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Promemoria

Napolitano e il brivido delle larghe intese

23/04/2013

Il neopresidente Napolitano impone le larghe intese con Berlusconi e bacchetta tutti tranne lui nel suo discorso d’insediamento. Che suscita l’entusiasmo generale, Sel e grillini esclusi. Ora anche il governo si farà sotto il dettato di Napolitano

Le larghe intese non sono un orrore, ha asserito ieri Giorgio Napolitano nella sua intemerata alle Camere. E invece possono essere un orrore, insegna la storia del Novecento. Facta e Hindenburg avrebbero dovuto rifiutare, come potevano fare, l’intesa con Mussolini e Hitler. Non mi si risponda che Berlusconi non è né Mussolini né Hitler, l’argomento con il quale è asceso al potere è lo stesso con il quale arrivarono al potere i due: è il popolo che li ha espressi. Senonché non sono stati loro a iniettare nel popolo l’antisemitismo, la repressione, la guerra, non se li erano inventati, stanno nelle viscere di ogni società in crisi e una Costituzione democratica è fatta per frenarli. Ma Giorgio Napolitano ha da tempo deciso di dare priorità all’unità nazionale rispetto ai principi basilari della convivenza democratica. Questa è la rotta che egli traccia, e da essa è perfettamente legittimato a entrare nel governo Silvio Berlusconi, imputato di corruzione e concussione, non condannato esclusivamente per scadenza dei termini, operazione sublime della sua squadra di avvocati. Non per caso ieri era felice, e ha dichiarato che quello del nostro presidente è il più bel discorso degli ultimi venti anni, quelli nei quali lui ha infestato il paese. Raggiante, distribuiva i suoi elogi e le sue critiche come se avesse diritto di lodare o rimbrottare qualcuno, e Napolitano non ha trovato un brandello di ammonimento per lui; fra le varie bacchettate distribuite a destra e a sinistra non ce n’è stata una per il Cavaliere, a differenza di Stefano Rodotà al quale è stata rimproverato di non aver capito la regola d’oro che guida il Colle.

Neanche a noi piace sempre il linguaggio di Grillo, ma sappiamo distinguere fra parole e fatti, e a Berlusconi non sono imputabili solo le parole, che anche ieri non sono mancate, ma corposi fatti, registrati nei tribunali della Repubblica.

Quel che più fa impressione è l’entusiasmo di quasi tutte le parti politiche – praticamente tutte salvo i grillini e Sel – per la predica presidenziale, pur sapendo a che cosa essa condurrà nei prossimi giorni. La sfilata degli ossequi è stata aperta da Eugenio Scalfari, che si è peritato di dare una lezione di costituzionalismo a Rodotà; non solo, ma di imputargli – delitto imperdonabile – di non aver telefonato a lui Scalfari prima di prendere la decisione che preso.

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Commenti

Arendt

Nel ringraziare Rossanda per ogni sua analisi del presente, mi permetto di suggerirle la visione dell'ultimo film di Von Trotta, e spero di leggerne presto una critica ed un punto di vista su Arendt.

sinistra

Ma scusa, Livia, in quale paese europeo e' esistita negli ultimo 30 anni la sinistra?A Cipro,tralasciando il peso relativo del paese,esiste un forte partito comunista che abbiamo saputo essersi comportato nei 5 anni di governo come tutti gli altri partiti appoggiando la trasformazione di quel paese in quel che sappiamo.C'e' la Grecia certo con l'esperienza di Syriza che valuteremo,ma mi sembra la classica eccezione.In tutti gli altri paesi dal Portogallo agli Urali i partiti a sfondo socialista o progressista,pur differenti tra loro,mi sembrano simili al PD.A sinistra,al di la' delle oscillazioni elettorali,stentano a sopravvivere formazioni di modesta dimensione siano esse di ispirazione comunista o cerchino nuove strade.In alcuni paesi c'e' l'esperienza dei verdi,quasi sempre collocati a sinistra,ma che sembrano anch'essi in una fase di stallo.Se consideriamo il continente,anche al di fuori dei partiti,in coincidenza con una grave crisi economica,si puo' dire che abbiamo vissuto una fase di pace sociale.E i sindacati?Non riescono,ma neppure tentano, di darsi una dimensione internazionale.E fuori di Europa?Il fallimento della Cina,paese che fece ingenuamente sognare quelli della mia generazione,e' il piu' eclatante.E poi il Vietnam,la Cambogia,l'India?E che sinistra c'e' in paesi come Usa Giappone Canada
Australia?Il socialismo bolivariano,che sembra comunque l'unico riferimento,sembra traballare perche' e' mancata una persona.A me sembra che le riflessioni,piu' che limitarsi alle dinamiche banali circa il tradimento di questo o quello,la modestia di quell'altro,debbano soffermarsi su considerazioni che riguardano un quadro e un tempo piu' grandi.Anche perche' le elite politiche sono sempre espressione di un popolo che le esprime.Se non esiste piu' la sinistra sara' o no anche responsabilita' nostra?Se esiste la globalizzazione,la finanziarizzazione ecc.e' solo colpa del tradimento dei politici?

NO

Bersani ha chiesto a Grillo la fiducia, Grillo ha presentato le sue proposte: la rinuncia ai rimborsi elettorali, l'apertura delle commissioni parlamentari, il voto per il giurista fondatore, presidente e parlamentare del PdS nonché estensore della carta dei diritti europei Rodotà come PdR, poi il voto sui singoli provvedimenti del governo. Quale di questi punti è stato preso in considerazione da Bersani? Almeno l'ultimo, poi sarebbe stata da ridere che Grillo si tirasse indietro.

Il fatto è che Bersani ha sempre detto chiaramente quale politica il PD voleva: l'agenda Monti. E ora, malgrado il voto, ci sono le condizioni per farla. In fretta, perché entro giugno vanno approvati il 2packs e il concordato Sacconi. Così come Angela Merkel aveva chiaramente detto: "Bisogna evitare che i partiti che hanno sostenuto le politiche di austerità siano penalizzati dalle urne."
Altro che "è prevedibile che i lavoratori vedano peggiorare un po' le condizioni di vita ma". Ma cosa?
Quella che non c'è più, è la sinistra.

Ah, per la cronaca, non sono grillina.

napolitano

Concordo con Cominelli.Il governo di larghe intese e' l'unica soluzione possibile al momento.Ci fosse Rodota' al posto di Napolitano cosa cambierebbe?Convincerebbe Grillo a un governo con il Pd?E se anche cosi' fosse che garanzie di continuita',di trasparenza,di democrazia mi da un partito (o movimento vedete voi) come quello?Avra' degli elementi interessanti per uno studio sociologico,ma la politica nelle istituzioni e' un'altra cosa
Evocare come fa Vendola un pericolo fascista in un governo di larghe intese mi sembra veramente fuori luogo.Ci sono rischi di irrigidimenti autoritari,questo si.Ci sono rischi che il lavoro dipendente non migliori la propria situazione,certamente.Per i migranti si mette male,sicuro.Come sicuro che non fara' passi avanti la tematica dei diritti civili
Ma a tutti questi rischi non ci si poteva pensare prima? I siti di sinistra sono pieni degli evviva "di storici esponenti della sinistra" ai risultati elettorali.Ah gia' dimenticavo, quando c'e' confusione sotto il cielo la situazione e' eccellente

sinistra onirica?

Ho condiviso le note di Rossana Rossanda con Giovanni Cominelli che è di diverso parere..
Credo siano posizioni distanti ma utili al confronto, ve le ripropongo (autorizzato dell'autore..)
Grazie Rossana!

------------------------------------------------------------- da Giovanni Cominelli
E' incredibile questa sinistra onirica, che la Rossanda rappresenta e che tu Dario inviti a condividere.

1. Non ci sono i numeri per fare un governo da soli! Nessuna delle tre forze - Monti conta pochissimo e non lo considero proprio - in Parlamento li ha. E questo è il

risultato della mancata riforma della legge elettorale.

2. Se si vuole un governo, che almeno dia il tempo al Parlamento di fare una legge elettorale più decente, bisogna fare delle alleanze. Ora, poichè Grillo non si vuole alleare con nessuno (perchè sta investendo sul fallimento degli altri 2), l'unica alleanza possibile per fare il governo è PD-PDL.

3. Se non si vuole questa alleanza, non si fa il governo e si deve tornare a votare.

4. Se si torna a votare con il Porcellum il PDL ha oggi già il 34% dei voti e quindi stravince vince le elezioni. Tutto questo schifo per un'alleanza con Berlusconi, porta di nuovo alla vittoria di Berlusconi

Alla fine tutto questo antiberlusconismo onirico produce una nuova vittoria di Berlusconi. E non sarebbe la prima volta: il centro-sinistra ci ha sempre regalato una vittoria della destra.

Spiegatemi cosa c'entra Napolitano con tutto ciò. Il quale ha ragione di rimbrottare tutti e di essere molto incazzato. Sono anni che spinge i partiti a fare le riforme della legge elettorale e della seconda parte della Costituzione, gli hanno risposto con applausi ipocriti: tutti a dargli ragione, nessuno a fare un tubo! Se si gli avessero dato fattivamente ragione, ci sarebbe una legge elettorale diversa, che ci avrebbe dato un risultato diverso. Napolitano propone - e nel discorso lo ha detto con forza ai partiti prima di accettare il reincarico - un'alternativa molto semplice: se volete fare il governo, non potete fare altro che farlo insieme; se volete andare a votare, accomodatevi: eleggete un Presidente, che vi mandi subito e di nuovo alle urne. Credo- dice sempre Napolitano - che sarebbe un disastro per il Paese e per la sinistra.
Siccome Napolitano non è e non vuol fare il dittatore, si è semplicemente limitato a spiegare a Bersani la realtà. Il guaio è che Bersani ha costruito tutta la campagna elettorale con il collante dell'antiberlusconismo. Ora ne è prigioniero. La sua base non vuole l'alleanza con Berlusconi. E allora vadano a elezioni! Ma Bersani sa che perderebbero alla grande. Ne consegue che una campagna elettorale condotta all'insegna del "mai con Berlusconi" è stata suicida.
La Rossanda non è in grado di capire?

giovanni

Cara Rossana

Cara Rossana, grande come sempre, ma non riesco ancora a capire perchè hai lasciato il manifesto. Le compagne e i compagni rimasti sono la tua splendida eredità.

quali alternative?

Quali alternative a questo risultato. Risultato ricordiamo dato da
- chiusura del M5S ala fiducia del governo di cambiamento
- incapacità di Bersan di spiegare chiaramente la situazione
- la volontà di Renzi di non rispettare il vinvolo della maggioranza sull'elezione di Marini
- la ritorsione di tutti gli altri del PD sull'elezione di Prodi
A questo punto quale soluzione avrebbe proposto ? Quale alternativa restava per dare un governo al paese ?
DOMANDA COME SAREBBE STATA DIVERSA LA STORIA SE IL M5S ACCETTAVA DI DARE LA FIDUCIA AL GOVERNO DI BERSANI ?
Modestamente credo che la storia sarebbe stata molto molto diversa
Reno Giorgi

Diario del saccheggio; genocidio sociale.

Per chi ancora non ha presente l'intero scenario possibile ricordo questo documenatraio di F. Solanas: "Diario del saccheggio" (Social Genocide il titolo in inglese): http://ildocumento.it/economia/diario-del-saccheggio-2003.html

La logica di fondo è: Mafiocrazia! Con una ciliegina in più: l'illusione di cambiamento portata da Grillo che scimmiotta il modello Islanda unico Paese dove c'è stato vero camboiamento e la classe dirigente ha pagato i suoi errori: http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/islanda_rivoluzione_silenziosa.html

Napolitano

E' tutto condivisibile,come condivisibili sono le critiche che da sinistra si levano contro Napolitano per come ha interpretato il ruolo di presidente della repubblica nel settennato e si accinge a farlo per gli anni a venire.Pero' mi sembra che insistere sulla figura di Napolitano,sul suo passato,sul ruolo della corrente migliorista all'interno del PCI,ci porti fuori strada.E' come il bambino che guarda al dito anziche' alla luna.Lo stato comatoso della politica italiana (e direi non solo della politica) e soprattutto l'incapacita' delle sinistre a diventare qualcosa di piu' del nulla,hanno prodotto Napolitano.Non credo che ci aiutino molto collegamenti storici,pur interessanti,ma appartenenti a contesti assai diversi,ne' tirare in ballo come al solito gli Stati Uniti,pressioni da ambienti finanziari o di potere che ci saranno anche stati,ma che non provocano negli altri paesi reazioni cosi' anomale tali da stravolgere gli assetti costituzionali.Mi sembra una tragedia tutta italiana,certo inserita nel contesto di una crisi internazionale.Allora vediamo.La destra in quasi 20 anni durante i quali ha avuto dall'elettorato piu' occasioni per trasformarsi in una destra europea,per non estinguersi,ha dovuto per l'ennesima volta,raccogliersi intorno alla persona che sappiamo,al suo interno permane una componente fascista.A me e' sembrato che il tentativo di Fini,fatta salva quella dose di opportunismo sempre presente in politica,fosse un tentativo corretto,sincero;staccarsi definitivamente dal fascismo partendo da una revisione delle convinzioni personali.La lega e' un partito etnocentrico come ce ne sono altri in Europa,non mi pare che il destino di queste formazioni sia necessariamente il razzismo e tutto il negativo che questo partito esprime.Ci sono in Europa partiti personali come il partito di Di Pietro?E un fenomeno come Grillo,che in breve tempo si trasforma da interessante movimento a una formazione parlamentare con il 25% dei suffragi?Poi quello che piu' ci interessa la sinistra.Credo che il dato piu' evidente che si ripete da un secolo e' l'incapacita',l'idiosincrasia nella formazione di un dignitoso partito socialista,sempre debole,zoppicante in Italia.L'evoluzione ,per me indispensabile del Pci,non poteva non essere che la trasformazione in un europeo partito socialista,che certo sarebbe stato declinante,burocratico,grigio perche' la crisi del laburismo e della socialdemocrazia e' evidente.Invece si e' tentata la bizzarra costituzione di un partito liberal,sul modello partito democratico Usa,che non e' nella tradizione europea e che non permette neppure l'entrata piena nel partito socialista europeo,organizzazione certo superata ma della quale non esiste niente di meglio.Su quello che rimane a sinistra del Pd e' meglio stendere un velo pietoso,Sel compreso (troppo basato sul leader).Dopo la fine del Pci,come era prevedibile dal momento che la storia ha una sua inerzia,e' rimasto un nucleo che si e' riferito all'identita comunista.Su questo residuo,minoritario,ma non minuscolo,non si e' saputo lavorare,oscillando tra fughe in avanti movimentiste e irrigidimenti identitari.Oggi credo che esistano almeno una decina di micro formazioni che si definiscono comuniste.Spesso si distinguono per riviste che nessuno legge.Una tristezza.Nessuna di queste formazioni riesce a stabilire minimi contatti con quella base che dice di rappresentare.Poi ci sarebbero,secondo alcuni,dei fantomatici movimenti che costituirebbero una sinistra diffusa.Certo qualcosa esiste sotto forma di terzo settore,comitati,associazioni ecc.,specialmente impegnati sul tema dell'ambiente(a proposito,non esiste piu' un partito verde come in tutta Europa),ma non mi sembra che abbiano continuita',che riescano a uscire dal proprio territorio e,soprattutto,non fanno massa critica,coinvolgono poche persone.
In questa situazione era logico che qualcuno indirizzasse il paese in direzione del presidenzialismo,a scapito delle assemblee elettive.Lo sta facendo Napolitano,non perche' avesse una presunta innata o storica vocazione,ma perche' le circostanze spingono in questo senso.
Ma che alternativa c'e' allo schifosissimo governo delle larghe intese?
E chi se non il popolo italiano ha creato i presupposti per questa vergognosa soluzione?

intreccio

In tutta questa storia aleggia un'intreccio perverso tra PD e PDL, e sono quei legami affaristico finanziari legati alle vicende del MPS e chissa a cos'altro, dove un PD in evidente difficoltà guarda caso ha trovato un Berlusconi benigno ed accondiscendente ( stavolta un tratto di marcata benevolenza ha preso il posto del solito anticomunismo viscerale) . C'è un legame stretto tra i 2 partiti, la mancata approvazione della par condition, tutta la manovra sulle concessioni televisive, potrebbe dimostrare la tacita connivenza tra due partiti che hanno molto da farsi perdonare, divisi in pubblico ma conniventi in casa, con questo non voglio dire che sono tutti uguali, ma alla luce degli ultimi eventi davvero la somiglianza è imbarazzante.

Lo spettro ribaltato

Cara Rossanda, mi permetta questa confidenza, per anni ho potuto leggere i suoi interventi su "il Manifesto" che lei assieme ad altre autorevoli firme della sinistra italiana ha abbandonato. La ringrazio per la chiarezza e la passione con la quale legge le vicende della nostra democrazia e già che ci sono per il bellissimo, commovente e poetico libro autobiogrfico che lei ha scitto. Ci manca e mi manca la sua presenza e sarebbe salutare per tutti noi poter leggere le sue analisi. Dispiace che la sinistra abbia questa capacità di dispersione delle proprie forze e manchi di una prospettiva socialista.

Domani festeggerò il 25 aprile, pensando a tutte le sofferenze e i lutti ma anchea tutte le passioni e speranze che hanno permesso di scrivere la nostra Carta Costituzionale e quelle leggi successive che da essa traggono ispirazione. La storia di Napolitano è scritta, si tratta di uno dei peggiori Presidenti che questa Repubblica ha prodotto, un Presidente (io sono friulano)che ha insultato i compagni sloveni e croati con i suoi discorsi sulle foibe, lui che è stato delegato PCI ai congressi della Lega dei comunisti Jugoslava, un Presidente che voleva omaggiare i trucidati alle malghe di Topli Uorch (Porzus) (mentre a poca distanza giaciono centinaia di fucilati alle "Fosse del Natisone"), addossando le colpe ai comunisti al soldo degli jugoslavi, un Presidente che ha decorato con medaglia d'oro i caduti a Malga Bala (12 repubblichini della MDT). I nostri caduti sono ovunque nel confine orientale e sono simbolo di una fratellanza che la destra ha da sempre osteggiato e che dopo gli interventi di Violante, anche il centrosinistra ha cavalcato legittimando l'epiteto di traditore a quei partigiani che hanno combattuto assieme agli sloveni. Ora, alla sua veneranda età, potrà, con la riconferma del suo mandato, lanciare la stoccata finale, con la riforma in senso presidenziale, alla nostra Carta costitutiva senza alcun interesse per i più deboli, per i lavoratori, le donne, i giovani... E' necessario agire contro questa prospettiva. Facciamo qualcosa!

Napolitano e l'abbraccio mortale

Ieri sera ero alla riunione del circolo PD al quale sono iscritto. Sono stato il solo a sostenere gli errori incredibili che Napolitano sta facendo, arrogandosi il diritto di decidere per noi:
a) a novembre 2011 ha preferito dare retta ai (presunti) malumori del mercato anzichè a quelli (reali) dei cittadini di fronte a nuove elezioni. Se avessimo votato (anche con questa legge) oggi avremmo da tempo un governo stabile.
b) ha negato a Bersani il diritto di presentare un governo di minoranza, davvero troppo per chi dovrebbe essere solo un garante del diritto costituzionale e non un protagonsita delle scelte politiche.
c) ci sta spingendo ad un abbraccio mortale con il PDL. Berlusconi ha chiesto le elezioni anticipate, ma la nomina di Napolitano l'ha rassicurato per un governo di legislatura.
Napolitano sembra sempre di più colui che da la linea al PD.
Bersani purtroppo ha dimostrato troppa insipenza, ma di fronte ad un preincarico esplorativo doveva pretendere un incarico vero e propio; era sua diritto presentare un proprio programma e governo da sottoporre al voto delle Camere. Diritto legittimo essendo stato il leader della coalizione non vincente, ma pur sempre la più votata.
In genere invece prevale la figura di Napolitano come salvatore della patria: che Dio ce ne scampi!
Antonio Zanotti

Napolitano

Mi chiedo come è possibile che un uomo come NAPOLITANO che è stato nei GUF in gioventù poi le 1945 entra a far parte del partito comunista nel 1956 elogia l'intervento sovietico nella repressione dei moti ungheresi, negli anni 1980 era tra gli oppositori alla linea di Berlinguer, preferito tra i comunisti da Henry Kissinger nel 1992 impedì alla guardia di finanza di indagare su alcuni deputati per illecito dovuto a contribuzioni non dichiarate nel 1993 quando ricopriva la carica di ministro degli interni fu accusato di non aver vigilato sull'arresto di Licio Gelli che nel frattempo era scappato all'estero dopo la sentenza definitiva per depistaggio e strage leggo da Wikipedia e in questi sette anni ci ha fatto rimpiangere uomini come PERTINI non solo per leggi vergogna che ha firmato, ma per aver salvato Berlusconi per ben due volte: una prima volta quando anzichè indire nuove elezioni ha mandato al governo dei tecnici come Monti ed oggi parla di governo di larghe intese con Berlusconi, per non parlare delle intercettazioni tra lui e Mancino sulla trattativa stato-mafia che ha fatto distruggere come si è letto sul fatto. Quindi mi chiedo come mai persone di questa fatta non ricevono le critiche dovute come avviene per Grillo?

Quirinale e P.C.I. (Partito Comunista Italiano)

Chissà se Rossanda legge i commenti ai suoi articoli.

Comunque le ultime pieghe quirinalizie della nostra politica dovrebbero forse far riflettere su quelli che sono gli epigoni (Napolitano in primis) del PCI, definito da Rossanda come il partito che dopo la guerra ha dimostrato di essere "il più rilevante e interessante di tutto l’occidente" (articolo "L’eterno ritorno di Berlusconi. E chi lo rende possibile" del 2/04).
Anzi, questo "ricordo" del PCI potrebbe forse essere messo accanto all'altra questione, quella della destra italiana, in relazione alla quale Rossanda si chiede perché "l’Italia sembri incapace, ormai storicamente, di darsi una destra almeno formalmente democratica" (sempre stesso articolo del 2/04). Non pensa Rossanda che è un po' difficile rispondere a questo interrogativo senza guardare meglio quello che è stato il PCI, che oltre ad averla buttata fuori non ha permesso di far crescere questo paese come hanno fatto le sinistre negli altri paesi europei (incluso in Spagna il tardivo Gonzales)?
Sull'armata Brancaleone costituita dai grillini, forse l'armata andrebbe guidata o comunque ci si può provare a fare un passo in questa direzione, mi sembra veramente povero liquidare così l'unico fenomeno di rilievo nello scenario politico italiano. Continuiamo a farci del male, tanto peggio non è facile andare.

Saluti

una storia antica delle larghe intese

Questa sera a Ballarò dallo "storico" Mieli ci é venuta una chiara legittimazione storica di cos'é una larga intesa . Accennata la svolta di Salerno con apertura di Togliatti alla Monarchia e a Badoglio su spinta della stessa Unione sovietica delle purghe (contro cui Mieli non oserebbe non scagliarsi ma, in questo caso molto utili per testimoniare la bontà delle larghe intese); e secondo caso storico dipinto come molto vantaggioso quello del governo Andreotti ; oggi come allora il paladino di questa storia rimane Giorgio Napolitano; nel frattempo la bolognina, l'abbraccio con quei "cattolici che si temevano nel 1976 ..il rivoluzionario per kissinger era Donat Cattin ...ora sono assieme chissà se Obama la sa questa storia pare che neanche Mieli sia in grado di vedere il collage completo

Napolitano

non si comprende la posizione di Napolitano che, dotato di esperienza politica e coscienza del ruolo, ora intervenga, forse necessariamente, forzando il ruolo, ma nel modo sbagliato. Un governo di larghe intese più che produrre danni, non produrrà alcunché. Abbiamo già visto l'incapcità ( volontà ) di produrre una legge elettorale. Una decisione dalle prospettive agghiaccianti.

brivido della larghe intese

Cara Rossanda, hai ragione per gran parte di quello che dici. Ma guarda che Grillo è della stessa pasta del populismo che denunci, e non è che dica a volte cose giuste e altre no. Con quel linguaggio, quello stile, quel discorso in nessun modo è possibile dialogare con lui. Il che non toglie che bisognasse , dopo che Prodi è stato brualmente pugnalato, votare Rodotà. Da domani bisognerà ricominciare quasi da zero: forse da 7+14, dentro e fuori l'involucro vuoto del PD

Ma allora quale Soluzione dare alla Crisi ?

Io so solo che le Larghe Intese e le Grandi Coalizioni si possono fare ma solo con chi condivide valori costituzionali comuni.
Non è questo il caso. Non essendoci questa condivisione le Larghe intese non si debbono fare. Ma allora che sbocco dare alla Crisi ? Con questa Legge elettorale non andrei mai a nuove elezioni. A questo punto, in fase di consultazione con il Capo dello Stato, chiederei come primo punto da affrontare e risolvere, la modifica della Legge elettorale e sul resto si vedrà. Ma per modificare la Legge elettorale occortre che il Governo del Presidente debba almeno partire e per partire occorre la Fiducia, cioè il famigerato Inciucio. Si potrebbe sempre dire : io dò la fiducia ma solo in questo senso, solo per raggiungere questo primo obiettivo e poi si vedrà.
Diversamente, che fare ? Ho solo due certezze : no alle larghe Intese e no a nuove elezioni con questa legge elettorale.
Per ora altro non saprei.
Ringraziamenti e cordiali saluti.

L'Italia come Stato Sovrano?

Grazie, Rossanda, perchè rilevi, come sempre, gli elementi chiave di scelte politiche sulle quali sarebbe stata necessaria un'ampia discussione, mirata a raccogliere dalla Storia dell'Europa del secolo scorso i nodi irrisolti della rappresentatività del popolo rispetto ai suoi governanti. Con il 'Napolitano-bis' si è risparmiato un viaggio presidenziale all'estero, perchè il neo eletto l'aveva già fatto pochi giorni prima delle elezioni amministrative di Febbraio 2013. Io chiedo un'Europa da Lisbona a Vladivostok: sto bestemmiando? C'è chi mi può aiutare a capire perchè i Trattati devono durare oltre i quarant'anni mentre le Società ed i Popoli sono in continuo mutamento? Se riandiamo al volume di Giorgio Agamben 'IL REGNO E LA GLORIA', l'acclamazione era uno dei modi per ottenere il potere e rappresentare la moltitudine acclamante, che era visibile ed occupava spazi. Ora le formule on-line tolgono anche la visibilità di chi si esprime ed allora diventa tutto virtuale, inaccertabile ed inaccettabile. Le persone devono valere ancora in carne ed ossa e frattaglie, come diceva il grande Totò (andiamo a rivedere 'L'onorevole si fermò a mangiare', per esempio), non come numero o messaggio su Facebook: questa post-modernità va governata con ancora maggiore saggezza rispetto al passato perchè ben superiori sono i rischi e se Tronti a Milano, nel presentare il suo 'Librone' sui Quaderni rossi etc. ha detto che nel Novecento ci sono stati dei giganti, ora ci sono solo nani, io sostengo che, se lo vogliamo, possiamo essere tutti giganti! Tu ne sei un esempio! Grazie. Ilia

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