Dietro l'immagine di un'Europa "paralizzata" davanti alla crisi, c'è un vero terremoto nei rapporti tra stati e Unione europea, con forti cessioni di sovranità, senza che si discuta la direzione che l'Europa sta prendendo, e le conseguenze per le politiche economiche e per la democrazia.
Da un lato, quelli che pensano che dall'euro debba uscire chi non ha titoli per starci dentro. Dall'altra, l'idea di trattenere tutti dentro una gabbia condivisa. Nello scontro in atto sui destini dell'Europa, si confrontano due opzioni tutte interne a una visione liberal-conservatrice. In entrambe manca la società, e la cittadinanza europea
La "spending review" sugli incentivi alle imprese, affidata all'economista bocconiano, ci va giù con l'accetta. Per stabilire quali incentivi meritano e quali no, ricorre al solo criterio dell'addizionalità. Con metodi e argomenti un po' deboli, che sollevano parecchi dubbi analitici
La finanza incontrollata continua a dominare la vita economica e politica. C'è poca speranza di uscire dalla crisi, finché non si riformano i meccanismi che governano il settore finanziario. Qualcosa è stato fatto, ma è troppo poco
Verdetti volubili e imperscrutabili, come le divinità pagane. Però stavolta c'è una verità tra le ragioni del declassamento: le reticenze della politica
Come uscire dalla dittatura dello spread: ecco le proposte avanzate dal Forum «Uscire dalla crisi con un’altra Europa» (Green European Foundation e Sbilanciamoci!, Roma, luglio 2012)
"Non esistono soluzioni facili e immediate alla crisi". Nella relazione della Banca dei regolamenti internazionali, una conferma del fatto che la crisi è strutturale e che non ci sono margini nel sistema per riattivare la crescita. È per questo che l'unica strada è cambiare strada
Lunedì 9 luglio, presso la Casa Internazionale delle Donne – Roma, via della Lungara 19 – dalle 10.30 alle 20.00, si terrà il convegno: Uscire dalla crisi con un’altra Europa, una giornata di incontri e dibattiti promossa dalla Green European Foundation con il contributo di Sbilanciamoci!, un confronto per proseguire la strada delineata nel forum di Bruxelles
Dopo l'euforia di Bruxelles, qualche riflessione a freddo induce al pessimismo. Più che per il poco che si è fatto, il vertice sarà ricordato per quel che non ha fatto per bloccare la speculazione e avviare davvero la crescita
Un'alternativa alle politiche del Consiglio europeo dal Forum «Un'altra strada per l'Europa» tenuto al Parlamento europeo, Bruxelles, 28 giugno 2012