Crisi, disoccupazione, recessione e depressione; il vuoto della politica e l'insorgere dei populismi. L'Italia del 2013 assomiglia inquietantemente alla Germania tra il 1928 e il 1932
In un mercato editoriale – e pubblicitario – sempre più ristretto e concentrato e in un web sempre più affollato e indistinto, come fare dell'informazione alternativa che c'è in Italia un sistema capace di pesare nel racconto del paese? Ne abbiamo parlato nel corso di un workshop durante la Controcernobbio
L'8 settembre 1943 fu firmato l'Armistizio. Gli atti dell'inchiesta aperta sul comportamento di ufficiali e colonnelli, coperta da segreto di Stato e resa pubblica nel 1965
Le storie e le testimonianze degli "hibakusha", i sopravvissuti del primo e unico bombardamento nucleare della storia. Quello di Hiroshima e Nagasaki, il 6 e il 9 agosto 1945
In un mercato sempre più concentrato, si rende necessario per l’informazione alternativa passare fino in fondo a una “cultura della rete”. Con questo obiettivo, sabato mattina, negli spazi della Controcernobbio, si terrà il workshop "Sbilanciamo l'informazione. Come informare sull'economia, la crisi, le vie d'uscita"
Il Consiglio Supremo di Difesa vuole avere l'ultima parola in materia di F35. Ma per legge è il Parlamento che decide investimenti e stanziamenti sui sistemi d'arma
Se la libertà è quella di utilizzare denaro per guadagnare più denaro, la sicurezza è la possibilità di uccidere i nemici, la democrazia è ridotta al rito delle elezioni, qualcosa di grave sta accadendo. È la reinvenzione del fascismo, il potere che passa nelle mani del nuovo “complesso militare-finanziario”
Con i 14 miliardi che servono all'acquisto e allo sviluppo dei cacciabombardieri si potrebbe fare fronte alle emergenze del paese. A partire da quelle legate a welfare e occupazione
Lo spirito che anima i nuovi revisori della Costituzione sembra condurre a una concentrazione enorme di potere nelle mani del presidente in assenza di alcune fondamentali garanzie
Non è sbagliato cercare di trattare con l’Europa. È invece drammatico far partire le trattative affermando, come sembra fare il premier, che le posizioni egemoni in Europa sono corrette