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Rubriche

recensione

L'economia dell'io. O del noi?

di Mario Pianta

La manovra di Tremonti è fatta per un io individualista, proprietario e profittatore. I referendum hanno invece spinto per un noi fatto di legami sociali e reciprocità. Un libro di Roberta Carlini racconta le resistenze al ventennio liberista

appello

Economisti di tutto il mondo...

di Grazia Ietto-Gillies

... unitevi! Da Londra un appello per un'associazione pluralista, inclusiva e democratica. Per introdurre un metodo aperto nella valutazione scientifica, superando la "peer review"

referendum

Le ragioni del sì ai referendum sull’acqua

di Stefano Lucarelli

Nel lento processo di formazione del referendum sono state coinvolte molte realtà desiderose che in Italia si torni a conoscere prima di deliberare. Gioca sporco chi vuol far passare l’idea che chi andrà a votare sì ai referendum sia vittima di malintesi e pressioni emotive.

elezioni

Milano, un nuovo percorso

di Laura Balbo

La città ha scoperto di vivere in un clima sorprendente e condiviso di partecipazione e di impegno politico. Nello stesso tempo ha capito che partecipazione e impegno erano diventati un esempio per tutte le altre città, per le comunità italiane.

Formazione

Apprendista e precario

di Fiorella Farinelli

Una buona legge sull'apprendistato era attesa da decenni. Dopo un primo momento di soddisfazione generale sono emerse tutte le lacune

Editoriale

L'Istat e gli indignados

di Laura Balbo

Le cifre pesano, attenzione all'uso. Una riflessione sui numeri dell'ultima settimana, e sui fatti che si affollano intorno

Lettera

Beni pubblici nel voto di Milano

di Marco Minoja

Una lettera scritta da un genitore ad altri genitori, alla vigilia delle elezioni amministrative a Milano

Appello raccolta fondi

Ricordatevi di sbilanciarvi

di Redazione

Come sostenere questo sito, con una donazione e/o con il 5 per mille

beni pubblici

La marcia dell'acqua

di Sergio Bruno

Acqua privata, gestione pubblica, mercato inesistente. Una storia vera: l’Acqua Pia Antica Marcia che aveva dai tempi del papa la concessione delle risorse idriche a Roma si scontrò con il comune che le gestiva tramite la sua Acea. Scesero in campo economisti e luminari del foro. Ecco come andò

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