Senza la separazione tra attività commerciali e finanziarie delle banche, la Bad Bank finirebbe per spostare il rischio concentrandolo da qualche altra parte. Intrappolando il sistema pubblico nel ricatto di dover poi intervenire a “salvare” istituti troppo grandi che abbiano “sbagliato” a scommettere
Una “bad bank” per fare ripartire il credito e l'economia, togliendo buona parte dei crediti deteriorati dai bilanci delle banche. Bella l'idea di levarli da lì. Ma malgrado i giochi di prestigio a cui ci ha abituato la “finanza creativa”, è difficile nascondere sotto il tappeto 150 o forse 300 miliardi di euro
Renzismo in arrivo/1 Meno attenzione per Parigi e le periferie europee e più legami con la City di Londra. Il sostegno dall'alto di un blocco di interessi che va dalla rendita finanziaria e immobiliare alla Confindustria fino alle piccole imprese con l'acqua alla gola. Cosa si intravede all'orizzonte del nuovo governo
Non ci sarà innovazione sociale senza una finanza diversa, altrimenti si rischia solo di prestare entusiasmo e passione ai peggiori appetiti dei finanzieri globali. L'ultima puntata della nostra inchiesta
Banche da legare/3 L'operazione Imu-Bankitalia ha privatizzato un bene pubblico. Alla fine chi sborserà i soldi sarà il Tesoro. In arrivo il «modello Alitalia»
Solo il 5 per cento degli operatori dell'innovazione sociale si aspetta un ritorno ambientale del proprio investimento. La terza puntata della nostra inchiesta
Dopo il nostro articolo sulla "privatizzazione del signoraggio", l'Istituto di via Nazionale smentisce che la rivalutazione del suo capitale sia un regalo alle banche. Ma se l’attività della Banca è una funzione pubblica per quale ragione allora le banche pretendono di vantare un diritto di partecipazione ai suoi utili?
Che cosa ci fa JP Morgan nel mondo della cosiddetta finanza d'impatto? Lo ricostruiamo nella seconda puntata della nostra inchiesta sull'impact finance
Rivalutare le quote delle banche private, così come previsto dal decreto Bankitalia, significa sottrarre al Tesoro parte di questi introiti di natura pubblica. Siamo in presenza di un processo di privatizzazione del signoraggio che, a danno della collettività, avvantaggia alcuni privati
La “finanza d'impatto” si propone di finanziare imprese e organizzazioni con l’intenzione di generare risultati socialmente e ambientalmente positivi. Ma chi c'è dietro la “finanza d'impatto”? Proviamo a ricostruirlo con questa inchiesta