Economia e finanza
La rotta d'Italia. Le prossime elezioni possono essere un'occasione di cambiamento. I margini sono stretti, le difficoltà molte e, per chi è legato alla “politica dal basso”, sarebbe sbagliato affrontare questa sfida appiattiti sulla realpolitik da un lato, o chiusi in una logica di autoreferenzialità dall’altro
Grazia Naletto e Andrea Baranes sono stati eletti come portavoce di Sbilanciamoci!, dopo le dimissioni di Giulio Marcon, candidato indipendente nelle liste di Sel per le elezioni politiche
La rotta d'Italia. Elezioni 2013, prima i contenuti. Facciamo il punto della discussione aperta da sbilanciamoci.info sulla "rotta d'Italia": la politica economica, e non solo, che vorremmo mettere in cima all'agenda del governo che uscirà dalle urne del 24 e 25 febbraio
La rotta d'Italia. Ogni manovra finanziaria ed economica va subordinata all'obiettivo dell'occupazione. Per farlo, non bastano le (pur necessarie) politiche espansive, e un mercato che selezioni le imprese. Occorre salvare e recuperare il grosso delle forze manifatturiere
La rotta d'Italia. La Bce dà 1000 miliardi alle banche, ma il credito non c’è. I paradisi fiscali restano e i capitali vanno all’estero. Le entrate Imu finiscono nel salvataggio di Monte Paschi. Come si può cambiare il sistema bancario
La rotta d'Italia. Il nuovo parlamento dovrà decidere sulla strategia energetica nazionale. Occasione per ribaltare una scelta basata sul petrolio e opere connesse; e inquadrare le politiche energetiche all'interno di quelle per il clima
La rotta d'Italia. Il Pil del nostro paese è in calo e forse non tornerà ai valori pre-crisi del 2007 prima del 2020. Ma uscire dalla crisi presuppone un'accelerazione delle politiche industriali verdi e un riorientamento dello sviluppo dell'economia in tutti i settori
La rotta d'Italia. La politica italiana è legata a doppio filo a quella europea, che riflette la crisi di egemonia del capitale del “centro” e il suo allargarsi ai danni dei paesi della “periferia” europea
Se la rotta deve cambiare, nei primi cento giorni di nuovo governo ci sono quattro cose da fare subito: meno armi più scuole, dai soldi sporchi lavori verdi, un fisco contro le disuguaglianze, il lavoro da tutelare. E una da fare prima: cittadinanza per chi nasce da noi