Ultimi articoli nella sezione

08/12/2015
COP21, secondo round
di Lorenzo Ciccarese
03/12/2015
Lavoro, la fotografia impietosa dell'Istat
di Marta Fana
01/12/2015
La crisi dell’università italiana
di Francesco Sinopoli
01/12/2015
Parigi, una guerra a pezzi
di Emilio Molinari
01/12/2015
Non ho l'età
di Loris Campetti
30/11/2015
La sfida del clima
di Gianni Silvestrini
30/11/2015
Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
di Vincenzo Comito
alter
capitali
italie
globi

Tassa sulle transazioni, un bilancio

14/02/2014

Banche da legare/9 Undici paesi europei hanno approvato una tassa sulle transazioni finanziarie. Ma in Italia e in Francia resta molto da fare

Un recente working paper del Fondo Monetario calcola che l'impatto della crisi finanziaria globale sul rapporto debito/Pil è stato superiore ai 20 punti percentuali in Grecia, Germania, Regno Unito, Belgio e Olanda e ai 70 punti percentuali in Islanda ed Irlanda. Gli effetti distributivi della crisi sono stati devastanti come testimonia uno studio di David Moss della Harvard Business School che illustra bene il filo rosso che esiste tra deregulation dei mercati finanziari, crisi bancarie e aumento delle diseguaglianze. Più in generale i sistemi finanziari possono funzionare meglio. E non possiamo accettare come cosa normale vivere in un mondo dove gli 80 uomini più ricchi possiedono la ricchezza dei 3 miliardi e mezzo più poveri. E nel quale negli ultimi dieci anni la crescita del reddito del top uno per cento è stata superiore e di molto a quella dell'uno per cento più povero (nonostante il forte recupero del gruppo di mezzo e il progressivo emergere di una classe media mondiale).

Per questo come campagna 005 (una rete che raccoglie circa 50 organizzazioni della società civile italiana e che lavora con analoghi networks europei) ci battiamo per una riforma della finanza centrata su quattro punti: una tassa sulle transazioni finanziarie; la separazione tra banca commerciale e banca d'affari per evitare che le banche facciano ludopatia a scrocco ai danni (e all'insaputa) dei contribuenti, ovvero usino i soldi che Draghi presta loro per fare credito all'economia reale in operazioni di trading proprietario che mettono a rischio la loro stessa sopravvivenza; la riforma dei salari e dei sistemi d'incentivo di manager e trader (che spingono questi ultimi ad eccessive prese di rischio aumentando i rischi delle crisi); un impegno efficace contro l'elusione fiscale.

In un mondo nel quale un'enorme massa di risorse finanziarie viene sprecata in operazioni speculative ad altissima velocità una piccola tassa come quella proposta dalla nostra campagna (0,05%) avrebbe il pregio di modificare gli incentivi di operatori e banche massimizzatrici di profitto che trovano oggi più conveniente usare le proprie risorse per il trading speculativo piuttosto che per il credito all'economia reale. Gli effetti della tassa sono dunque una riduzione delle transazioni speculative con conseguenti riduzioni di volatilità e di volumi. Con opportuni accorgimenti (esenzione dei money maker ) è possibile contenere gli effetti negativi della diminuzione delle transazioni sulla liquidità. I prossimi mesi saranno decisivi perché sta arrivando al traguardo il processo di cooperazione rafforzata che ha portato 11 paesi Ue a varare un progetto di tassa sulle transazioni finanziarie molto simile a quello proposto dalla campagna 005.

Chiediamo in particolare che il progetto europeo non venga stravolto per essere reso simile alle tasse largamente insoddisfacenti applicate in Italia e in Francia. In particolare, è essenziale tassare tutte le transazioni e non solo i saldi a fine giornata, che escluderebbero dal prelievo tutte le operazioni aperte e chiuse nello stesso giorno. Non è utile né necessario esentare le transazioni sui titoli di stato sul mercato secondario perché, come dimostrano numerosi studi, una tassa con aliquote come quelle proposte non ha effetto sui prezzi mentre potrebbe spingere a un allungamento della durata del debito, a una sua domesticizzazione aumentando anche l'incentivo ad acquistare sul primario per gli operatori autorizzati a farlo. A chi obietta che la tassa potrebbe ridurre l'efficienza dei mercati finanziari rispondiamo: il fine della finanza è forse la sua efficienza interna o il servizio del bene comune? Le regole della circolazione stradale sono fatte per massimizzare la velocità o anche e soprattutto per garantire una circolazione ordinata ed evitare incidenti? Un euro può alimentare un fondo di garanzia per il microcredito, finanziare beni comuni globali oppure finire nella slot machine del trading speculativo.

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
Vuoi contribuire a sbilanciamoci.info? Clicca qui

Commenti

tassa sulle transizioni finanziarie...

Io credo che questo cercare di tassare i capitali, le rendite e quant'altro con varie mosse, cedole, aliquote strane, ritenute e via cantando sia inutile e talora assolutamente controproducente: Il Neo ministro Del Rio, domenica, riproponeva l'eterna tassazione sui bot, cct ecc, . magari sopra un certo cespite: ma subito è stato obbiettato che da un lato calerebbero le acquisizioni di debito pubblico, con grave danno per il debito stesso; dall'altro che si tratterebbe, in buona sostanza, di una partita di giro...e questo è sicuramente vero: aumenti le tasse e devi aumentare il rendimento: Oltre a tutto con questo sistema colpisci indiscriminatamente il piccolo risparmiatore e e il grosso investitore...Siamo alle solite; la nostra Costituzione,( una delle poche belle cose che possiede l'italia, oltre al patrimonio artistico e paesaggistico, anche se proprio come quest'ultimo la stanno smantellando..) afferma, in maniera perentoria, che le tasse le devono pagare tutti i cittadini, secondo la loro capacità contributiva, secondo quindi la loro possibilità. orbene, l'unica imposta che risponde a questo dettame e l'Irpef, o come diavolo si chiama adesso: Quindi pacificamente ogni reddito va tassato, ma va tassato insieme a tutti gli altri redditi personali: così, chi ha redditi da capitali, come chi ha redditi da investimenti fruttiferi, così come ha redditi da immobili...(al diavolo imu e company...e al diavolo anche l'iva, che oltretutto colpisce in maniera assolutamente inversa, rispetto alla capacità contributiva...) Tutto ciò, oltre alla buona fede, presupporrebbe la conoscenza e la riproposizione di una vecchia distinzione tra tasse ed imposte. Le tasse sostanzialmente sono quelle che si pagano a fronte di un servizio (vedi per tutte la tassa di registro o ipotecaria che sono relative alla registrazione del possesso di un bene immobile) le imposte, invece, sono quelle slegate da un servizio, ma attengono alla capacità di contribuire al bene comune....Si capisce quindi che tasse sono una sorta di tariffa, commisurata quindi al servizio prestato dallo stato: Tariffa, che non necessariamente copre il costo (vedi tassa di registro agevolata acquisto prima casa...) Importante questa sommaria e mia rozza distinzione, ma tuttavia necessaria: non si può, ad esempio, come si è appena fatto, sostituire l'IMU (sostanzialmente una patrimoniale), con la tares, o l'iuk, o come diavolo si chiama..., che sono tasse sui servizi (anzi, vere e proprie tariffe, il cui corrispettivo viene in alcuni comuni richiesta con fattura...)Per chiarire: le tariffe le pagano tutti in modo quasi uguale, le imposte sul reddito sono proporzionali e progressive: va da sé, quindi, che l'aumento di una tassa incide in modo inversamente proporzionale al reddito, e quindi certamente negativamente sui redditi più bassi: Uno stato perfetto (o quasi) dovrebbe avere un'unica tassazione, quella su reddito delle persone! Semplicistico, utopistico? No, semplicemente costituzionale!

Dossier TTF

Appunto sulla Tassa sulle transazioni finanziarie
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2758893.html

eZ Publish™ copyright © 1999-2015 eZ Systems AS