Con la crisi finanziaria i governi hanno scoperto che i paradisi fiscali sono un problema. I ministri dell'Economia ora corrono ai ripari. Qualche semplice misura che potrebbero prendere subito, a partire dagli off shore che hanno dentro casa propria, e dai bilanci delle società pubbliche
Stati Uniti, Giappone, Cina, Gran Bretagna, Germania e altri paesi stanno stanziando somme enormi contro la crisi. Ma i conti difficilmente torneranno
"Molti hanno la tentazione di premere sul tasto di reset e riavviare l'ancient regime. Ma solo un profondo cambiamento del sistema potrà farci uscire dalla crisi". Parla Gerald Epstein, uno degli autori di A progressive program for economic recovery and financial reconstruction
La rapida ascesa e la repentina caduta degli hedge fund e dei fondi di private equity. Come sono entrati in crisi, cosa possiamo farne adesso
Il buy american, le accuse allo yuan. Gli Usa stanno per dichiarare la guerra economica al mondo? E bloccare il made in China servirebbe davvero?
Lehman Brothers, fino al giorno prima, aveva un'ottima "A". Fannie Mae e Freddie Mac ne avevano addirittura tre. E prima ancora c'era stato l'ottimo voto per Enron. Ma l'oligopolio che dà le pagelle mondiali - Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch - ancora è lì. Impunito
Nel 2008 si è perso quasi il 6% del risparmio previdenziale affidato ai fondi, mentre il Tfr lasciato in azienda si rivalutava del 3,1%. Traballa il "secondo pilastro" della vecchiaia, e con esso tutto il sistema costruito negli anni in cui la finanziarizzazione dell'economia è stata estesa al welfare
Le analogie con la crisi giapponese degli anni '90, le tentazioni della strada svedese: nazionalizzazione delle banche. Mentre Obama già è a corto di risorse
All'origine dei guai attuali c'è anche lo squilibrio profondo tra i paesi in deficit e quelli in surplus commerciale e finanziario. Si rivedono protezionismo e nazionalismo. Ma il "buy american" non è una soluzione. Soprattutto quando a comprare americano sono i cinesi, principali sottoscrittori del debito Usa