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Juncker, il funambolo

05/12/2014

Vorreste viaggiare gratis, o quasi, su treni, aerei, autobus, o mangiare a più non posso nei migliori ristoranti per pochi spiccioli? Da oggi non è più un problema, basta fare come ha fatto la Commissione europea a Bruxelles

Vorreste viaggiare gratis, o quasi, su treni, aerei, autobus? Vorreste sedervi nei migliori ristoranti e mangiare a più non posso per pochi spiccioli? Vorreste mettere il pieno di benzina con una sola monetina? Bene, da oggi non è più un problema! Tutto quello che dovrete fare è comportarvi come la Commissione europea.

Nei giorni scorsi il suo presidente Juncker ha presentato al Parlamento europeo “il più grande piano di investimenti che l'UE abbia mai creato”. Niente popò di meno. 315 miliardi, forse 330, per rilanciare l'economia europea, creare occupazione, uscire finalmente dalla spirale di austerità e recessione nella quale ci troviamo da troppo tempo. A dirla tutta, i miliardi realmente messi sul piatto sono 21, che a una persona poco attenta potrebbero sembrare un po' meno di 315. Ma è solo se non si ragiona come i nostri astuti burocrati a Bruxelles, secondo i quali gli investimenti pubblici avrebbero poi un moltiplicatore di 15 a 1: per ogni euro messo dal pubblico, i privati dovrebbero lanciarsi in investimenti stratosferici. È solo un dettaglio che non si sia mai visto un investimento pubblico di 1 riuscire a mobilitare investimenti privati per 15. Così come è un dettaglio che in una fase di crisi e sfiducia, già un moltiplicatore di 2 a 1 sembrerebbe ottimistico, e 15 a 1 suona come una barzelletta di cattivo gusto.

Ma non è ancora tutto nel fantastico gioco delle tre carte che ci stanno propinando. Non saranno 315 o 330, ma almeno i 21 belli freschi li metterà la Commissione, no? Ecco, intanto 5 li mette la Banca Europea per gli Investimenti, e arriviamo quindi a 16. Di questi, però, la metà sono fondi che erano già stanziati su altri programmi (Horizon 2020, fondi per le nuove tecnologie e la ricerca), e verranno quindi distolti da tali utilizzi. Va bene, ma almeno gli ultimi 8 saranno buoni? Non del tutto, o meglio al momento parliamo unicamente di “promesse di pagamento”, quindi ancora non ci sono ma c'è l'impegno a metterli. Anche se sembra che almeno un paio di miliardi si siano trovati da rimanenze dei bilanci precedenti e fondi vari.

Eccolo: “il più grande piano di investimenti che l'UE abbia mai creato”. La Cina impallidisce! Il piano Marshall erano noccioline! Finalmente fuori da crisi e austerità, risolto il dramma di milioni di disoccupati. Due miliardi di euro per tutta l'Europa, nella speranza che il privato faccia il resto, non solo investendo somme mirabolanti, ma facendolo anche nella direzione giusta. Per rilanciare l'economia europea sui binari dell'efficienza energetica, della ricerca, del welfare, della creazione di posti di lavoro, chiaramente servirebbe un forte indirizzo pubblico. Nel momento in cui il pubblico mette 1 e il privato 15, è facile immaginare che sia poi il pubblico a determinare quali investimenti fare e con quali ricadute sociali e ambientali prima ancora che economiche.

Ma questi sono dettagli, iniziamo anche noi a ragionare come la Commissione. Dovete comprare un biglietto da 1,5€ per prendere l'autobus e andare a lavorare? Di vostro mettete 10 centesimi, poi grazie al famigerato moltiplicatore 15 il privato metterà il resto. Attenzione, però, non è che i 10 centesimi dovete metterli tutti: 2 li metterà la vostra banca. Sugli 8 rimanenti, 4 li stornate dalla bolletta della luce (fondi già impegnati, ma non c'è problema a spostarli altrove). Gli ultimi 4 promettete prima o poi di metterli. Di questi 4, vi trovate in tasca una monetina da 1 centesimo. Ecco, questo centesimo avanzato per sbaglio in una tasca è il vostro “straordinario piano di investimenti” per pagare il biglietto dell'autobus.

Capiamo che ci possa essere qualche scettico che pensa che un controllore, alla richiesta di mostrare il biglietto da 1,5€ non sarebbe contento di vedersi dare una moneta da un centesimo. Non dovete preoccuparvi, basta ricordargli che da oggi si fa così. E' l'Europa che ce lo chiede.

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