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Una storia finlandese per il ministro Gelmini

18/11/2009
pil_01

C'è la crisi, qui si investe. Come la Finlandia è diventata un caso di successo. Che dimostra il potente effetto anticiclico della spese per l'istruzione

Vogliamo raccontare una storia, la vogliamo raccontare al ministro Gemini e tutti quelli che pensano che tagli e liberalizzazioni siano le uniche ricette buone per uscire da una crisi. Si tratta ovviamente di una storia a lieto fine che, come molte di quelle raccontate in questi ultimi tempi, ha inizio con la caduta del muro di Berlino.

Siamo in Finlandia e il nostro cantastorie è l’ufficio nazionale di statistica.

Abbiamo detto che è appena caduto il muro e con lui il più importante partner commerciale del paese baltico, l’Unione Sovietica. L’economia subisce una tremenda battuta d’arresto (Figura 1 e 2). Il tasso di disoccupazione arriva a toccare il 17% della forza lavoro (Fonte Eurostat) e il prodotto interno crolla di quasi 40 punti percentuali tra il ‘90 e il ‘93. L’economia è fortemente centralizzata e la forza lavoro è fortemente protetta e sindacalizzata.

Figura 1 PIL in milioni di euro, Finlandia 1985-2007, prezzi costanti 2007

Fonte Eurostat, 2007 costant prices

 

Figura 2 Tasso di disoccupazione, Finlandia 1988 - 2008

Fonte: Eurostat

Facciamo ora un salto in avanti di 10 anni e senza cambiare coordinate geografiche ci troviamo in uno dei paesi più competitivi del mondo (Global Economic Forum – Global Competitiveness Report), in cui si è riusciti a coniugare una crescita media del PIL di oltre il 3.5% annuo tra il 1997 e il 2007 (Eurostat) ad una forte attenzione agli impatti ambientali che una crescita così sostenuta può comportare: l’Environmental Performance index elaborato dall’Università di Yale posiziona la Finlandia al 4° posto.

Cosa è successo in questi 10 anni? Probabilmente i politici finlandesi hanno seguito le ricette dell’ortodossia neoliberista tanto in voga negli anni ’90 (esempio su tutti l’OECD Job Studies del 1994): liberalizzazione del mercato del lavoro, decentramento della contrattazione, generalizzato taglio della spesa pubblica in particolare quella destinata alla protezione sociale (così pericolosa per la produttività perché rende tutti i lavoratori terribilmente pigri). Per niente. I policy makers finlandesi hanno deciso di andare controcorrente: hanno preferito adottare una ben focalizzata politica industriale aumentando gli investimenti in R&S (Figura 3) e in formazione, specialmente a livello universitario, compensando così i costi in termini di disoccupazione - tuttora piuttosto elevata - con i benefici generati da tassi di crescita, consentendo di mantenere un elevato livello di protezione e tutele sociali per le fasce deboli. Le statistiche dell’Istituto KELA (un’istituzione pubblica in carico di erogare diverse tipologie di sussidi a diverse categorie di utenti) ci dicono che, esattamente in corrispondenza del periodo di maggiore affanno economico, gli aiuti pubblici agli studenti universitari hanno raggiunto un picco (Figura 4).

 

Figura 3 Investimento pubblico in R&S in percentuale del PIL, Finlandia 1985-2007

Fonte: Eurostat

Figura 4 Supporto finanziario all'istruzione universitaria in percentuale rispetto al PIL, Finlandia 1985-2007, prezzi costanti 2007

 

 

Fonte: Elaborazione degli autori su dati Kela ed Eurostat

 

Questa storia palesa il potente effetto anticiclico della spesa per istruzione. Tra i fattori strategici che sospingono la crescita di lungo periodo dell’economia vi sono senz’altro la formazione e le politiche per la ricerca e l’innovazione. In particolare le famiglie più colpite dalla crisi possono incontrare difficoltà a finanziare l’investimento in quel tipo di capitale umano che gli economisti chiamano generale (prevalentemente istruzione universitaria), ovvero slegato dalle specificità tecnologiche ed organizzative di una data impresa ma più adattabile a nuovi contesti. Una vasta letteratura economica mostra come gli investimenti in capitale umano generale e universitario, aumentando le capacità di apprendimento, possano favorire l’adozione di nuove tecnologie e, al contempo, ridurre il rischio di disoccupazione dovuta a skill mismatches (ovvero un cattivo incontro tra qualifiche richieste dalle imprese e quelle offerte dalla forza lavoro).

L’opportunità di sostenere l’accumulazione di capitale umano generale durante le fasi di recessione sembra dunque costituire un pilastro di quelle politiche strutturali necessarie a mantenere o ad incrementare le capacità innovative di un sistema.

 

L'articolo sintetizza il lavoro pubblicato in: Segre E. e F. Vona, "Investimento in Capitale Umano per favorire il superamento della crisi: l'esperienza finlandese", in R. Pizzuti (a cura di) Rapporto sullo Stato Sociale 2010, Academia Universa Press

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Commenti

Maestro Unico

Concordo con l'articolo sul fatto della ricerca e sviluppo, però non si può criticare sempre, altrimenti come si fa a crescere? Ad esempio: il maestro unico c'è l'ha tutta l'Europa, Finlandia compresa, per noi invece essere tornati, grazie a Dio, al maestro unico vuol dire aver rovinato la scuola e la fine.

rifiuti in Italia

in Finlandia tutti i supermarket hanno una macchina che prende lattine , vetro, plastica e ti paga eliminando il 30% dei rifiuti.

per strada quindi nessuno fa elemosina, e non ci sono rifiuti, si da un reddito a chi non ha nulla, 5 lattine 1 euro

a Milano ogni 100 metir ci son 20 latitne per terra.

in Italia paghiamo i treni per spedire i rifiuti in Germania.

siamo un paese ridicolo.

finlandia

http://www.supportmarkosihvonen.com/english

W le ricette anticilcliche

...soprattutto se dimostrano che investire nella società è un buon affare e spiazzano i tromboni dello stato leggero e delle magnifiche sorti e progressive dell'economia liberista. Non ci credono neanche loro, oramai, e infatti Tremonti & co. si stanno rivendendo, a slogan, come quelli che lo avevano sempre detto. Anche in questo la sinistra sta fallendo!

va tutto bene

anche oggi il padrone delle libertà ha deciso che va tutto bene.
la casse di risonanza radiotelevisive fanno il loro lavoro.
e l'italiano medio è contento ché il pallone continua a girare ed i gratta e vinci non finiscono mai..

Come fa la Finlandia

Sono stato più volte in Finalandia per lavoro.

I Finlandesi non sono Italiani, quindi non basano la loro vita sulle nostre Fatue Illusioni di popolo pigro...Sono molto realisti, cioé il contrario degli Italiani. Ragionano, calcolano, fanno analisi, non sono in Italia quindi non perdono tempo con le accuse, chiacchiere politiche, con gli inciuci.

E poi hanno forti valori. Quali ? Eccoli raccontatati...

Premessa.

Il vostro problema: difficoltà a capire perché la società continua a degradarsi; difficoltà a capire cosa manca per promuovere lo sviluppo economico.

Conviene aprire gli occhi, poiché il degrado continuerà, se non prendete le contromisure sociali necessarie per acquisire competitività. Ma .... espatriati esperti potrebbero aiutarvi.



LA LAPIDE

Leggo un quotidiano italiano. Nausea abbondante.

Decido di scrivere una lettera al giornale, per listare le CAUSE apparenti di tante emergenze, di tanta melma fangosa, che ostacola il cammino di tanti Italiani.

Mia moglie: “Lascia perdere, il giornale non te lo pubblica”.
“Perché ?”
“Perché tu dici la verità ! Il giornale non te la pubblica la verità”.
“Lascio perdere ?”.
“Prova con una filastrocca”, lei mi dice.

Ci provo, sui VALORI. Quelli che sono, fra l’ altro, necessari per far girare le ruote di un Paese, di un’ economia.

LA FILASTROCCA

Un emigrato legge il giornale: -“Solo valori negativi ! Dove stanno quelli positivi ?”.
- “Positivi ? gli Italiani non amano costruire !”
- Come costruire, se manca la chiarezza ?
- Come reinserire la chiarezza, se manca la coerenza ?
- Come diffondere la coerenza, se si é diffuso il doppio linguaggio ?
- Come eliminare il doppio linguaggio, se lo scopo dei politicanti non é costruire, ma guadagnare....... potere ?
- Come togliere il potere ai politicanti ? Ci vorrebbero i tecnici, i professionisti, quelli che non vendono chiacchiere......... ?
- Dove trovare i professionisti, se le persone che hanno una buona posizione, che hanno fatto esperienza ad alto livello, sono state scelte col comparaggio e l’ omertà ?

- Come eliminare il comparaggio e l’ omertà, se non ci’ abbiamo una proposta seria per poterlo fare ?
- Come preparare una proposta solida e seria, se non si conosce più, nello Stivale, la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito che genera impegno ?

- Ritrovare i VALORI , le forze positive? ....... Ma bisogna andare a comprarli in U.E. ?
- Andare a comprare i VALORI in U.E. ? .... Forse, ...ma é proprio quello che fanno gli emigrati !
Solo che, una volta imparati i VALORI, ci restano, nei Paesi europei. Gli conviene.....
............................ anziché rientrare nella melma fangosa.

- Ho capito, ordino una lapide al marmista dietro l’ angolo.
- “Che ci scrivi ?”, chiede la moglie.
- Ci scrivo: “Alla memoria: della chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno”.

Che metto in un cimitero italiano. Qualsiasi.

L’ espatriato

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr
(disponibile per presentare le CAUSE dei guai italici)

Ma come pensare vhe possa arrivarci questa compagnia di nincompoop cher ci governa!

E pensate che ci poossano arrivare il Cav con la sua banda di ottoni? Che ci possano solo pensare Bondi, Cosentino,, Cicchitto, Calderoli, Borghezio o Capezzone? Mavalà

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