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Bce, troppo poco e troppo tardi

08/11/2013

Il taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea è la conseguenza del fallimento delle politiche di Francoforte. Perché anche una politica monetaria espansiva ha ben pochi effetti se unita a una politica fiscale restrittiva, come il caso dell’Europa ben spiega

Applausi per Draghi dopo il taglio ai tassi di interesse, portati da 0,5% a 0,25%. Le Borse sono salite, lo spread sceso, l’euro si è un po’ deprezzato verso dollaro e yen. Tutto bene, dunque? Non proprio. In realtà la mossa della Ecb è la spia di un problema ben più grave, anzi, è la conseguenza del fallimento sostanziale delle politiche di Francoforte. Come ben sappiamo, la Ecb è responsabile solamente della stabilità dei prezzi (e del sistema finanziario) e non si occupa di altre variabili macroeconomiche. Come la maggior parte delle altre banche centrali decide un livello di inflazione – inflation targeting – e usa gli strumenti a sua disposizione, liquidità e tassi di interesse, per ottenere un certo livello dei prezzi. Cosa però in cui ha ultimamente clamorosamente fallito, visto che l’inflazione programmata a livello europeo è del 2%, ma gli ultimi dati parlano dello 0.7%, con paesi come la Spagna che sono ormai in deflazione e l’Italia che si sta avviando sulla stessa strada, contribuendo a peggiorare la dinamica del debito.

Questo è il risultato di forze convergenti e correlate. Quasi tutte le altre grandi economie mondiali agiscono attivamente sul mercato della moneta: gli Stati Uniti con i quantitative easing hanno invaso di dollari il mercato mondiale. La Cina continua a manipolare il valore dello yuan per sopperire artificialmente all’eccesso di capacità produttiva, esportando merci e disoccupazione vero il resto del mondo. Anche la Banca del Giappone, con la Abenomics, ha preso un piglio decisamente interventista, svalutando fortemente lo yen per rilanciare l’industria nipponica. Davanti a tutto questo, la Ecb è rimasta sostanzialmente passiva, lasciando che l’Euro si apprezzasse contro tutte le principali valute, mettendo ulteriormente sotto pressione l’economia del Vecchio Continente. Per mesi non si è fatto assolutamente nulla, negando in fieri l’esistenza del problema. In fondo praticamente tutti i paesi europei stanno registrando surplus nella bilancia dei pagamenti, quindi il valore dell’Euro è equilibrato. Niente di più sbagliato: nei paesi mediterranei il surplus è soprattutto il risultato della depressione della domanda interna che ha portato ad un calo delle importazioni, ed infatti la produzione industriale in Italia è tuttora in discesa, altro che volano delle esportazioni. Eppure, nonostante questo, molti ed autorevoli membri della Bce – soprattutto, i tedeschi – si sono opposti al taglio di interessi sia in quest’ultima tornata, che in quella precedente.

Il problema, come sempre, è la disparità economica nell’area euro. L’euro è troppo forte per i Pigs, ed anche per la Francia – il livello critico del cambio dollaro/euro è stimato attorno a 1,24 per Parigii e 1,17 per Roma – mentre è entro livelli di controllo per la Germania – che andrebbe sotto pressione solamente attorno a 1,80ii. Nuovamente, l’Europa e le sue istituzioni non lavorano per il bene comune, ma ogni paese ha in mente solo i propri ristretti interessi, con Bundesbank e governo tedesco ancora ossessionati dall’inflazione e pronti ad opporsi ad ogni manovra inflattiva anche in una situazione di prezzi stagnanti e disoccupazione rampante.

Questo dovrebbe suggerirci che andrebbero ridiscussi sia il mandato della Ecb sia la sua governance, in cui alcuni black block del monetarismo tengono in ostaggio un intero continente. Allo stesso tempo, però, bisognerebbe ridiscutere anche il sistema complessivo delle politiche economiche. Pensare ora che un taglio di 0.25 punti possa rimettere in sesto l’economia reale è fuorviante e l’effetto sarà al più marginale. Gli strumenti in mano alle Banche centrali sono utili ma non sufficienti per risolvere la crisi. La grande liquidità data dalla Ecb alle banche nell’ultimo biennio non si è trasformata in un aumento del credito al settore non finanziario, anzi, tuttora in calo. Questo vuol dire che la moneta circola meno, contribuendo alla deflazione ormai vicina. Come mai? Da una parte c’è un problema di fondo nel sistema di incentivi e di monitoring delle banche che sono restie a finanziare l’industria, non sapendo valutare correttamente il rischio. Dall’altro, però, c’è carenza di domanda di denaro da parte del settore privato – chi investe durante la recessione? Dunque anche una politica monetaria espansiva ha ben pochi effetti se unita ad una politica fiscale restrittiva – come il caso dell’Europa ben spiega. Anche in America, però, gli effetti del quantitative easing sono misti. Vero, con un governo più accomodante, la crescita americana è stata decisamente più rapida di quella europea, ma con qualche problema: come ben spiegato da Saez e Pickettyiii, questa ripresa è finita nella quasi totalità nelle tasche dei più ricchi. Inoltre, l’eccesso di credito in presenza di domanda stagnante, ha provocato un surplus di liquidità che mette a rischio, nuovamente, la stabilità dei mercati finanziariiv.

Insomma, il credito è importante ma solo se si riesce a convogliarlo verso l’economia reale invece che verso quella finanziaria. Ritornando dunque all’insegnamento keynesiano che il settore privato è restio a spendere in periodi di crisi e che è dunque lo Stato che può riattivare un circolo virtuoso di investimento e crescita. Magari con i soldi delle Banche Centrali?

i Non a caso il Ministro dell’Industria francese, Arnaud Montebourg, ha recentemente sostenuto che un deprezzamento dell’euro del 10% salverebbe 150 mila posti di lavoro in Francia. www.telegraph.co.uk/finance/economics/10434431/ECBs-Draghi-stuns-markets-with-rate-cut-but-deflation-still-looms.html

ii Vedi il mio articolo su Liberazione, Cambiare Rotta: http://resistenzainternazionale.wordpress.com/2013/11/06/cambiare-rotta/

iii http://resistenzainternazionale.wordpress.com/2013/09/12/obama-e-la-ripresa-economica-per-i-ricchi/

iv http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100025974/jp-morgan-sees-most-extreme-excess-of-global-liquidity-ever/

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Commenti

La Tedeschia alta e bionda

@Cyrano
Il nostro de Bergerac continua a ripetere la solita noiosa, inutile, razzista solfa che l'Italia non ha fatto i compiti a casa e si ostina a ripetere che la SUA (la SUA) esperienza è che ... Mi scusi, ma non sappiamo cosa farcene della sua esperienza. Inoltre ha dimostrato che non ha inteso la "piccola" (per parafrasare Churchill) differenza tra micro e macroeconomia. I 2/3 della competitività che la Germania ha guadagnato sugli altri paesi dall'introduzione dell'euro sono competività... di prezzo! Per dirla alla von Klausevitz la guerra (in questo caso economica) della Germania è la prosecuzione con altri mezzi della politica imperialistica che ha sempre caratterizzato il suo apparato produttivo. Molto semplice: loro sono disposti a tutto, anche a lavorare sporco, per raggiungere i loro obiettivi, noi facciamo - come al solito - le pecorelle che implorano il lupo di non mangiarle.

A sx si fa fatica a capirsi forse anche perché...

A sx si fa fatica a capirsi forse anche perché:
1. anche quelli di sx (come succede ad almeno il 95% degli Italiani) odiano le CIFRE o le tengono in non cale e fanno affermazioni infondate: per le tasse messe ai fini del risanamento dei conti pubblici Berlusconi ha battuto Monti 4 a 1, quindi è incongruo prendersela con Monti e non prima e soprattutto con Berlusconi: questo è il punto in discussione;
2. soprattutto per questo, non si sta al punto in discussione e si divaga;
3. facendo affermazioni ovvie che nessuno contesta (anzi, io ne scrivo spesso da 2 anni), come quella dell'inefficacia delle ben più corpose manovre di Berlusconi (l'ho scritto anche nel precedente commento) o dell'inefficienza della spesa pubblica italiana o della forza del welfare tedesco (v. “Dialogo sulle pensioni d’oro, gli ammortizzatori sociali e il caso tedesco” http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2790913.html ) o del confronto tra questione meridionale e Germania dell'Est (anche se esistono analogie sotto l'aspetto culturale-antropologico, atteso che il divario tra Est e Ovest non si riesce a ridurre ulteriormente) e si omette invece di dire che “in 40 anni, la politica straordinaria ha speso nel Sud non più dello 0,7 per cento del Pil; per contro, i trasferimenti lordi sarebbero ammontati per il periodo 1991-2003 a 1.250-1500 miliardi di euro, equivalenti a una media di 96-115 miliardi annui”) (cfr. Banca d'Italia - Mezzogiorno e politiche regionali”, pag. 486 http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/seminari_convegni/mezzogiorno/2_volume_mezzogiorno.pdf ).

BCE

A sx si fa fatica a capirsi. Intanto Berlusconi è quello che nei casini ci ha messo non quello che ci ha salvato. <per poter pesare in Europa quanto pesiamo nell'euro siamo il terzo socio dlla BCE, conteremo pure qualcoa no? Bisogna essere autorevoli e dimostrare che abbiamo recuperato competitività, che abbiamo un Stato e una spesa pubbblica efficiente. Non abbiamo nulla di tutto questo.E questo è FONDAMENTALE. Viaggio spesso nel nord europa per lavoro. Il miracolo tedesco non è fatto solo di minijob e li lo stato sociale efficiente genera alto salario indiretto tanto che i giovani italani stanno meglio li coi minijob che in italia un ricercatore italiano a 900 euro al mese. Per favore non scriviamo e non alludo a Lei sciocchezze sulla Germania a sproposito.
Per 20 anni l'europa ha abboffato l'Italia di fondi strutturali e sociali quando eravamo obiettivo 1. E il sud è messso come è messo . La Germania ha riunificato la germania est che era ai piedi cristo. Viaggiate ora in Germania est e poi andatevene in calabria. E poi riflettete. L'economia si fa nei capannoni. Tuttto il resto sono solo chiacchiere di leoni da tastiera.

I compiti a casa nostra e l'arroganza della Germania

@ nicola melloni
Chiaro, ma era un assist a Lei, visto che l’inflazione è allo 0,7%.
Se non si è capito, chi ciurla nel manico è la Germania, che prende tutti i vantaggi dell’attuale assetto, ma non vuole assumersi gli oneri di Paese leader (anche se l’accordo recente tra la Merkel e la SPD contempla un aumento dei salari tedeschi).

@ Cyrano

1. Anche tu sei disinformato (come almeno il 99% degli Italiani).
Per adempiere all'impegno con l'UE sottoscritto da Berlusconi (non da Monti) del pareggio di bilancio (per avere l'aiuto della BCE), Monti ha completato, nella misura di 1/5 (63 mld cumulati) ed in maniera abbastanza equa, il lavoro 'sporco' già fatto da Berlusconi per 4/5 (267 mld cumulati), in modo molto iniquo poiché ha addossato gran parte del peso delle sue manovre finanziarie correttive sui ceti medio-bassi con alta propensione al consumo, ma che non furono sufficienti per la credibilità prossima allo zero di SB; totale 330 mld, composti per il 55% di maggiori tasse e per il 45% di tagli di spesa; quindi sia il risanamento dei conti pubblici che la recessione sono opera in gran parte di Berlusconi, non di Monti: in sintesi, Berlusconi ha battuto Monti 4 a 1 (qui il dettaglio delle CIFRE "Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti"
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html ).

2. Sono invece d’accordo sul fatto che l’Italia debba completare i compiti a casa, in particolare, imposta patrimoniale e prestito forzoso sulla metà del decile più ricco - la ricchezza degli Italiani è superiore a quella dei Tedeschi ed è un dato ben noto ai Tedeschi e a Der Spiegel, che periodicamente ce lo rammentano -, per finanziare la crescita ed il rafforzamento degli ammortizzatori sociali (soprattutto RMG e piano corposo di case popolari di qualità, ce ne sono 1/30 rispetto alla Germania); riforma ed efficientamento della cruciale PA, ivi inclusa la riforma della giustizia civile; lotta severa all’evasione fiscale; ampliamento a tutti i livelli di criteri meritocratici e di maggiore efficacia-efficienza), avendo come stella polare l’equità.

Poiché, però, la soluzione della crisi è soprattutto in UE, il problema è l’ottusità dei furbi tedeschi, maldestri apprendisti stregoni, che però possono farsi forti del fatto che le riforme essi le hanno già fatte (con la deflazione dei salari varata da Shroeder, che ha prodotto 7 milioni di mini job a 400€ mensili, ma compatibili col reddito minimo garantito (364€) e la casa popolare o il sussidio all’affitto).

Primo Levi scrive (ne 'La Tregua') che i Tedeschi sono arroganti. Dostoevskij scrive ('Memorie dalla casa dei morti'): 'Di certo si doveva credere un uomo molto intelligente, come accade per solito a tutti gli uomini ottusi e limitati'. L'arroganza dei Tedeschi rasenta l'ottusità, ma ovviamente c'è anche un calcolo egoistico da 'bottegai': l’attuale UE li favorisce.

Secondo Der Spiegel, la Merkel, evidentemente non contenta degli obblighi derivanti dal fiscal compact, propone una modifica dei trattati Ue in senso ancora più restrittivo:
http://www.repubblica.it/economia/2013/10/19/news/la_merkel_propone_modifica_trattati_ue-68950729/

Infine, la Germania non vuole assumersi l’onere di Paese guida, forse per ottusità, sicuramente per egoismo ed arroganza. Occorre forse un’azione forte, nel senso suggerito dalla tedesca Ulrike Herrmann, corrispondente economica per il quotidiano “Tageszeitung?
“Consigli per il nuovo premier: ‘L’Italia dovrebbe ricattare la Germania minacciando l’uscita dall’euro’”
http://keynesblog.com/2013/02/18/consigli-per-il-nuovo-premier-litalia-dovrebbe-ricattare-la-germania-minacciando-luscita-dalleuro/ .

cosa conta

Se la politica monetaria non conta penso che avremo poco di cui continuare a parlare, nonostante anche io creda che alcune delle cose che lei dice siano importanti - e ne abbiamo parlato gia' diverse volte qui e altrove. In ogni caso grazie per l'attenzione.

p.s. se esce dal contesto italiano, e pensa a quello europeo, a cui io comunque mi riferivo, vedra' che cio' che dico le sembrera' piu' sensato.

Poco sensato eh

Abbiamo dovuto riesumare Monti che ci ha saccagnato di tasse per recuperare un minimo di credibilità e abbassare lo spread e per Lei è poco sensanto? Melloni, non c'è l'ho con Lei. Si capisce che è appassionato e pure preparato ma l'economia non è quella cosa che si fa linkando pagine web. E' quella cosa che si fa dentro i capannoni. E lì la reputazione, la credibilità, l'essere innovativi potendo contare sul supporto di un sistema paese conta. Si chiama C O M P E T I T I V I T A'. Ed l'unico modo per creare benessere per tutti, lavoratori per primi. Se lo capite, bene. Altrimenti si salvi chi può. E non c'è BCE ed Europa che tenga. Devi aiutarti se vuoi che il cielo (BCE) ti aiuti. E noi stiamo da tre anni ormai a discutere di tutto ma non di che politica energetica vogliamo. Non di che politica dei trasporti vogliamo. Non di che sistema di istruzione vogliamo. Non di che politica agricola vogliamo. Con i soldi dell'Europa per l'agrocoltura la Francia ci ha finanziato i suoi gran Cru e noi i campi da golf caro Melloni. Sì. sì. Proprio i campi da golf. E la nostra pesca sta scomparendo. L'economia studiata sulle levigate pagine dei libri è un conto. Ma affrontata nella realtà è tutta un'latra cosa. Caro Dr. Melloni.

Stato e mercato

Gli stress test mettono paura all'Italia perchè non ci son soldi se si dovesse ricapitalizzare visto che le banche sono nelle mani di fondazioni senza più il becco di un quattrino. La Germania di liquidità gliene danno quanta ne vuole. Il cambio è la variabile più facile da aggiustare con oprazioni di mercato aperto. Ma se i fondamentali non vanno e in Italia è il Sistema paese che andrebbe ristrutturato non c'è BCE che tenga. Ma poi fammi capire Melloni: Te a cui piace tanto lo STATO ma ce la metteresti tu una pacchettata di mld di euro nelle mani di Lupi, Zanonato, De Gregorio e Alfano?
Benissimo provateci e la Ndrangheta ve lo travete come primo finanziatore di Sbilanciamoci.

brevi risposte

Vero, la BCE ha anche altri compiti - fatta salva la stabilita' dei prezzi, pero'.
Quanto al voler capire che bisogna prima fare pulizia in casa per poter parlare con gli altri, mi pare un discorso poco sensato. Per mettere a posto le cose bisogna cambiare il quadro europeo. Gli stress test, per altro, evidenziano che le banche tedesche son messe peggio di quelle italiane, quindi non siamo sicuramente gli unici a dover mettere le cose a posto. E comunque l'Italia e' un fiscal saint, abbiamo avuto il miglior saldo primario europeo per un lustro. Ma non basta, non funziona.
Questo comunque c'entra assai poco, qui si parla delle incapacita' strutturali della BCE e della debolezza della politica monetaria europea.

banche

Lo volete capire o no che le banche non prestano perchè sono zeppe di buffi incagliati circa 130 mld di euro e devono avere i ratio a posto per i test? Lo volete capire che bisogna mettere prima la casa in ordine per poter andare a dire ai tedeschi cosa si deve fare con la BCE? Lo volete capire che non siamo credibili e che il problema è che non riusciamo a riformare il nostro di paese. COme pensiamo di poter cambiar l'Europa.

Funzioni della BCE

"Come ben sappiamo, la Ecb è responsabile solamente della stabilità dei prezzi (e del sistema finanziario) e non si occupa di altre variabili macroeconomiche".

Solamente? Non proprio, c'è qualcuno allora che ciurla nel manico.

Funzioni della BCE

Le funzioni del SEBC e dell’Eurosistema sono definite dal Trattato che istituisce la Comunità europea e specificate dallo Statuto del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e della Banca centrale europea (BCE). Lo Statuto figura come protocollo allegato al Trattato.
Il Trattato fa riferimento al “SEBC” e non all’“Eurosistema”, essendo stato redatto in base all’assunto che tutti gli Stati membri dell’UE adotteranno l’euro. Fino a tale momento sarà l’Eurosistema a svolgere le funzioni stabilite dal Trattato.
Obiettivi
“L’obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi”.
Inoltre, “fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità definiti nell’articolo 2” (articolo 105, paragrafo 1, del Trattato che istituisce la Comunità europea).
Gli obiettivi dell’UE (articolo 2 del Trattato sull’Unione europea) sono un elevato livello di occupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica.

Funzioni fondamentali
In base al Trattato che istituisce la Comunità europea (articolo 105, paragrafo 2) le funzioni fondamentali sono:
 definire e attuare la politica monetaria per l’area dell’euro
 svolgere le operazioni sui cambi
 detenere e gestire le riserve ufficiali dei paesi dell’area dell’euro (si veda gestione di portafoglio)
 promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.

Ulteriori funzioni
 Banconote: la BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno dell’area dell’euro.
 Statistiche: in collaborazione con le BCN, la BCE acquisisce le informazioni statistiche necessarie per lo svolgimento dei propri compiti dalle autorità nazionali competenti, oppure direttamente dagli operatori economici.
 Stabilità finanziaria e vigilanza prudenziale: l’Eurosistema contribuisce alla regolare conduzione delle politiche perseguite dalle autorità competenti in materia di vigilanza prudenziale sulle istituzioni creditizie e di stabilità del sistema finanziario.
 Cooperazione a livello internazionale ed europeo: la BCE intrattiene relazioni operative con istituzioni, organi e consessi in seno all’UE e al di fuori dell’UE, negli ambiti di competenza dell’Eurosistema.
http://www.ecb.int/ecb/orga/tasks/html/index.it.html

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