Ultimi articoli nella sezione

08/12/2015
COP21, secondo round
di Lorenzo Ciccarese
03/12/2015
Lavoro, la fotografia impietosa dell'Istat
di Marta Fana
01/12/2015
La crisi dell’università italiana
di Francesco Sinopoli
01/12/2015
Parigi, una guerra a pezzi
di Emilio Molinari
01/12/2015
Non ho l'età
di Loris Campetti
30/11/2015
La sfida del clima
di Gianni Silvestrini
30/11/2015
Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
di Vincenzo Comito

Ecoballe

Tremonti bong, contro il pessimismo

26/02/2009

E’ ovvio che la colpa è dei giornali, cioè – siamo più moderni – dei media.

Non ci voleva un genio per capirlo: infatti lo ha capito Tremonti.

Che ha detto: “Tanti hanno titolato 'crollo di Wall Street', ma quante volte deve crollare?”. Divertente.

E poi: “C'è stata un'eccessiva esagerazione in tutto il mondo, non si deve sublimare la logica per cui le uniche notizie sono le cattive notizie". Arguto.

E ancora: “I media che in parte hanno costruito questo mondo lo stanno distruggendo con un'ossessiva, parossistica, ripetitiva meccanica della comunicazione”. Wow!

Insomma Tremonti condanna duramente il pessimismo.
Niente male per l’autore di Rischi fatali e di La paura e la speranza.
Chissà cosa ci racconterà nel prossimo best-seller. Titolo? Si salvi chi può. Ottimista.

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: old.sbilanciamoci.info.
Vuoi contribuire a sbilanciamoci.info? Clicca qui

Commenti

Tremonti bond i nuovi zecchini d'oro

Tremonti la volpe, i banchieri il gatto, i contribuenti italiani i pinocchi a cui si vogliono truffare i risparmi e far pagare il prezzo del risanamento delle banche.
Gli attuali zecchini d’oro i Tremonti bond ce li presentano come capaci di virtù miracolose, risolvono la crisi delle banche senza che lo stato tiri fuori una lira e anzi consentendo di lucrarci un bell’interesse, ma come è possibile questo miracolo?
La questione sta in questi termini, le banche per avidità e dissenatezza hanno prestato denaro a chi non lo poteva restituire sbarazzandosi poi di questi crediti impacchettandoli e rivendendoli. Per aumentare il rendimento del proprio capitale (ROE) hanno portato fuori bilancio molto patrimonio rendendo le loro strutture fragili. Per anni le autorità di vigilanza hanno tollerato che le banche facessero bilanci irrealistici mettendo come poste attive obbligazioni di dubbia qualità partecipazione in società veicolo fatte apposta per nascondere la realtà.
Oggi nessuno sa più dire quanto c’è di vero e quanto di falso nei bilanci delle banche di tutto il mondo (comprese quelle italiane).
La continua scoperta di nuovi buchi, la scarsa trasparenza dei bilanci, fa si che gli investitori scappino dalle azioni bancarie, se non ci fosse la promessa dei governi di non farle fallire le banche oggi sarebbero fallite. Poiché le banche sono indispensabili in un sistema economico moderno in qualche modo occorre trovare una soluzione, le strade sono due.
La prima rilevare (attraverso una bad bank?) le attività incerte di cui nessuno più sa il vero valore (quelle definite tossiche), se poi si riescono a realizzare bene, se no paga il contribuente.
La seconda nazionalizzare le banche, capiti quel che capiti eventualmente a rimediare ci pensa lo stato coi suoi soldi però intanto banchieri, azionisti e così via facciano il piacere di fare fagotto, rimetterci i soldi del loro investimento è il minimo a fronte del loro folle comportamento.
I Tremonti bond sono una specie di terza via, si inizia a prestare denaro alle banche per risolvere il loro problema di mancanza di capitale (dato che se lo sono mangiato con le perdite), poi se i titoli tossici si rivelano meno dannosi del previsto bene, la crisi si risolve, se non è così le banche non saranno in grado di restituire il prestito allo stato con buona pace dei soldi di noi tutti.
Fantastico per i banchieri una scommessa che se va bene permette loro di uscire dalla attuale situazione fallimentare se va male a pagare sono i cittadini. Insomma una scommessa che se va bene si vince se va male a pagare sono i contribuenti.

eZ Publish™ copyright © 1999-2015 eZ Systems AS