La politica, la scienza, il futuro. Il clima non migliora dopo Flopenaghen. Cosa possiamo cominciare a fare per evitare il peggio
Pechino esce tiepida dal vertice sull'inquinamento conscia di avere trascurato molti dettagli politici prima che ambientali
Francesco Sisci da www.lastampa.it
Il fallimento di Copenhagen è anche un fallimento dei padroni di casa: l'Unione europea e i suoi Stati membri, incapaci di assumere un ruolo di leadership, di fornire garanzie e investimenti perché i paesi più poveri e le economie emergenti decidessero di assumersi responsabilità dirette nella riduzione delle emissioni
Copenhagen, ultimo atto. Quello che ha chiuso il vertice non è un accordo, ma una truffa. Scritto in sedi ristrette, il testo finale non prevede impegni quantificati, dà pochi spiccioli e nasconde giochi poco chiari sui finanziamenti. Il pianeta può attendere
A pochi giorni dalla chiusura, la conferenza di Copenhagen sembra avviarsi verso il fallimento. Ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti, preparando una controproposta. Mentre la società civile circonda il Bella Centre, cresce il pessimismo tra i negoziatori. Ancora una volta è l'economia a irretire i negoziati
Connessioni e suggestioni dei due crack che ci minacciano. Entrambi basati sui nostri falsi crediti. Intervista a Wolfgang Sachs: "Serve un disarmo ecologico"
A pochi giorni dalla chiusura, sono tante le incertezze sul post Kyoto. E ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti per adattarsi ai cambiamenti climatici.
100.000 persone in fila al grido di "non abbiamo un pianeta B": mentre dietro le quinte si lavora a un rinvio
Alberto Zoratti da www.faircoop.net/faircoop
Quinto giorno del Cop 15, lo scenario si complica
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