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Il regalo del governo agli evasori

28/01/2014

Il decreto legge del governo modifica le norme penali, rendendo non perseguibile l’omessa dichiarazione fiscale e dimezza le pene per i comportamenti fraudolenti

Il governo ha varato un decreto legge per favorire il rientro dei capitali portati illegalmente all’estero. Colpisce che questo provvedimento sia stato adottato in un assordante silenzio e con un provvedimento d’urgenza come è un decreto legge. E colpisce anche che, dopo anni di critica radicale a condoni, scudi fiscali e sconti agli evasori, ora sia proprio un governo formato anche dal Pd a decidere che verso gli esportatori di capitali all'estero ci può essere un atteggiamento comprensivo.

Bisogna premettere che questo provvedimento non c’entra con l’eventuale accordo che l’Italia raggiungerà con la Svizzera sul superamento del segreto bancario. Gli sconti agli esportatori di capitali sono una decisione tutta dell’Italia, nessuno ce lo ha imposto. Il governo ha affermato che non è uno scudo fiscale. Di che cosa si tratta dunque? Il ministro Saccomanni ha dichiarato che il decreto legge non contiene alcuna forma di amnistia, ma solo un trattamento favorevole con sconti di pena per gli esportatori di capitali all’estero. Il ministro, purtroppo, non dice la verità, perché il decreto modifica le norme penali esistenti, rendendo non perseguibile l’omessa o infedele dichiarazione fiscale, punita finora da 1 a 3 anni. Ancora peggio: sono state dimezzate le pene per i comportamenti fraudolenti. Per di più, cancellando o dimezzando la pena massima, anche la prescrizione dei processi sarà più rapida e quindi gli esportatori di capitali illegali all’estero hanno buone probabilità di sfuggire del tutto alle sanzioni penali.

Enrico Letta ha giustamente rilanciato il conflitto di interessi. Problema tuttora irrisolto. Vedremo se sarà coerente. Purtroppo sembra dimenticare che, coerentemente, anche le pene per i reati societari vanno rafforzate, come il falso in bilancio che aspetta ancora un adeguamento delle pene.

Il contrario di quanto avviene con questo decreto, che fa seguito alla scomparsa della confisca, abrogata nella recente legge comunitaria. È vero: non c’è l’anonimato come nello scudo fiscale ideato da Tremonti e questa è una differenza importante. Ciò non toglie che purtroppo le idee di Tremonti influenzano anche questo provvedimento più di quanto non si voglia fare credere, e non a caso la proposta è uscita da un seminario in cui l'ex ministro era protagonista.

Affermare che i quattrini che entreranno grazie a questo provvedimento andranno a ridurre il costo del lavoro è propaganda a buon mercato e anche un poco pelosa perché il fondo per la riduzione delle tasse inserito nella legge di stabilità ha come primo compito la riduzione del debito.

Quanto pagheranno dunque coloro che hanno esportato illegalmente i capitali all’estero? Le sanzioni sono ridotte al 50 per cento del minimo, già abbassate, previdentemente, in un range tra il 3 e il 15 per cento per i paesi white list, quindi pagheranno l’1,5 per cento.

Chi ha esportato capitali ha ricavato i quattrini prevalentemente in due modi, o non emettendo fatture – quindi facendo nero – o falsificando i bilanci e le dichiarazioni dei redditi. Esportatori di capitali che prima hanno pagato regolarmente le tasse sono una rarità, probabilmente insignificante. Gli evasori, senza commettere reati fiscali, avrebbero esportato ben poco e si sarebbero esposti a controlli pericolosi (per loro) da parte delle Entrate e della Guardia di finanza.

Quando si decide per l’illegalità, come per l’esportazione dei capitali, di norma è illegale tutta la filiera. Il Sole 24 ore ha dedicato spazio e attenzione all’argomento e ha tentato di fare i conti in tasca a chi volesse fare rientrare i capitali esportati all’estero. In un istruttivo articolo ha calcolato 1.200 euro ogni 100.000 euro esportati, sulla base di una presunzione di guadagno del 6 per cento sul capitale che essendo capital gain verrebbe tassato al 20 per cento.

In sintesi: pene ridotte o cancellate, sanzioni ridotte alla metà del minimo, già ridotto, e pagamento di una presunzione di guadagno. Molto meno di quanto avrebbero dovuto versare in Italia se i redditi fossero stati regolarmente dichiarati. La conclusione è che se non lo si vuole chiamare condono o scudo fiscale gli assomiglia molto. Ma c'è anche un altro punto sottovalutato. L’Unione europea ha già messo in mora lo scudo fiscale di Tremonti perché condonava l’Iva (tassa europea non condonabile), anche se purtroppo la richiesta europea si è persa nella nebbia del ministero dell’economia. Se l’Italia non recupera l’evasione dell’Iva degli esportatori di capitali rischia un’altra figuraccia europea. In altri paesi come sappiamo la lealtà fiscale è presa molto seriamente e frodare il fisco può essere motivo di condanne pesanti. Perché mai l’Italia dovrebbe continuare con i condoni?

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Commenti

testimonianza

Fate attenzione qui nessuno ti può aiutare qui o anche suggerire come è possibile ottenere il vostro ex o amore indietro , eventuali testimonianze di più incantesimo caster qui devono essere ignore.because la maggior parte di loro sono truffa intendo vera e propria truffa che ero una vittima e ho avuto strappato di migliaia di dollari perché ero così ansioso di mia moglie dopo che lei mi ha lasciato per oltre 2 anni con il mio 7 anni figlio di jerry , ho applicato a 7 diverse mago qui e tutto inutile che tutti chiedono per lo stesso cosa invia il tuo nome il tuo indirizzo nome ex e il numero di telefono ecc immagine che ho fatto più e più volte e la maggior parte di loro erano provenienti dall'Africa occidentale fino a quando ho visto un post su Dr.Worrior incantesimo e ho deciso che gli ha dato il mio ultimo trail.He ask me quattro cose il mio vero nome , il mio ex e il mio ex nome madre e $ 280 e ha detto il mio ex tornerà in 24 ore , ho pagato oltre 4.800 dollari su incantesimi e corriere e nulla hanno a lavorare per me dopo 3 giorni stavo pensando a come tanto ho perso finora così ho detto fammi dargli una prova così ho chiamato di nuovo e mando il mio vero nome , il mio ex e il mio nome madre ex e la 280 dollari , perché giuro che è stato il mio ultimo tentativo così mi aspettavo come lui mi ha detto di aspettare fino al giorno successivo e io non riuscivo a dormire la notte perché mi piace molto mia moglie e la sua voglia di nuovo , alle 9 di sera di quel giorno ho visto mia moglie on line su facebook e mi ha detto ciao in un primo momento ero scossa perché non ha mai parlato con me per il passato un anno e nove mesi adesso non ho risposto di nuovo , ha detto ci sei? Ho subito rispondo di sì e lei mi ha detto che possiamo vedere domani ho detto di sì e lei siamo andati off-line Ero confuso provo a chiacchierare di nuovo , ma lei non c'era più on line non riuscivo a dormire quella notte , come mi chiedevo che cosa sta succedendo per dire , dal 7.am la mattina successiva mi ha dato una chiamata perdere ho deciso di non chiamare indietro come ero ancora scosse di nuovo lei chiama e prendo lei ha detto possiamo vedere dopo il lavoro oggi ho detto sì, così lei terminare la chiamata subito ho ottenuto dal lavoro mi chiama e ci incontriamo e ora siamo di nuovo io chiamo Dr.Worrior il giorno successivo ringraziarlo per quello che ha fatto in realtà ho ancora lo chiamo e lo ringrazio la mia vita non è stata completa senza mia moglie fate attenzione qui mi sono state migliaia truffa di dollari se si vuole un vero incantesimo d'amore quindi contattare Dr.Worrior via email ( drworriorafrica@gmail.com ) o chiama +2348112276982

IVA sui capitali “scudati”

Segnalo:

Tre misfatti quasi sconosciuti del fu governo dei tecnici
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2783861.html
[…]
IVA sui capitali “scudati”.
Il terzo misfatto riguarda i capitali “scudati”, che, per volere del governo Berlusconi-Tremonti, poterono rientrare in Italia pagando appena il 5% d’imposta. Il governo Monti, facendo un grazioso regalo ai ricchi evasori, ha varato una norma apposita per impedire il recupero dell’IVA su tali capitali.
Ho ricavato questa notizia, che anche io ignoravo del tutto, dall’ultima newsletter (la n. 47 del maggio 2013) dell’europarlamentare dell’IDV Niccolò Rinaldi (la sottolineatura è mia):
"2. La vera battaglia dell'Europa: contro la grande evasione
Dei doveri del candidato si parla altrove - nei "bollettini" della mozione "Le ali del gabbiano".
La credibilità di un candidato si fonda anche sul lavoro svolto nelle Istituzioni, che va avanti senza soste. Anzi. Questa settimana in plenaria a Strasburgo abbiamo lanciato un'iniziativa europea di lotta ai paradisi fiscali (intervento in plenaria e comunicato). Non è materia nuova per me, visto che nel 2010 insieme a De Magistris, Uggias, Vattimo e Prodi, avevo confezionato un ricorso legale contro lo scudo fiscale del governo Berlusconi, che ha permesso il rimpatrio di 105 miliardi con la modica tassazione del 5%. Alla Commissione europea avevamo chiesto di verificare quella che a noi pare un'incompatibilità del provvedimento con le norme UE sul riciclaggio, l'IVA (che in parte é risorsa propria dell'UE, che non può essere sanata da un provvedimento nazionale), e la libertà di concorrenza (per chi ha evaso e rimpatria con una bazzecola è facile competere con chi ha tenuto i soldi in Italia pagandoci le tasse). Ci sono voluti due anni estenuanti di traccheggiamenti della Commissione, con pesanti interferenze politiche, per arrivare a una nostra parziale vittoria: la richiesta europea di recuperare l'IVA. Una richiesta d'inizio 2012 ignorata dai media, ma non dal governo Monti, che aggirò il dispositivo europeo che intimava di recuperare l'IVA sui capitali scudati (parliamo di una cifra fino a venti miliardi, mica poco), con un decreto che vincolava il pagamento dell'IVA, e senza penalità, di fatto solo in caso di accertamento fiscale. Una vergogna, una delle peggiori di quel governo. Nel complesso neanche l'Europa fu molto più onorevole. Ma quello che venne fuori è che l'UE non era attrezzata alla lotta contro l'evasione, ai paradisi fiscali, alle stesse furberie di alcuni governi. Non sono abituato a lasciare una cosa per strada, e persistiamo, e questa settimana abbiamo avviato un percorso che avrà i suoi tempi, ma che se messo sui giusti binari creerà un meccanismo formidabile contro i paradisi fiscali, evitando a monte il rimpatrio scudato dei capitali. Lo abbiamo già proposto oltre un anno fa nei Dieci punti per un governo europeo dell'economia, rispetto alla Svizzera: un accordo tra UE e Svizzera per la tassazione dei depositi bancari dei cittadini UE nella Confederazione, è capace di strappare condizioni molto migliori rispetto a quanto possano fare accordi bilaterali. Applicato anche ai paradisi off-shore, i rapporti di forza comincerebbero a cambiare.
http://www.niccolorinaldi.it/chi-sono/europee/1731-europea-47.html ".

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