Ultimi articoli nella sezione

08/12/2015
COP21, secondo round
di Lorenzo Ciccarese
03/12/2015
Lavoro, la fotografia impietosa dell'Istat
di Marta Fana
01/12/2015
La crisi dell’università italiana
di Francesco Sinopoli
01/12/2015
Parigi, una guerra a pezzi
di Emilio Molinari
01/12/2015
Non ho l'età
di Loris Campetti
30/11/2015
La sfida del clima
di Gianni Silvestrini
30/11/2015
Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
di Vincenzo Comito
alter
capitali
italie
globi

Contro gli F35

26/01/2012

Sbilanciamoci, Tavola per la pace, Rete Disarmo e Unimondo hanno promosso un mese di mobilitazione per tutto febbraio. L'obiettivo, dire no agli F35, risparmiando 15 miliardi di euro con cui si potrebbero creare 4.500 nuovi asili nido comunali, mettere in sicurezza oltre 12mila scuola, creare più di 100mila posti di lavoro

Il decreto sulle liberalizzazioni – ieri pubblicato in Gazzetta Ufficiale – salva i poteri forti (banche, assicurazioni, petrolieri), colpisce i servizi pubblici locali – costringendo le amministrazioni locali a privatizzare – e solo marginalmente dà qualche sforbiciata alle rendite di posizione di corporazioni come quelle degli avvocati, dei farmacisti, dei tassisti. Che tutto questo – come ha detto Monti – faccia aumentare il Pil del 10% in 10 anni è abbastanza fantasioso. Tra le corporazioni nemmeno sfiorate dal provvedimento c'è quella dei militari, che continuano a spendere e a sprecare una gran quantità di soldi. Come è noto, solo per la costruzione e l'acquisto dei cacciabombardieri F35 si prevede di spendere 15 miliardi di euro: più o meno la stessa cifra che gli esperti del governo stimano (anche qui in modo fantasioso) nel breve periodo come possibili risparmi per i cittadini dall'impatto del provvedimento sulle liberalizzazioni. Uno spreco, quello degli F35, di cui beneficiano i militari e il colosso della Finmeccanica, classico caso – a proposito della propaganda neoliberista antistato – di impresa lautamente assistita dai soldi pubblici, legata alla politica ed invischiata in opache vicende giudiziarie.

Per mettere uno stop alla costruzione degli F35 la campagna Sbilanciamoci, la Tavola per la pace, la Rete Disarmo e Unimondo hanno promosso un mese di mobilitazione che si concluderà alla fine di febbraio con manifestazioni in 100 piazze italiane e con la consegna di decine di migliaia di firme contro gli F35 al governo italiano. Anche per ricordare – in tempi di crisi – che con quei 15 miliardi di euro si potrebbero ad esempio creare 4.500 nuovi asili nido comunali e mettere in sicurezza le oltre 12mila scuola italiane che non rispettano le norme antincendio, antisismiche e di idoneità statica e in questo modo creare più di 100mila posti di lavoro, a fronte degli 8-900 che si alimenterebbero con la costruzione degli F35. Ci pensi anche il sindacato prima di cadere nelle trappole e nelle finte promesse degli armieri. E ci ripensi anche il governo Monti. Mettere fine alla vicenda degli F35è sicuramente una scelta importante e impegnativa, ma sicuramente – per le nostre tasche e per i posti di lavoro – assai più concreta ed efficace di quelle misure del decreto liberalizzazioni come i tagliandi delle assicurazioni elettronici e delle Srl a 1 euro per i giovani, di cui tra qualche mese nessuno si ricorderà più.

Per saperne di più sulla campagna:

old.sbilanciamoci.org

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
Vuoi contribuire a sbilanciamoci.info? Clicca qui

Commenti

Ma quali F 35

Da quello che so la spesa dovrebbe aggirarsi, tra il 2012 e il 2023 in media 1250milioni l'anno. E allora risparmiarli farebbe male a qualcuno? In una situazione economica disastrosa come questa? Ma poi a cosa dovrebbero servirci? Non solo ma sembra che il nostro Paese abbia ordinato già altri 96 Eurofighter così arriviamo a 200 nuovi aerei (più quelli che già abbiamo). Ma che ci siamo messi in testa di fare concorrenza alla Gran Bretagna? Dico semplicemente che mi pare una scemenza, oltre che un buttare quattrini utili, per qualsiasi altra cosa (e ce ne sarebbero da elencare). Se poi a questi risparmi ci aggiungessimo quelli per realizzare la TAV, il bottino per fare qualcosa d'altro di più serio ed utile aumenterebbe in modo considerevole.

Re: Facile giocare a caso con i numeri

Commovente la richiesta di un business plan per capire se conviene investire più in caccia o in asili!
Perchè immagino, se risultasse che secondo il business plan gli asili non sarebbero sostenibili con i soldi risparmiati dai caccia, tutti concluderemmo allegramente che allora tanto vale comparceli, 'sti caccia, almeno per fare contento qualche povero pilota! E poi 'sti bambini che vogliono mangiare, e 'sti insegnanti che vogliono essere pagati, e che è?!
Vabbe'...

Facile giocare a caso con i numeri

vi dimenticate di dire che quei 15 miliardi sono spalmati almeno 15 anni e che quindi,il risparmio sarebbe di circa 1 miliardo all'anno per 15 anni...sarebbe interessante capire come sono stati fatti questi conti...4500 asili...quanti all'anno,quanto è il costo medio per manutenzione,per spese di consumo e per stipendi per ogni asilo.Mettiamo che si facciano mutui quindicennali e si costruiscano tutti nel primo anno...per il costo di manutenzione,spese di consumoe stipendi rimarrebbe a disposizione ogni anno 1 miliardo meno un quindicesimo del costo di costruzione comprensivo degli interessi sui mutui.Siamo sicuri che voi abbiate fatto questi conti o che invece,come fate sempre,non abbiate semplicemente preso i 15 miliardi divendoli per il solo costo di costruzione?Non sarebbe la prima volta che scrivete fesserie simili...quando si fanno queste proposte,occorre fare specchietti precisi e documentati,un businnes plan che sia reale e certo,non dare i numeri a caso in maniera farlocca.Lo avete fatto?Dove posso trovare questo studio?E come andranno poi coperti i costi di manuntenzione,le spese di consumo e del personale tra 15 anni e i lavori di manutenzione straordinaria che ogni tot di anni andranno fatte sulle strutture?

eZ Publish™ copyright © 1999-2015 eZ Systems AS