Una rete all'interno delle università
La crisi che stiamo vivendo è allo stesso tempo economica, sociale, ambientale e democratica. È la crisi di un modello di sviluppo perverso, basato sullo sfruttamento dell'uomo e dell'ambiente in nome di un astratto interesse economico. Dopo 30 anni di egemonia del profitto e della competizione individuale sulle relazioni sociali, sono ora evidenti le contraddizioni del modello economico dominante e le fratture profonde da esso generate nella società.
Queste contraddizioni e queste fratture vengono scaricate sulla nostra generazione, attraverso l'alta disoccupazione, la schiavitù della precarietà, la mancanza di reddito; si scarica poi sui migranti, sulle donne e ora, con il ricatto della delocalizzazione, anche sui lavoratori dipendenti.
In questo contesto, è necessario mettere al centro la ricerca di un'alternativa. In questo la cultura, la conoscenza, i saperi, sono strumenti fondamentali per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, basato sulla giustizia sociale e sulla sostenibilità ambientale. Le università hanno il dovere di mettersi al servizio di questo processo di cambiamento, perché dalle macerie della crisi nasca un mondo diverso.
Per questo dalla Rete della Conoscenza in collaborazione con Sbilanciamoci, forti delle esperienze rispettivamente del Manifesto dai saperi contro la crisi e della Controfinanziaria, nasce Lavoriamoci, percorso-laboratorio di analisi e proposta sulla crisi, la precarietà, i saperi, le alternative di sviluppo. Una serie di seminari e workshop nei maggiori atenei italiani, sui temi del lavoro, delle politiche sociali, dei beni comuni e della riconversione ambientale dell'economia. Un esperimento di elaborazione collettiva e socializzazione dei saperi, per rivendicare e praticare un ruolo diverso dell'università all'interno della nostra società.
APPUNTAMENTI
MERCOLEDI' 14 DICEMBRE, ORE 16.00 AULA XIII
Scienze Politiche, La Sapienza Roma
Link scienze politiche promuove insieme alla redazione di sbilanciamoci l'incontro per discutere sulle politiche di austerity del governo Monti, analizzando la nuova manovra finanziaria e proponendo delle alternative possibili contro queste politiche.
Analisi e proposte con
ANTONIO TRICARICO
Coordinatore dal 2001 della Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (Crbm). Fa parte del board di BankTrack (rete europea che lavora sulla finanza privata) e di Eurodad (rete europea su debito e sviluppo). È stato inviato per il manifesto al vertice Onu di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile nel 2002 e alle Conferenze ministeriali della Wto a Cancun nel 2003 e a Hong Kong nel 2005.
GUGLIELMO RAGOZZINO
scrive attualmente sul manifesto e cura l'edizione italiana di Le Monde diplomatique e dei testi collegati, come gli Atlanti su geopolitica e ambiente. È stato redattore di Problemi del socialismo, la rivista di Lelio Basso, ha poi diretto Fabbrica e stato, rivista della sinistra sindacale e in seguito Politica ed Economia. Ha curato la pubblicazione di Cent’anni dopo, dialogo sulla Cgil tra Vittorio Foa e Guglielmo Epifani (edizioni Einaudi, 2006) e inoltre ha scritto insieme a Gb Zorzoli un libro sul petrolio, Un mondo in riserva (Franco Muzzio Editore, 2006)
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C.M.Panenka e EconomiaSommersa
lunedì 12 dicembre 2011 h19
Bologna • facoltà di economia, piazza scaravilli,aula 11
intervengono
Andrea Ginzburg
docente politica economica unimore
Sbilanciamoci
Cesare Melloni
segretario regionale CGIL emilia romagna
Massimo Ricottilli
docente economica unibo
“Si è chiusa una fase”, si ritrovano spesso a dire i movimenti che in questi ultimi dieci anni hanno fatto opposizione culturale, prim'ancora che politica e sociale, nell'Italia del berlusconismo.Si è chiusa una fase che forse è iniziata a Genova nel 2001 e che altrettanto probabilmente è terminata il 12 novembre 2011, con le dimissioni di Silvio Berlusconi e il successivo passaggio di consegne a Mario Monti, l'uomo forte tanto delle istituzioni europee, quanto di un certo tipo di approccio all'economia e alle politiche economiche.
Si è chiusa una fase, ma non è detto che non se ne debba aprire un'altra. Perché gli echi di quell'altro mondo possibile, se non addirittura la necessità di mettere in campo “l'impresa di un'economia diversa”, ora più che mai rimbombano alle orecchie di un'Europa schiacciata da una crisi che, prim'ancora che economica e finanziaria, è innanzitutto democratica e culturale.
Una crisi di fronte alla quale s'impone una scelta: abbracciare il pensiero unico oggi dominante, che propone le solite vecchie ricette fatte di tagli alla spesa sociale, privatizzazioni dei beni comuni e allentamento della pressione delle regole sui mercati del lavoro e della finanza, oppure sperimentare la bellezza e al tempo stesso la fatica della democrazia, della ricerca collettiva di una via d'uscita alternativa dalla crisi, che sappia mettere al centro la visione di un modello sviluppo diverso.
È quello che ormai da anni cerca di fare Sbilanciamoci, con cui vogliamo confrontarci per capire se è realmente praticabile la strada della controfinanziaria, in cui gli investimenti nella conoscenza e nell'economia reale tornano ad essere centrali rispetto a un sistema produttivo che ormai trae ossigeno solo dalla speculazione, dalle spese militari e dalla distruzione dell'ambiente, senza più la capacità di immaginare pratiche di “buen vivir”.
E dalla riflessione sull'uso alternativo delle risorse, vogliamo estendere il piano della discussione alla questione della democrazia, tanto nelle istituzioni europee quanto nel modello economico nel suo complesso, ponendo l'accento sulle tematiche del welfare, dell'ambiente e di un nuovo rapporto fra capitale e lavoro, capitale e territorio, capitale e comunità.
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Lunedì 21 novembre 2011, Università di Foggia
Il secondo seminario verterà sul tema della gestione della crisi economica mondiale ed il ruolo delle istituzioni internazionale. L'obiettivo è quello di promuovere all'interno delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza un’analisi sulla congiuntura economico-finanziaria e sul ruolo degli “attori globali” nella gestione della stessa. Una cornice generale in termini macro-economici sarà fornita dalla Prof.ssa Marilene Lorizio che proporrà una ricostruzione delle cause che hanno scatenato la crisi economica mondiale negli U.S.A. e poi nel resto del mondo e dei suoi effetti sull’economia reale del sistema economico mondiale. A seguire l'intervento del Prof. Guglielmo Forges Davanzati che concentrerà la propria attenzione sulle politiche di austerity attuate nel mondo con una particolare attenzione ai loro risvolti sull'occupazione dei giovani in particolare nel nostro paese. Il Prof. Gianpaolo Maria Ruotolo illustrerà delle politiche economiche e monetarie dell'Unione Europea soffermandosi sulle recentissime novità normative approvate dall'U.E. Il Prof. Cesare Pozzi offrirà un contributo sullo stato delle politiche e delle relazioni industriali analizzando, inoltre, le scelte strategiche produttive delle imprese attualmente in campo nel nostro paese e nel resto del mondo. Infine, il Prof. Aldo Ligustro svolgerà una riflessione conclusiva in particolare circa il ruolo delle organizzazioni economiche internazionali nella gestione della crisi.
TEMI ED INTERVENTI:
Dalla Crisi Finanziaria alla Crisi dell'economia reale
Prof.ssa Marilene Lorizio - Ordinaria di Economia Politica
Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Foggia
Crisi economica globale e disoccupazione giovanile in Italia
Prof. Gulgielmo Forges Davanzati - Associato di Storia del Pensiero Economico
Facoltà di Scienze Sociale Politiche del Territorio, Università del Salento
Crisi dell'Euro-Zona e competenze dell'UE
Prof. Gianpaolo Maria Ruotolo - Prof. Aggregato di Diritto Internazionale
Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Foggia
I risvolti della Crisi economica sul tessuto produttivo italiano e globale
Prof. Cesare Pozzi - Associato di Economia Industriale
Facoltà di Economia, Università degli Studi di Foggia
Conclude:
Prof. Aldo Ligustro - Ordinario di Diritto Internazionale
Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Foggia
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Venerdì 4 marzo 2011, ore 11 Facoltà di economia, università La Sapienza
Cambiare si può. Le alternative al modello Fiat per un nuovo modello di sviluppo sostenibile