insediamento, il 26 gennaio 2015, il governo di Alexis Tsipras ha dovuto affrontare due avversari, egualmente temibili: la Troika e l'opposizione interna a Syriza.
Usare il problema del debito come un’opportunità per industrializzare i paesi europei in difficoltà. L’anticipazione di un articolo che comparirà sul «Diplò» in edicola dal 15 luglio con il manifesto
La vittoria del No ha il merito di non azzerare le prospettive di cambiamento. Ma ora quale sarà la reazione delle istituzioni europee e della troika?
La crisi finanziaria si è via via trasformata in una crisi democratica di legittimità delle istituzioni della unione stessa. E un gruppo di decisori chiuso, autoreferenziale e non democraticamente controllato ha assunto un peso sempre maggiore a livello anche domestico
Pdf n.73:
In Grecia, come altrove in Europa e anche da noi, c’è chi vorrebbe dire tout court che l’Ue è morta ed è meglio così. Ma non è questo l’oggetto della consultazione. Tsipras chiede più forza per negoziare ancora e il ritorno alla dracma è solo il possibile eventuale e deprecato esito di un fallimento definitivo del negoziato
Star bene senza il Pil/Dall’Ocse all’Istat, fioriscono indici alternativi per misurare la qualità reale della vita. Ma per la politica il paradigma rimane ancora il Prodotto interno lordo, strumento delle tecnocrazie e dell’ideologia liberista. Una proposta per cambiare
Star bene senza il Pil/Già trent’anni fa Giorgio Ruffolo definiva il Prodotto nazionale lordo, un “idolo bugiardo”. Un indice al quale veniva attribuita la capacità di dar conto non solo della crescita economica di un paese, ma anche del suo progresso sociale.
Star bene senza Pil/L’austerità è servita a tagliare il welfare e il protocollo di Kyoto si regge su misurazioni che creano altri mercati e non migliorano il clima