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Pensioni, i ladri entrano dalle finestre

21/07/2010

Ecco come, attraverso modifiche tecniche alle "finestre" di pensionamento, nella manovra si consuma il furto ai danni dei futuri pensionati

Per un governo che per bocca del suo ministro del Tesoro aveva affermato solo qualche mese fa che mai avrebbe messo mano alle pensioni il decreto legge 78 in corso di approvazione rappresenta una solenne smentita. Gli interventi sul sistema pensionistico sono pesanti e alcuni hanno il carattere di un vero e proprio furto a danno dei lavoratori.

L’intervento iniziale del governo si limitava ad una modifica delle cosiddette finestre di uscita, ossia del periodo intercorrente tra la maturazione del diritto a pensione e la decorrenza (il pagamento) della pensione stessa.

 

Le finestre sono state introdotte con la legge 335/95 e hanno rappresentato un espediente per risparmiare sulla spesa pensionistica, Il diritto si matura ad una certa età, ma la pensione si percepisce alcuni mesi dopo con un risparmio per lo stato. Inizialmente erano previste solo per le pensioni di anzianità ed erano 4 all’anno con un intervallo massimo, quindi, di 3 mesi tra acquisizione del diritto e decorrenza della pensione. Le finestre sono state poi ridotte a 2 ed estese alla vecchiaia e alla pensione con 40 anni di contribuzione (legge 247/2007). Si è esteso quindi l’intervallo tra diritto e decorrenza a 3/6 mesi per la vecchiaia e i 40 anni e a 6/9 mesi per l’anzianità. Nel caso dei 40 anni questo produceva un evidente danno ai lavoratori che avendo raggiunto il massimo per il calcolo della pensione non potevano avere in contropartita della ulteriore permanenza al lavoro un miglioramento della pensione stessa.

 

Con il decreto il governo porta tutte le finestre ad una misura unica di 12 mesi. Dopo il raggiungimento dei requisiti pensionistici di vecchiaia, di anzianità o dei 40 anni la decorrenza della pensione avverrà dopo 12 mesi.

 

In pratica la pensione di vecchiaia non sarà più a 65/60 anni, ma a 66/61, i 40 anni di contribuzione diventano 41 e i requisiti di età/contribuzione e le quote per le pensioni di anzianità si innalzano di 12 mesi. Certo l’aumento rispetto ad oggi non è di 12 mesi, dato che le finestre erano già presenti, ma l’innalzamento dell’età effettiva di pensionamento è di circa 6 mesi e produce un sensibile risparmio che la Relazione Tecnica quantifica in 0, 36 miliardi di euro nel 2011, 2,6 miliardi nel 2012 e 3,5 miliardi nel 2013.

 

Per l’ennesima volte l’intervento sulle pensioni serve a fare cassa con buona pace di tutti coloro che hanno sempre giustificato o richiesto un intervento sulle pensioni al fine di riequilibrare la spesa sociale.

 

L’estensione della finestra per i 40 anni aggrava il problema prima indicato. I lavoratori che al momento della maturazione del diritto hanno raggiunto nel sistema retributivo il massimo della contribuzione lavoreranno senza che i mesi aggiuntivi servano a migliorare la pensione.

 

Il problema si pone anche nel sistema contributivo e nel misto. Chi va in pensione con questi sistemi a 65 anni si vede applicato un coefficiente di trasformazione calcolato in base alla speranza di vita a 65 anni. La sua pensione però inizierà a decorrere 12 mesi dopo a 66 anni. Subisce quindi una decurtazione del montante pensionistico pari ad un anno rispetto a quello a cui avrebbe diritto.

 

Questa “sottrazione” di montante pensionistico è poi accentuata dall’emendamento approvato in commissione bilancio del senato.

 

L’emendamento traduce in norma operativa, con qualche cambiamento, quanto già deciso lo scorso anno con la legge 102/2009 in merito all’adeguamento dell’età di pensionamento in base alla speranza di vita. La cadenza di modifica dell’età di pensionamento non è più quinquennale ma triennale e si specifica, fatto positivo, che la speranza di vita da prendere in considerazione è quella a 65 anni. Dal 2015 l’età di pensionamento di vecchiaia e di anzianità sarà elevata in base alla speranza di vita a 65 anni rilevata dall’Istat nel triennio precedente. E’ rientrata invece l’applicazione di questa norma ai 40 anni di età come inizialmente previsto. Non si trattava di un refuso, tantomeno di un refuso della Rgs, dato che la norma, per quel che si dice, è stata partorita dal presidente dell’Inps e da uno stretto collaboratore del ministro del lavoro.

 

L’emendamento affronta il problema dei coefficienti nel contributivo. Aumentando l’età di pensionamento sopra i 65 anni, infatti, si pone il problema dei coefficienti per età superiori ai 65 oggi non calcolati. L’emendamento prevede che quando gli incrementi dell’età pensionabile di vecchiaia superano di almeno una unità (12 mesi) i 65 anni debba essere calcolato il coefficiente corrispondente ai 66 anni e così via.

 

Tenendo conto delle finestre e del ritardo nel calcolo del nuovo coefficiente ci avranno dei lavoratori che percepiranno la pensione con più di 66 anni di età (fino a 66 anni e 11 mesi) con un coefficiente di trasformazione calcolato con la speranza di vita a 65 anni. Viene meno per questi lavoratori la corrispondenza tra montante contributivo e montante pensionistico con la sottrazione di più di 1 anno di ratei pensionistici.

 

Oggi per evitare questo i coefficienti non sono calcolati solo per gli anni interi, ma anche per i 12 mesi di ogni anno. Chi va in pensione a 64 anni e 11 mesi non ha il coefficiente di 64 anni, ma quello di 64 e 11 mesi. Per coloro che da oggi avranno la decorrenza della pensione a 66 anni e x mesi il coefficiente sarà invece quello di 65 anni.

 

Considerando la revisione dei coefficienti e l’innalzamento dell’età di pensionamento di vecchiaia la perdita sull’importo della rata di pensione derivante dalla mancanza dei coefficienti sopra i 65 anni varierà tra il 2015 e il 2020 tra il 3% e il 6% a seconda del ritardo nella decorrenza.

 

Gli interventi sull’età si possono accettare od hanno comunque una loro logica. Il mancato aggiornamento dei coefficienti è invece un intervento sull’importo di pensione e produce quello che possiamo qualificare come un furto a danno dei lavoratori.

 

L’emendamento è intervenuto anche sulla possibilità di ricongiunzione all’Inps delle posizioni pensionistiche. Oggi tutti i lavoratori dipendenti che hanno posizioni in Inpdap o nei fondi speciali possono ricongiungere o portare la loro posizione pensionistica in Inps (nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti) senza costi. L’emendamento elimina la gratuità dell’operazione imponendo pesanti oneri a carico degli interessati ossia di tutti quei lavoratori che si trovano ad avere periodi di contribuzione parte in Inps e parte in Inpdad o nei fondi speciali. Oggi questi lavoratori possono ricongiungere tutto nel Fpld senza oneri, in futuro saranno costretti a subire un pesante onere o a optare per la totalizzazione che, tuttavia, comporta il passaggio al calcolo contributivo con penalizzazione sull’importo.

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Commenti

pensioni più tardi

Sono anch'io tra quelli che si trovano a non percepire la pensione e mi chiedo: come farei se non avessi qualche risparmio? Anch'io penso che questa cosa sia illeggittima, anche perchè le aziende si "sono liberate" di tutti quelli come me, mandandoli in pre-pensionamento con la scusa della crisi. Lasciamo stare i sindacati che mi chiedo dove siano, quando c'è da fare mobilitazione vera per la dignità dei lavoratori.......Vorrei entrare in contatto con iniziative e soggetti che si trovano nella mia stessa condizione e sapere se è possibile intentare una classaction.

isacco

Votiamo il partito PENSIONATI saremo tutelati senz'altro di più (segretario nazionale CARLO FATUZZO ) sede a bergamo piazza risorgimento cod post 24128 ,chi vuole avere un consiglio può sintonizzarsi sul canale televisivo PUNTO SAT chi riceve i canali con sky è il numero 864 mercoledi dalle 20.30 alle 21.00e dalle 23.00 alle 24.00,giovedi dalle 21.00 alle 22.00 venerdi dalle 22.00 alle 23.00

Decreto Tremonti

Il decreto di luglio, nella parte di allungamento delle finestre di pensionamento, è praticamente passato nel completo silenzio di tutti (opposizioni comprese).
Anche io sono uno di quelli a cui Tremonti "ha messo le mani in tasca" (con le precedenti finestre avrei ricevuto la prima erogazione di pensione a luglio 2011) mentre ora dovrò attendere il febbraio 2012 !!!!!!!
Mi chiedo e ovviamente chiedo a tutti ma tale decisione è legale ???? si potrebbe intentare una causa ???
Sono anche conscio che occorrerebbe essere in tanti e soprattutto "molto arrabbiati".
Qualcuno ha dei dati concreti su tale possibilità ??
Grazie Maurizio

rgallarino

In tutto questo sfacelo mi pare che nessuno pensi a chi, come il sottoscritto, sta pagando i contributi volontari e che sperava che con la finestra di luglio 2011 di cominciare a percepire la pensione. E invece altri 9 mesi senza un becco di un quatrino. COMPLIMENTI ALLO STATO che costringe alla disocupazione. Tutto questo è legale.

futuro mobilitato

per chi sara messo in mobilità a fine anno agganciato alla pensione come saranno le finestre

40 anni

non si vota chi dice le bugie . (berlusconi e la sua cosca)

LA MUSICA è SEMPRE LA STESSA

Si , la musica è sempre la stessa, fino a quando chi ci rappresenta non entra nell'idea che essere dei rappresentanti di popolo, non significa arricchirsi, ma servire lo Stato e i suoi cittadini con giudizio e lealtà,. Se non arriviamo a questo, è sempre inutile fare che so l'Italia dei valori ( senza Valori ) , il PD semza democrazia e tutela dei cittadini, la rifondazione, senza muovere un dito ( vanno davanti a cancelli delle fabbriche a prenderci in giro), il PDL sembra che la libertà sia solo loro, inutile continuare tanto appena si arriva a Roma ( ladrona ) tutti si esercitano a incrementare i loro averi. Non ho mai sentito nessuna formazione politica fare una raccolta di firme per abolire i salassi monetari che fanno quotidianamente a tutti i cittadini.Ad abolire i rimborsi elettorali, ad abolire la pensione dei parlamentari, ad abolire i cumuli di pensione, ad abolire i compensi faraonici agli AD delle società statali, ecc. ecc. ecc.. Non ho mai sentito fare una proposta di pagamento penale per un manager se non raggiunge gli obiettivi, anzi vengono pure premiati se fanno fallire la società ( vedi Alitalia ). Inutile continuare, sono cose che tutti conosacono , ma i nostri politici ( di tutto l'arco costituzionale ) se ne fregano altamente, tanto dicono, " Finchè la barca va lasciamola andare " . ciao a tutti
P.S: suggerisco di ninondare i siti istituzionali di mail di proteste, fini a quando non aboliscono tutto lo sperpero

pensionato futuro

sindati cisl e uil latitanti non ci difendono non paghiamogli piu le tessere ,in tutta europa si sono ribellati e questi non ci difendono ok

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