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Promemoria

Dopo le primarie, reinventare la politica

30/11/2012

Promemoria è la rubrica settimanale di Rossana Rossanda, a margine dell’economia, dentro la politica

Le primarie del Pd obbligano a riflettere. Prima di tutto sulla infondatezza del ritornello secondo il quale gli italiani ne avevano abbastanza della politica e dei suoi riti, sommo dei quali sembrano le elezioni. Più di tre milioni di persone sono andati a esprimere un parere su chi doveva essere il candidato sfidante della sinistra, istituzionalmente non più che una raccomandazione, e per un esito non scontato. Lo stesso fenomeno si era verificato in Francia, dove si attendeva un vasto astensionismo alle presidenziali, mentre la partecipazione è stata elevata. Se ai politici si deve rimproverare la scarsa vicinanza alla popolazione, non è che giornalisti ne sentano meglio il polso. La gente è ancora interessata alla politica, se ne emoziona ancora, la premia o la punisce, e alcuni di noi si ostinano a credere che se le si offrissero argomenti e ragionamenti più persuasivi di quelli che le scodellano le tv, sarebbe pronta ad accoglierli.

Secondo oggetto di riflessione sono i risultati: il bacino dell’ex Pci e delle sinistre, dal quale venivano i votanti, si è diviso in tre culture. Culture, non personaggi. Bersani, il più noto, è passato in testa, è prevedibile che vi resterà; ma si trova alla sua sinistra e a destra due personaggi fra loro diversissimi e diversi anche da lui. Certo non pacifici compagni di strada. Il più seguito, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, è una versione inedita del populismo di sinistra in veste italica, anzi propriamente toscana; il populismo classico raccoglie e indirizza a destra lembi di popolo lasciati a margine dallo sviluppo, o furiosi per le scelte deludenti della sinistra, gente insomma che ha di che lamentarsi, mentre quello di Renzi è soprattutto un giovanilismo senza troppi interrogativi e senza complessi: spostatevi, vecchi e incapaci, e fateci posto. Non me la sento neanche di rimproverargli l’effetto che il giovanilismo fa a chi si ricorda “Giovinezza giovinezza” da piccolo, perché il fascismo aveva un carico di contenuti che Renzi non ha, salvo forse un certo disprezzo, ai limiti del turpiloquio anch’esso toscano. Per il resto il renzismo non vuol dire nulla, salvo una smania di cambiare il personale politico, resa dubbia dall’essere tutti e inevitabilmente circondati da giovani intelligenti e vecchi scemi o viceversa, praticamente in eguale misura. Il solo movimento generazionale che ha scosso la società è stato il 68.

L’altro sfidante di Bersani, Nichi Vendola, è uscito terzo con il 15 per cento dei voti, prova che una voglia di sinistra coerente c’è. Se quel 15 percento si esprimesse anche su scala nazionale sarebbe non poco. Ma che cosa occorre oggi per essere in grado di contare? Da Rifondazione sono piovuti su Vendola molti fulmini, come se fosse in partenza un traditore; ma bisogna ammettere che il piede messo dentro la porta non garantisce di per sé quel quindici per cento del peso politico che il governatore della Puglia si propone e del quale ha bisogno per reggere.

E questo per due ragioni di fondo, che nelle primarie non sono state troppo esplicitate. La prima è che la linea di Monti è un blocco compatto, non facilmente emendabile neanche sotto aspetti minori; la seconda è che non è chiaro se e quanto, una volta premier, Bersani la vorrebbe emendare. Fra i guai prodotti da Berlusconi è che ha permesso a molti di credere che un governo, liberato dalle sue illegalità e sozzure, sarebbe andato ovviamente a sinistra sul piano politico e su quello economico. Cosa niente affatto vera. Monti era esente da questo ordine di pattume e appunto con lui una destra nuda e cruda è uscita in tutto il suo, diciamo così, splendore. Monti è la versione italiana di Angela Merkel, è più intelligente di Cameron, e il suo progetto non presenta interstizi nei quali infilare un po’ di ammorbidente ovatta. Far rimandare il rimborso del debito o ringoiare l’art.18 non sono modeste varianti, e anche ammesso che Monti, magari da presidente della repubblica, non vi si opponga, il muro che chi le propone si troverà davanti è immediatamente l’Europa.

La schiera dei paesi del nord, quelli per intenderci virtuosi, è quella che comanda. Se a Monti è stata risparmiata la troika, cioè sentirsi le zampe dell’Europa monetaria direttamente addosso, non sarà risparmiata certo a Bersani. Un vero cambiamento d’indirizzo, almeno in senso keynesiano o socialdemocratico sul serio, implicherebbe un’alleanza dei paesi del sud, sorretta da una solida sinistra. Della quale non vedo traccia né in Portogallo, né in Spagna, soltanto l’alternativa di Syriza in Grecia. E in Italia? La domanda può essere espressa anche così: quanto è lontano Bersani dalla filosofia di Monti e della Merkel? Bersani non come persona ma come Pd, come ex Pds, come ex Pci – fin dove è andato nella mutazione subita ormai più di venti anni fa? Una mutazione ideale, prima ancora che politica, l’adesione all’inevitabilità del capitalismo e ormai anche l’incapacità di opporsi almeno alla sua forma liberista. Questo è il problema che Alberto Asor Rosa lascia in penombra. Contro il liberismo si sollevano, ora come ora, soltanto alcuni singoli, vecchi o giovani, un sindacato, i movimenti, le occupazioni, la collera della gente, ma i governi appena insediati smettono di vederli e, se li vedono, gli scagliano addosso polizia e manganelli.

Contro questa Europa sentiamo voci autorevoli, sia dagli Stati Uniti, sia da noi; ma, ahimè, isolate. Siamo lontani da quella lunga marcia all’interno delle istituzioni, fra le quali metto anche la cultura “democratica” dominante, di cui parlava Rudi Dutschke. Ma questo è il punto, già reso evidente dalla china rovinosa delle politiche europee, per il resto tutto da reinventare, e che va molto oltre una mera occupazione elettorale dei palazzi del potere.

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Gli ultimi articoli di Rossana Rossanda pubblicati su sbilanciamoci.info:

Promemoria Un anno dopo, Monti e a capo (23 novembre 2012)

• Ritorno a Firenze. Oltre il muro liberista (2 novembre 2012)

• L'Europa difficile (3 luglio 2012)

Rossana Rossanda ha curato il dibattito "La rotta d'Europa" raccolto negli e-book scaricabili

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Commenti

sinistra o centrosinistra

Vendola ha fatto la sua scelta, opposta e contraria a quella fatta nel "91. Ha spaccato un partito in nome dell'unità della sinistra. La sinistra unita però oggi è da un'altra parte e alternativa al pd-pdl-monti, insomma al capitalismo e al neo-liberismo. Vedo però che questo gli causa l'accusa di essere "ghiacciata", mentre quella calda sarebbe quella arresa al capitale (e al pd) per un opportunismo solo personale (di molte persone). Veramente curioso leggere certe cialtronerie negate dall'evidenza. Fortunatamente la sinistra ghiacciata alternativa conquista sempre più consensi togliendoli a quella calda internista. Vuoi vedere che è iniziata un' opera di costruzione di una "Syriza" italiana a dispetto di chi ha spaccato il prc in nome di una fantomatica unità?

non serve a molto vivere a Parigi

Se si continua a vivere negli anni '70. Considerare le primarie del PD come un grande esperimento di democrazia e citare quel catorcio inutile di Asor Rosa come un grande intellettuale, significa continuare a ragionare da sinistra salottiera e intellettuale.

PERCHE' SPRECARE ANCORA ENERGIE?

Salve, sono un militante dal 1970, ho 58 anni e sono disoccupato. La domanda che mi faccio è perchè io devo sprecare energie a parlare del PD, di Vendola e di una sinistra che non c'è mai stata dal 1975 ad ora. La vittoria che riportò il vecchio PCI nelle elezioni nazionali del 1975 si trasformò in una sconfitta atroce. Occhetto cambiò il nome al PCI con la scusa che era caduto il Muro di Berlino. Pietro Ingrao nel suo ultimo discorso all'ultimo congresso del PCI ci mise tutti in guardia su quello che sarebbe successo. Io penso che nessuno ha la verità e tutti hanno la verità. Mi pongo una domanda: IL CAPITALISMO E' ANCORA VIVO O MORTO? Se mi dico è vivo, allora mi devo porre nell'idea che c'è solo da sopravvivere e male, quindi accettare anche questa sinistra che non c'è, l'unica cosa da fare è resistere finchè campo. Tutto però mi fa dire che questo capitalismo è morto, è subentrato un regno di pochissimi ( senza volto ) di finanzieri speculatori. In pratica siamo nelle mani di due banche. Il fondo monetario mondiale e la banca centrale europea. Tutta l'umanità viene ricattata dalla bufala inventata dai liberisti nel 1600 dal loro padre Adam Smith sul DEBITO PUBBLICO. Tutta l'umanità, quindi stati, nazioni vengono espropriati da queste due banche senza nessun diritto. Basta pensare alle popolazioni indigene dove le multinazionali espropriano territori e risorse alle popolazioni senza farsi un esame di coscienza e di scrupolo. Perchè sprecare energie su una politica morta? Io voglio VIVERE e quindi un primo cambiamento è ripensarmi come uomo. Non devo pensare al futuro, ma al qui ed ora. Devo cambiare il mio modo di vedere e di comportarmi diversamente da quello che ho fatto fino ad ora. Devo cambiare il mio stile di vita. Soprattutto pensare al recupero del tempo e dello spazio che conciliano con quelli della natura. Noi siamo parte integrante della natura e la natura è parte integrante di noi. Bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo alle nostre idee e senza più compromessi. Bisogna a mio avviso ripartire dal basso e saranno gli esclusi, i disoccupati, i lavoratori, le femministe, gli studenti, etcc...etc...a darsi le loro future organizzazioni. Quello che ci spetta a noi costruire una nuova cultura che si basi sulla solidarietà, sull'aiuto reciproco e soprattutto d'amore e sull'internazionalismo. SE NON FACCIAMO QUESTO IL FASCISMO-LA DITTATURA E' ALLE PORTE. Il capitalismo finanziario speculativo oltre a distruggere se stesso porterà alla distruzione l'intera umanità. Basta guardare come le nazioni si stanno armando. Queste armi a chi e a cosa servono? Scusatemi e grazie.

al.domenichini@gmail.com

condivido pinenamente i giudizi di antonio p. e umberto

osare a sinistra

Cara Rossanda. Condivido quasi tutto quello che scrivi e pensi sulla sinistra taliana a brandelli. Il problema è perchè in Italia sia scomparsa la sinistra e, quel poco che rimane, non riesce ad emergere, a fare presa sulle persone, a diventare peso politico. Perchè in Italia non riesce a crescere una forza politica come la greca Syriza? Perchè tutto si gioca in una mistificante continuità con il governo Monti? In parte, credo perchè il berlusconismo si è esteso ben oltre il suo fondatore al punto che il giovane Renzi ne rappresenta uno dei figli. C'è aria di novità e sono incuriosità da "cambiare si può" e da ALBA. Riusciranno queste forze ad avere visibilità? Oppure un movimento deve inventarselo un comico per aver accesso ai media? Lo scenario Italiano mi pare quello più paludoso in Europa. Da una parte il bluff del PD che, ne sono convinta, non cambierà una lsola egge fatta da Monti (anche perchè le hanno votate anche loro) e dall'altra il grillismo. Quello che mi sorprende e mi inquieta è come mai, di fronte a palesi ingiustizie, di fronte a uno stato sociale che scompare, perchè di fronte a salari di fame, non ci sia uno spostamento verso forze radicali. Come può diventare luogo comune quello che afferma Renzi che la riforma Fornero non si tocca perchp le giovani generazioni non ce lo perdonerebbero. Ma se sono proprio le giovani generazioni ad essere penalizzate maggiormente dal mancato turn over? Vivere più a lungo non significa dover crepare sul lavoro. Per me significa avere più tempo liberato per vivere!

L'OPPOSIZIONE AL MONTISMO

Stimata Compagna, non va bene. Lì dove scrivi "Contro il liberismo si sollevano, ora come ora, soltanto alcuni singoli, vecchi o giovani, un sindacato, i movimenti, le occupazioni, la collera della gente", tu oscuri il PRC pur nominando singolarmente la Fiom ('un sindacato'). Senza soluzione di continuità, ma con rinnovata determinazione, prima con Berlusconi e poi con Monti, noi rifondaroli siamo in piazza e in strada e davanti le fabbriche in crisi insieme con gli operai, e con gli studenti in lotta... Perché ignorarci? Se l'oscuramento di regime ci danneggia, ed è vero, dispiace che ci oscurino gli autorevoli compagni storici e fondatori dell'attuale sinistra. Non credo faccia bene a nessuno sminuire l'impegno delle forze in campo. E' succesdo di nuovo oggi, all'assemblea romana di "Cambiare si può". Nessuno dei nostri autorevoli dirigenti nazionali ha avuto la possibilità di esprimere il proprio pensiero, né di portare il proprio contributo alla nascita di un soggetto che vorrebbe unirci tutti a Sinistra. Un passo falso? Un eccesso di movimentismo? Vedremo... Io ci spero tuttora, nonostante tutto. Ti prego, compagna Rossana, non oscurarci. E' dura militare duramente, quasi senza risorse, subendo la noncuranza dei compagni di strada... Adelante!

Sulla forza delle parole

Appena tornata da Monaco di Baviera, dove la tensione contro i 'tedeschi' della Merkel è alta, trovo che le parole di Rossanda hanno forza ed equilibrio e consistenza storica da valutare con appropriati strumenti. 'Sbilanciamoci' è anche una sua creatura, nata a Firenze: Renzi ne dovrebbe tener gran conto! Ho parlato proprio di lei ieri sera e l'interpellato ha detto che ha fatto bene a fare la scelta di dare il suo contributo 'on line' perchè, il cartaceo senza supporto statale, avrà vita un poco breve.

A sinistra di Vendola c'è il manifesto

Cara Rossana, a parte il riferimento ai toscani che non mi pare proprio il massimo dell'antirazzismo, condivido tutto. Parli però di Vendola e di quel 15% che lo ha votato alle primarie riconoscendo a questi elettori una "voglia di sinistra coerente". Dici anche di capire però in parte le ragioni di Rifondazione. Insomma invochi la ricostruzione di una sinistra che metta al centro l'opposizione al capitalismo liberista su cui si fonda questa Europa e la linea intrapresa dal governo Monti. Ma, mi chiedo e ti chiedo, non è forse questa la posizione del manifesto? E allora, quali sono i motivi politici che ti hanno allontanato dalla redazione attuale? Mi unisco alla richiesta di tornare al tuo giornale, a lavorare fianco a fianco dei fondatori ma anche dei giovani che faranno il manifesto del futuro (speriamo!). Grazie comunque per il tuo lavoro

toscanità

Nonostante stimi la signora Rossanda che ho fra l'altro ritenuto di dover difendere in questi giorni da quei commenti sparsi in vari siti in cui la si invitava a ritirarsi data la sua veneranda età, come se le idee e i contenuti si misurassero in base all'anagrafe (sono giovane, ma quanto è stupido il giovanilismo!), non capisco il motivo per cui nella parte in cui critica, giustamente, Renzi l'autrice si soffermi per due volte, in modo a me pare risentito (ma posso sbagliare), sulla toscanità parlando di populismo e turpiloquio in salsa toscana.. non è, badate, questione di stupido campanilismo nonostante sia toscano, ma il richiamo per due volte a distanza di poche righe mi ha dato da pensare .. per il resto condivido l'articolo

Building a true European Union through a cooperative european disunion

"Oggi la UE governa con alcune sue leggi fortemente costrittive – nate con il Trattato di Maastricht e imposte con i vari «Patti» su stabilità, crescita e politica fiscale – su paesi di tutt'altra forza, dimensioni, composizione sociale, situazione fiscale e diritti contrattuali".
Recentemente, Paul Krugman ha detto che "L'euro è una costruzione traballante" - e nessuno può negare questa affermazione. L'Euro è stato progettato - da Delors e altri - come una "moneta unica" invece di una (molto più realistica) "moneta comune". Un Trattato "Maastricht 2.0" è necessario, il più presto possibile, in modo da evitare una situazione molto triste, in un prossimo futuro, dove la prevista "casa comune europea" viene sostituita da una vera e propria "casa europea di correzione": http://building-a-true-european-union.blogspot.com

Il populismo di Renzi

Il populismo di Renzi sarebbe solamente "giovanilismo"? Mi sembra, invece, che Renzi si opponga a qualsisi presenza pubblica nell'economia, a tutela dei diritti sanciti dalla Costituzione. In politica fa suo il modello americano, con partiti leggeri, abolizione del finanzimento pubblico e ricorso alle grandi lobby (in questo in piena sintonia con l'ondata populista cavalcata dai grandi media). Un "rampantismo" dei giovani "vincenti" che pensano di poter andare avanti da soli, gareggiando nel "merito" e rifiutando il sostegno dello stato sociale. Gli altri, i meno fortunati, si arrangino... anche se questo Renzi non lo dice. L'Italia del Sud ha percepito questo snobbismo rampantista e non lo ha votato.
E' probabile che Bersani e Vendola non riescano a correggere la linea Monti, però cercano di mantenere in campo certi valori.
(Bersani proprio pochino, pochino). Glielo riconosco, anche se ho ritenusto giusto non andare a votare alle primarie.

P.S. Anche a me piacerebbe che tu tornassi a sostenere "il manifesto".

Riaprie una Strada

Cara Rossanda,finalmente una voce fuori dal coro della Sinistra marginale, da Parenti Serpenti,come si e' ridotta purtroppo anche Rifondazione (di cosa?).
Sembra che "lo spasso",per citare Edoardo De Filippo,di molti,sia solo deridere Vendola edi suoi tentativi di riaprire una partita,che qualcuno ostinatamente,la vuole sempre congelata!

Sostenere Bersani

Per ora occorre sostenere Bersani e portare al successo la sua candidatura alle primarie.
Per evitare quella mutazione politico, culturale e antropologica della sinistra.
Solo così potrà esserci un futuro su cui poter fondare il dialogo e il necessario rinnovamento che può e deve passare attraverso ben altre strade rispetto alla rottamazione dell'arrivista non ancora arrivato.
http://wp.me/p15i7V-G5

Non chiudiamoci nei nostri gusci

Analisi come sempre molto lucida, un appello a tute le sinistra da Sel alle liste arancioni ad A.L.B.A. liste arancioni e rifondazione parliamo e confrontiamoci tra di noi non restiamo fermi sulle nostre convinzioni, la strada da percorre è solo all'inizio e dietro l'angolo potrebbe esserci un Monti bis.

P.S.
Rossana ritorna al Manifesto perchè tu sei il Manifesto

Lo streaming dell'incontro fondativo di Cambiare si può in streaming

L'incontro sulla nascita della nuova iniziativa credibile alla "mafiocrazia" (?) sarà trasmesso in streaming alle 10,30 am: www.cambiaresipuo.net

Il nascente soggetto politico Cambiare si può una credibile via d'uscita?

Sabato 1 dicembre la nascita di un soggeto ispirato dal sociologo del lavoro L. Gallino http://bit.ly/UwRLJB Promettente alternativa?

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