Pdf n.64:
Precari stabilizzati, riduzione dell'orario di lavoro, reddito minimo, 250 mila nuovi posti nel pubblico, servizio civile. E l'intervento dello Stato nell'economia per cambiare modello di sviluppo
Intervista al presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano (Pd), critico ma ligio al voto: «Non sono d'accordo ma è il mio governo»
La disoccupazione ha origine nelle forme attuali del cambiamento tecnologico e organizzativo, ed è tendenzialmente irreversibile
Il Jobs Act del governo non risponde agli obiettivi dichiarati – rilanciare l’economia e l’occupazione – ma riduce i diritti di chi lavora, subordinandoli agli interessi delle imprese. Un'alternativa c'è. Serve un intervento pubblico per cambiare modello di sviluppo, rafforzare le tutele e i diritti dei dipendenti. Le proposte di Sbilanciamoci
Dall'occupazione per tutti al reddito minimo. Come fare ripartire il paese in poche mosse e rimettere in moto l'economia. Attraverso lo Stato
Sottooccupati e sottopagati per attività di bassa qualità e per le quali non è necessaria un’elevata istruzione. O assunti con contratti d'ingresso, d'apprendistato, finte partite Iva e tirocini non pagati
Nel mondo prefigurato dal Jobs Act livelli di aliquote contributive elevati come quelli attuali non saranno sostenibili. Con effetti nefasti sulle prospettive pensionistiche dei lavoratori