Squilibri commerciali e distribuzione del reddito: ecco dove guardare per comprendere le cause reali della crisi finanziaria. E per cercare soluzioni nuove
I posti di lavoro certi che si perdono nei settori tradizionali, quelli incerti che la spesa pubblica può attivare nei settori innovativi. Un bilancio ancora provvisorio
Adesso anche l'Europa ha i suoi subprime: l'esposizione delle sue banche oltre il confine orientale. Ma non corre ai ripari, e decide di non decidere
I capitali di cui dispone la Cina fanno gola al mondo occidentale in default. Ma gli investimenti cinesi all'estero adesso prendono altre strade
La filiera del fair trade, e l'analisi del suo ruolo negli scambi mondiali e nella redistribuzione internazionale della ricchezza. Un libro di Elena Viganò
"Molti hanno la tentazione di premere sul tasto di reset e riavviare l'ancient regime. Ma solo un profondo cambiamento del sistema potrà farci uscire dalla crisi". Parla Gerald Epstein, uno degli autori di A progressive program for economic recovery and financial reconstruction
Un’auto ogni 8 persone al mondo, finirà per consumare tutto il territorio; un’auto ogni 1,6 abitanti, in Italia, lo ha già consumato. Adesso l'industria dell'auto ha bisogno degli stati. Ma di quale industria dell'auto abbiamo bisogno noi? E dove sarà localizzata?
Il buy american, le accuse allo yuan. Gli Usa stanno per dichiarare la guerra economica al mondo? E bloccare il made in China servirebbe davvero?
Le analogie con la crisi giapponese degli anni '90, le tentazioni della strada svedese: nazionalizzazione delle banche. Mentre Obama già è a corto di risorse
All'origine dei guai attuali c'è anche lo squilibrio profondo tra i paesi in deficit e quelli in surplus commerciale e finanziario. Si rivedono protezionismo e nazionalismo. Ma il "buy american" non è una soluzione. Soprattutto quando a comprare americano sono i cinesi, principali sottoscrittori del debito Usa