Una manovra da 26 miliardi all'insegna della giustizia sociale. Un'anticipazione della controfinanziaria di Sbilanciamoci! Cambiare è possibile, basta volerlo
Giustizia sociale, redistribuzione della ricchezza e sostenibilità ambientale. Stiamo preparando la controfinanziaria, e quest'anno vi chiediamo una mano. 5 mila euro, entro il 30 novembre, per aiutarci a confezionare e diffondere la nostra manovra alternativa. Cambiare si può, se lo facciamo insieme
Innalzare l'aliquota sulle attività finanziarie, implementare le tasse ambientali, e rimodulare l'imposizione fiscale sui patrimoni: sono alcune delle proposte per cambiare una manovra che non rilancia la crescita e rischia di affossare l'Italia in una lunga depressione
La manovra aumenta da 30 a 50 milioni le risorse del fondo sociale per l'affitto, ma per sortire qualche effetto la cifra doveva essere almeno 10 volte superiore
Si potrebbe legare la Spending review ai vincoli sociali, privilegiando cioè quel che permette di aumentare il reddito e migliora la sua distribuzione
Matteo Renzi vorrebbe finanziare la riduzione delle tasse con i proventi della vendita del patrimonio delle case popolari. Ecco perchè non è possibile e nemmeno auspicabile
La legge finanziaria appena approvata dal governo non dà uno scossone all'economia in crisi, non porta aiuto alla parte più sofferente del paese, non crea posti di lavoro e non ha alcun segno di equità. Più che stabilizzare l'economia, stabilizza la maggioranza delle larghe intese
L'incauto ottimismo del governo nel delineare i valori dello spread. Nel Def si ipotizza uno spread bassissimo e si costruiscono le politiche economiche in conseguenza
Nella nota di aggiornamento del Def, in discussione da mercoledì alla Camera, mancano politiche anti-coicliche, di sostegno ai redditi e alla domanda interna. Non c'è traccia di un fisco redistributivo. E per il lavoro ricorrono i soliti incentivi che non hanno mai funzionato
Intervenendo sulla tassa sulla casa, il governo Letta fa un triplice errore: spostando risorse dai più poveri ai più ricchi, dai più giovani ai più vecchi, dalle periferie al centro. Senza con questo aiutare l'economia