Da Honoré de Balzac a Bertolt Brecht, a Paolo Volponi: storie profane di soldi, efficaci per far riflettere sulla natura dell’economia e sulla quotidianità della crisi. Lo spettacolo di Graziella Galvani presentato alla scuola estiva dell'università di Urbino e Sbilanciamoci!
Il calore della letteratura e il gelo di un’economia in crisi; storie profane di soldi in un sacro Oratorio affrescato nel primo ‘400 con le storie di Giovanni Battista. La scuola estiva dell’Università di Urbino e di Sbilanciamoci! ha offerto anche questo, la sera di giovedi 10 settembre a Urbino. L’attrice Graziella Galvani ha scelto e interpretato testi letterari - da Honoré de Balzac a Bertolt Brecht a Paolo Volponi – che aprono squarci inattesi sul potere dei soldi e su come funziona l’economia. Letture di storie, personaggi e situazioni, drammatiche e ironiche, che ci mostrano come è diverso il mondo se si hanno o non si hanno soldi. E poi Rousseau sulle disuguaglianze, storie e cronache di miliardari, rapporti familiari trattati in moneta sonante, per finire con le disavventure di Pinocchio e delle sue monete d’oro. Sullo sfondo – come ha segnalato Peter Kammerer nella sua introduzione alla serata – dei ricchi mercanti medievali italiani e dei rapporti di potere rappresentati nella monumentale crocifissione, affreschi sfolgoranti di recente restauro, una delle meraviglie dell’arte di Urbino.
Una serata che si può riproporre in ambiti diversi – e in altre città - semplice da organizzare (basta un leggìo in una sala accogliente) e efficace per far riflettere sulla natura dell’economia e sulla quotidianità della crisi (per contatti: Graziella Galvani, info@graziellagalvani.com).
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