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L'euroscetticismo è un lusso

17/05/2014

Eureka!/Il rifugio nei nazionalismi è la soluzione sbagliata per lottare contro l'Europa delle politiche di austerità a tutti i costi. E la campagna elettorale in corso, nella quale l'Europa continua a fare da sfondo a un dibattito tutto centrato sulle politiche nazionali, non aiuta certo ad evitarlo

Fine delle politiche di austerità, riduzione e controllo dei poteri della finanza; rilancio dell'occupazione con attività socialmente ed ecologicamente sostenibili; tutela dei lavoratori con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e l'introduzione di un salario minimo; lotta alle diseguaglianze con politiche di redistribuzione del reddito e della ricchezza e rafforzamento dei sistemi di welfare europei; maggiore (e non minore) intervento e controllo pubblico nell'economia, iniziando con il blocco dei negoziati sul Ttip. Sono le priorità indicate nell'appello rivolto ai candidati alle elezioni europee che verrà presentato questa mattina a Roma da Sbilanciamoci! insieme alla Rete europea degli Economisti Euro-Pen, tradotto in otto lingue e diffuso in dodici paesi europei.

Il rifugio nei nazionalismi è la soluzione sbagliata per lottare contro l'Europa delle politiche di austerità a tutti i costi. È invece il rischio che corriamo il 25 maggio. La campagna elettorale in corso, nella quale l'Europa continua a fare da sfondo a un dibattito tutto centrato sulle politiche nazionali, non aiuta certo ad evitarlo. La sfiducia nella politica e nelle forme della rappresentanza hanno caratterizzato il voto politico italiano nel 2013 (con il disastro che ne è seguito). Oggi, a otto anni dall'inizio della crisi, la distanza tra chi governa l'Europa e i suoi cittadini è diventata un baratro e la tentazione dell'astensionismo sempre più diffusa. Gli euro-scetticismi dilagano. Sono in gran parte concentrati nei partiti e nei movimenti di destra che cavalcano la crisi, il malessere sociale, la xenofobia, il razzismo, il populismo e gli errori dell'Europa per accrescere il loro consenso, portando avanti la loro battaglia contro l'euro e la rivendicazione di una maggiore autonomia nazionale. Ma l'anti-europeismo è molto radicato, come spiega bene Donatella Della Porta, anche nel mondo dei movimenti e in quella parte di elettorato che una volta votava a sinistra. Impossibile stupirsi.

Dall'inizio della crisi le ricette europee hanno privilegiato le politiche di austerità, la destrutturazione e la privatizzazione dei sistemi di welfare, il salvataggio delle banche (che hanno provocato la crisi), l'abbattimento del costo del lavoro e i processi di precarizzazione, optando per la rinuncia ad una politica estera comune (la crisi Ucraina ne è l'ennesimo riscontro) e per il rifiuto di chi viene da altrove. L'Europa di oggi è molto lontana da quella che Spinelli aveva immaginato nel suo Manifesto: priva di democrazia e lasciata in balia del mercato, ha acuito progressivamente le diseguaglianze al suo interno. L'Europa dei diritti da lui auspicata ha ceduto il passo all'Europa monetaria e dei privilegi di pochi. L'astensionismo o il voto utile non sono però la risposta giusta. Il primo facilita il successo delle destre, il voto utile, come è stato ampiamente dimostrato in questi anni, è in realtà inutile. Quello che serve è un voto nuovo.

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Commenti

Euronazisti? Sì!

A Claudio che ritiene che definire euronazisti gli euronazisti di Bruxelles e Francoforte sia un'offesa alle vittime del nazismo.
Proviamo a fare un "gioco": quanti morti hanno provocato le criminali politiche imposte ai paesi mediterranei? Mettiamo nel conto alcuni dati più o meno certi: Lancet qualche tempo fa ha pubblicato una ricerca in cui mette in relazione diretta politiche governative (imposte dagli euronazisti) ed aumento della mortalità in quel paese, stimando un aumento del 43%! A quanti morti corrisponde quell'aumento? Mille, duemila, tremila, diecimila? Facciamo così, giusto per comodità, duemila, Aggiungiamoci coloro che si sono suicidati per ragioni strettamente connesse alla crisi. Ricordo che erano stimati - in tutti i paesi più colpiti dalle politiche euronaziste - in oltre tremila. E siamo a cinquemila. Vogliamo aggiungere coloro che magari non sono morti per diretta connessione con le politiche criminali ma che a causa della crisi ad es. non hanno più potuto acquistare con la costanza richiesta dalla cura farmaci salvavita? Ne vogliamo aggiungere altri due/tremila? E siamo a ottomila. E potremmo continuare a lungo.
Senz'anche considerare i morti diretti, il fatto che la Grecia sia stata ridotta a "paese in via di sviluppo", dove i salari sono inferiori ormai a quelli cinesi, è per me un crimine contro l'umanità. E in tal senso vi sono già due denunce al tribunale penale dell'Aia (che sappiamo già saranno senza esito).
Tenuto conto di questo quadro, offende ancora la sua "morale" il parallelo con i nazisti? Può convincerla magari la lettura di questo articolo? http://www.economiaepolitica.it/index.php/primo-piano/leuro-dei-nazi-e-il-nostro/#.U3xaW3aPq3E.
Noi stiamo assistendo ad un vero e proprio massacro sociale, all'instaurazione di una politica neocoloniale da parte della Germania nei confronti dei paesi del mediterraneo, destinati ad essere solo paesi maquinadoras come il Messico con gli USA. E chi, pur potendo accorgersi di tutto ciò, gira la testa dall'altro lato è, mi scusi la franchezza, complice!

Sostiene Saverio

Sono perfettamente daccordo con Saverio.
Pur considerando ancora un icnognita il Movimento 5 Stelle, soprattutto a livello di partito di governo, penso anch'io che sia l'unica alternativa attuale ad un sistema che non si occupa più dei cittadini dell'Unione tutta, e non solo dell'Italia, privilegiando finanza e capitale.

Schizofrenia

"nazionalismo", "euroscettici", "risposta sbagliata"!

La risposta sbagliata è quella di chi critica questa UE, questa moneta, questa troika e le sue "politiche" (in realtà un volgarissimo recupero crediti con metodi da cravattari) ma sostiene che "non bisogna uscire dall'euro"!

W la Patria e abbasso gli ipocriti!

"Euronazisti"´???

Parlare di "euronazisti" offende le vittime del nazismo, bagatellizza i nazisti e alla fine
butta a mare la barriera piú solida e piú chiara per evitare il nazismo che é la legalita democratica.
Certamente anche la legalitá democratica (e l´Europa di oggi che ne é uno dei garanti piú forti)
non é la soluzione di tutti i problemi. Puó essere solo una condizione di fondo
per cercare di affrontare i problemi, anche quelli dell´inesistenza di una cultura di sinistra organizzata.
La giustizia sociale non interessa né a Le Pen né a Grillo.
E neanche ai fascisti che ci sono ancora.


Animelle candide

Io sono di quelli che ha sempre votato comunista, apprezzava l'idea di una progressiva unione europea, aveva accolto con favore l'avvento dell'euro. Oggi il mio spirito ruggisce contro i massacratori di popoli, gli affamatori di bambini, gli sterminatori di anziani che sono gli euronazisti che siedono a Bruxelles e a Francoforte
E vi dico in maniera chiara e senza infingimenti: gli euronazisti se la ridono quando leggono le vostre proposte di "cambiare" le loro politiche, sghignazzano quando pensano a Tsipras e a Barbara Spinelli, perchè sono consapevoli che la sinistra salottiera non ha mai cambiato nulla, nè mai nulla cambierà.
Ma invece se la fanno sotto quando sentono la Le Pen, e da comunista vi dico che mi dispiace tanto non poter votare per la Le Pen, che fa gli interessi dei lavoratori e dei ceti dominati molto meglio di quanto voi non sareste mai in grado di fare! In mancanza di meglio, non potendo votare Claudio Borghi (non presente nella mia circoscrizione) e non sopportando quegli ipocriti di Fratelli di Italia, voterà i 5Stelle, in cui vedo i nuovi resistenti contro i fascismi oggi vestiti in giacca e cravatta

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