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Ho trovato un difetto

13/09/2014

Diabolico perseverare/«Siamo nel bel mezzo di uno tsunami finanziario che capita una volta in un secolo. Le banche centrali e i governi sono tenuti ad adottare misure senza precedenti»

Audizione al Congresso Usa dell'ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, 23 ottobre 2008. «Siamo nel bel mezzo di uno tsunami finanziario che capita una volta in un secolo. Le banche centrali e i governi sono tenuti ad adottare misure senza precedenti».

Henry Waxman (deputato del Partito democratico): La mia domanda è semplice: lei si è sbagliato?

Greenspan: Parzialmente.

Waxman: Questa è una sua dichiarazione: «Io ho un'ideologia. Il mio giudizio è che il libero mercato di concorrenza sia di gran lunga il modo migliore per organizzare l'economia. Abbiamo provato le regolamentazioni. Nessuna ha funzionato». La sua ideologia l'ha spinto a prendere decisioni che ora desidererebbe non aver preso?

Greenspan: Ricordiamo che cos'è un'ideologia, un quadro concettuale con cui le persone affrontano la realtà. Ognuno ne ha una. La questione è se sia accurata o no. Quello che sto dicendo è che, sì, ho trovato un difetto. Non so quanto sia significativo o permanente, ma sono stato molto turbato da questo fatto (...). Il difetto che ho trovato nel modello è nella struttura che definisce come funziona il mondo, per così dire.

Waxman: In altre parole, ha trovato che la sua visione del mondo, la sua ideologia, non era giusta, non funzionava?

Greenspan: Questo è proprio il motivo per cui sono rimasto scioccato, perché sono andato avanti per 40 anni o più con considerevoli prove che stava funzionando eccezionalmente bene (...) Ho commesso un errore nel ritenere che gli interessi egoistici delle organizzazioni fossero erano tali da essere in grado di proteggere i propri azionisti e le loro azioni dell'azienda (...). La mia fede nella capacità di Wall Street di autoregolarsi si basava sul presupposto che imprese razionali non si esporrebbero a rischi autodistruttivi (...). L'intero edificio intellettuale (...) è crollato nell'estate dello scorso anno.

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Commenti

Ripensamenti

Che uno degli uomini più influenti del mondo nel campo dell'economia politica si dichiari scioccato dalla constatazione che Wall Street (leggi Il Mercato) non è sempre capace di autoregolarsi, fa rabbrividire. Prima di tutto perchè nel suo bagaglio tecnico ci dovrebbe essere la consapevolezza scientifica che solo le leggi fisiche posseggono la dote di autoregolarsi, e questo spiega perchè l'universo conosciuto è un congegno "operativo" da 13 miliardi di anni. Poi perchè da bravo economista dovrebbe quanto meno conoscere il Ciclo di Deming, che attraverso il suo Plan-Do-Study-Act guida le aziende alla ricerca del continuo miglioramento dei processi, i quali, andrebbero ben presto rovinosamente fuori controllo se lasciati a se stessi. E se il Do e l'Act sono di pertinenza di chi implementa il processo, il Plan e lo Study ricadono nella responsabilità di chi il processo lo governa. Come dire, per rimanere nel campo di Greenspan, che Mercato e Politica sono complementari e non autosufficienti nel perseguire obiettivi di sviluppo economico. Fa comunque piacere sapere che anche i grandi fanno autocritica, anche se questo non lenisce le pene che il perseverare in certe coriacee convinzioni causano all'umanità.

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