Più di 50.000 firme per concedere la cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli stranieri residenti in Italia. Scopi e ragioni del successo della campagna
Pubblichiamo parte del testo scritto da Andrea Baranes come appendice al Manifesto degli economisti sgomenti. Capire e superare la crisi, un volume pubblicato dalla casa editrice minimum fax in collaborazione con Sbilanciamoci
La soluzione della crisi passa per un maggiore e migliore intervento dello Stato: un'imposta patrimoniale sulla ricchezza mobiliare può creare 800.000 posti di lavoro
Nella nuova strategia del premier e del suo governo c'è una visione del mondo e un obiettivo tutto politico. Non è una scelta tecnica, ma risponde a un'idea precisa della crescita alla quale si vuole candidare l'Italia
Giovedì 2 febbraio ci ha lasciati Pino Ferraris, amico e collaboratore di Sbilanciamoci.info. Lo ricordiamo affettuosamente con un articolo tratto dall'ultimo numero della rivista "Gli Asini", dove sottolinea l'attualità dei valori del mutualismo
Il “patto fiscale” di Bruxelles impone a tutta Europa la “dottrina tedesca” dell’austerità. La vittoria di Merkel è una sconfitta per Monti e per l’Europa. Per rispettare gli impegni su debito e deficit, l’Italia dovrebbe ridurre di un sesto la spesa pubblica: una politica che devasterebbe l’economia e la società, e porterebbe a una grande depressione
Sbilanciamoci, Tavola per la pace, Rete Disarmo e Unimondo hanno promosso un mese di mobilitazione per tutto febbraio. L'obiettivo, dire no agli F35, risparmiando 15 miliardi di euro con cui si potrebbero creare 4.500 nuovi asili nido comunali, mettere in sicurezza oltre 12mila scuola, creare più di 100mila posti di lavoro
La scuola media è un incubatore di disuguaglianze destinate a esplodere. Occorre rivederne metodi e obiettivi
L'"imperativo energetico" dello studioso tedesco Hermann Scheer è un formidabile documento su un modello di produzione energetica alternativa al petrolio, al carbone e all'atomo. E che prevede una sua gestione decentrata e autorganizzata, dai singoli e dalle popolazioni locali.
La crisi è anche il risultato degli schemi conoscitivi dell’economia tradizionale. Le soluzioni richiedono interventi che riflettano un diverso modo di pensare. A cominciare dalla finanza, dal debito, dal lavoro, dalla distribuzione del reddito