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Quello che Monti non dice

19/11/2011

L'equità è possibile, basta fare delle scelte: sia nelle spese da tagliare – quelle militari e per le grandi opere innanzitutto – che nella politica fiscale, con patrimoniale e fisco progressivo. Di tutto ciò non c'è traccia per ora nel programma Monti

Fedeltà alla Bce e ai vincoli europei, continuità con le manovre fatte da Berlusconi e Tremonti nel 2011 e alcune novità su equità sociale, tassazione della proprietà (e reintroduzione dell'Ici), attenzione a giovani e donne, ma nessuna parola sull'ambiente, sull'impoverimento del paese, sulle crescenti diseguaglianze e parole ambigue sulle pensioni ed il mercato del lavoro: quello presentato da Monti alle camere è un programma vago, moderato, liberista con molte carte ancora da scoprire. Abile e prudente, con l'obiettivo di ottenere una vasta fiducia bipartisan.

Tre i pilastri del discorso, già preannunciati nelle dichiarazioni precedenti l'insediamento: rigore nella spesa pubblica, la necessità della crescita economica e l'equità sociale. Ma di riduzione di quella spesa che dovrebbe e potrebbe essere tagliata – dalla spesa militare a quella per le grandi opere – non s'è sentita traccia nel suo discorso. È disponibile a dire al suo ministro – ammiraglio della Difesa, Di Paola che spendere 15 miliardi per 131 cacciabombardieri non è proprio una scelta coerente con il rigore, di questo tempi? Immaginiamo già la risposta dell'ammiraglio, ma forse la domanda non verrà fatta. Magari qualche soldino di quei cacciabombardieri potrebbe essere dato alla cooperazione allo sviluppo (che non ha più un euro), visto che il premier ha creato (positivamente) un ministero ad hoc affiddato al fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Come generico è l'appello per la crescita: nessuna parola sull'economia verde, sulla necessità di interventi per rilanciare la domanda di consumi pubblici e sul sostegno all'innovazione e alla ricerca. Invece dì “capitali privati” nelle infrastrutture, si sarebbe dovuto 'parlare di un “programma di piccole opere” (dalla messa in sicurezza del territorio a quella delle scuole italiane che non rispettano la legge 626). E di equità anche c'è poca traccia: i sacrifici devono essere “equi”, ma di diseguglianze e redistribuzione non si parla.

La patrimoniale non c'è, anche se qualche spiraglio sembra aprirsi: bisogna passare dalla tassazione “delle imprese e del lavoro” a quella su “consumi e proprietà” e bisogna “monitorare le ricchezze accumulate”. Più chiaro il passaggio sull'Ici, che ha preannunciato il ripristino della tassazione sulla proprietà anche della prima casa: giuste e condivisibili le sue parole sull'anomia italiana in Europa; ma la sua invocazione a far "pagare di più che ha dato di meno" sarebbe stata più credibile se parole altrettanto chiare fossero state dette sulla tassazione delle rendite o sull'impegno a sostenere una tassa europea sulle transazioni finanziarie. Se si vuole l'equità, la patrimoniale e l'accentuazione della progressività fiscale sono fondamentali. Eppure Monti dice che bisogna portare avanti la legge delega in materia fiscale e assistenziale di Berlusconi e Tremonti che abbassa l'aliquota più alta sui redditi dal 43 al 40%. Parla di “correttivi e integrazioni” a questa legge: ed è proprio qui che bisogna intervenire ridando un senso alle parole “giustizia fiscale”. Monti dice giustamente che per la lotta all'evasione serve abbassare la soglia dell'uso del contante, ma quanto? Ora si può pagare in contanti fino a 2.500 euro. La soglia deve essere abbassata a 100 euro, com'era alla fine della scorsa legislatura, prima che Tremonti la riportasse in alto (prima 12.500, poi 5mila ore 2.500). È disponibile a procedere in questa direzione?

Ed è proprio in questa famigerata legge delega sul fisco che sono contenuti tagli di 20 miliardi alle detrazioni fiscali per spese sociali (per le badanti, per i familiari a carico, per gli asili nido, eccetera). Monti nel suo intervento parla di “servizi cura per gli anziani” e della necessità della coesione sociale: interverrà con “correttivi ed integrazioni” – come ha dichiarato – per impedire questo massacro delle “tasche degli italiani” per avere delle prestazioni sociali che lo Stato direttamente non fornisce? Il welfare è stato distrutto da Tremonti e Sacconi (la riduzione dei fondi sociali nazionali è stata del 90%: un vero massacro): come si interverrà per ristabilire una soglia accettabile di diritti e servizi per tutti? Di nuovo: “servizi di cura per gli anziani”, dice il premier: ma lo sa che il fondo per la non autosuffienza è stato azzerato? Aiutare i giovani, certo: nel frattempo il passato governo ha ridotto “il fondo giovani” da 130 milioni a 13: è qui che bisogna intervenire e non proponendo una nuova emigrazione per i giovani (“mobilità a scala europea”, ha detto). Dal discorso di Monti risposte non ne vengono. Investire sui giovani e le donne è sacrosanto e ha ragione il premier: ma la prima cosa da fare è creare le condizioni per creare occupazione giovanile e femminile. E la strada non è quella della precarietà, che in Italia non ha fatto crescere i posti di lavoro, ma solo reso più facili sfruttamento e licenziamenti. Ed il passaggio dalla contrattazione nazionale a quella aziendale non facilita di certo una riforma del mercato del lavoro fondata sui diritti dei lavoratori. E se – come ha detto Monti al Senato – bisogna rafforzare gli ammortizzatori sociali, si faccia veramente quello che è necessario: ovvero ampliare, come ha proposto Sbilanciamoci, le tutele dei lavoratori a tempo indeterminato a tutti i lavoratori parasubordinati (a progetto, a collaborazione coordinata e conitnuativa, ecc) che oggi non hanno alcuna forma di protezione sociale. Se si vuole veramente l'equità – come dice Monti – bisogna infine mettere al centro tre questioni fondamentali: la redistribuzione della ricchezza attraverso una politica fiscale fortemente progressiva (inclusa la patrimoniale), il rafforzamento dei servizi e degli interventi di welfare, il sostegno ai redditi delle fasce più deboli. Tutte cose che nel programma di Monti per il momento non ci sono.

MATERIALI PER L'ALTERNATIVA

Ma cosa si può fare, allora? Quali proposte concrete, data l'emergenza europea e italiana in corso? Su questo sito e in altre sedi di discussione sulla politica economica di spunti ce ne sono parecchi. Eccone alcuni:

Pitagora, La strada stretta del nuovo governo

Santoro, Quanto si può incassare con la patrimoniale

Marano, Ma l'Italia può permettersi di lavorare fino a 70 anni?

Pizzuti, Pensioni, perché è giusto indignarsi

Mazzanti, Una tassa per ripulire il belpaese

Ecco invece dove si trovano materiali su spesa militare e tassazione delle transazioni finanziarie:

Campagna No F 35

Campagna per la tassa sulle transazioni finanziarie

Infine, due appuntamenti dai quali nei prossimi giorni verranno idee e proposte:

CONTROFINANZIARIA. Giovedì 24 novembre alle ore 10.30 presso la Sala del Senato- ex Hotel Bologna in Via di Santa Chiara 4 a Roma, si tiene la presentazione del 13° Rapporto della campagna Sbilanciamoci! sulla Legge di Stabilità ed il Bilancio dello Stato.

L'ITALIA CAPACE DI FUTURO. Un'economia verde per uscire dalla crisi. 5 dicembre 2011, Roma, Montecitorio.

 

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Commenti

PROVVEDIMENTI URGENTI

Vedrei positivemente due provvedimenti:
Un "prestito forzoso" molto consistente, con tassazione dei patrimoni o dei saldi dei c/c, contro misure concrete e imponenti di lotta all'evasione fiscale. Necessarie in quanto il prestito - che ovviemente andrebbe ad attaccare quelli che già pagano le tasse - verrebbe restituito, maggiorato di interessi, come credito di imposta tra 3-4 e 5 anni. Quindi, niente emissione di titoli a fronte di esso ed il consolidamento di nuove entrate fisse dalla lotta all'evasione. Ovviamente, andrabbero potenziate le strutture ispettive della GdF e dell'Agenzia delle entrate e potenziata la magistratura per accelerare il processo di recupero.
Unificazione delle forze di polizia che si sovrappongono impacciandosi o boicottandosi reciprocamente. Siamo il paese "libero" col più alto quoziente di forze di polizia/popolazione. Tra polizia di stato, municipali, penitenziaria, ferroviaria, capitanerie, forestale, guardia di finanza, carabinieri, ecc., vedere cosa si può eliminare.

come trovare i soldi

qualche modesta proposta tanto per sbilanciarsi.
1- Un bel taglio a tutte le spese militari che vanno azzerate con ritiro immediato di tutti i militari all'estero e rinuncia all'acquisto di nuove armi.
2- destinazione degli operativi al 50% alla lotta a mafia, camorra etc. - il resto, specie i battaglioni della logistica- vanno impegnati alla Protezione Civile con interventi immediati come la de-cementificazione degli alvei.
3- Tassa sulle transazioni finanziarie: il ricavato fa al 50% a finanziare un fondo nazionale per l'economia verde da cui possono attingere tutte le aziende green-oriented. Il fondo deve funzionare da Start-up pert tutte le aziende di nuova formazione. Il restante 50% finanzia esclusivamente la ricerca green-oriented dei giovani di qualunque specialità universitaria.
4- va rivista immediatamente la privatizzazione dei terreni del demanio: l'affittanza o l'acquisto vanno vincolati perpetuamente all'uso agricolo del terreno ed al suo indirizzo per coltivazioni sperimentali (agricoltura sinergica a livelli massivi) o alternative come la canapa.

ICI

Quando si parla di ICI, una verifica della serietà della proposta è molto semplice: vedere come vengono trattate le esenzioni e i privilegi degli enti di proprietà del Vaticano. Se non ci sono chiari cambiamenti, è tutta una presa in giro. Siamo l'unico Stato europeo a finanziare in modo così forte un altro Stato, piccolo ma molto costoso. Oggi non possiamo più permettercelo. Non è un discorso anti-religioso, ma semplicemente una considerazione di sostenibilità economica.

omissioni

l'aver comparato la tassazione immobiliare italiana con quella degli altri paesi europei.è fuorviante se non si prende come punto di riferimento il redito pro capite.che in germania è triplo ed in francia è il doppio rispetto all'Italia-il giusto richiamo.ormai rituale,alla lotta all'evasione fiscale,è poca cosa se viene omesso di considerare l'incidenza della corruzioe e delle tangenti sulla spesa pubblica-è stato calcolato un giro di tangenti di 60 miliardi-tale entità dovrebbe rendere obbligatorio la nomina per lo meno di un sottosegretario ad acta

Programma che non si vede.

Interessante l'appoggio incondizionato a Monti da parte dei compagni del PD e dell'IDV, senza dimenticare UDC e gli avanzi del FLI.
L'appoggio a cosa ? L'appoggio all'inviato del Quirinale che ha sostituito B, legittimamente eletto.
Solo la gioia così bene espressa dal bacio di Pierferdy alla Rosy può giustificare il giubilo nelle file dei sinistri.
Meraviglioso anche il gesto sublime del trinariciuto Enrico che si è immolato per eseguire l'ordine del soviet, consegnando il pizzino a Monti.
Non mi stupirei se Monti avesse volutamente esibito il contenuto del pizzino ai fotografi ; in questo caso ha fatto bene.
Vedremo nelle prossime settimane se riuscirà a far pagare qualcosa anche ai parlamentari, ai partiti, ai sindacati e a tutta la schiera di intoccabili.

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