Sarà presentato a Roma in settimana il rapporto Ifel 2009 (Istituto per la finanza e l’economia locale, fondazione Anci). Ci dice cose che sappiamo per esperienza diretta, cioè che mentre aspettiamo come allocchi sul ramo le fumisterie del federalismo fiscale, i comuni aumentano le tariffe. Francamente, bastava telefonare a qualunque cittadino che apre il rubinetto o prende il tram. Comunque, ecco: in cinque anni (2004-2009) la spesa dei cittadini per i rifiuti solidi urbani è aumentata del 29,1 per cento, la spesa dell’acqua potabile del 26,4, la spesa per gli asili nido del 12,3 e la spesa per i trasporti urbani dell’11,4, il tutto in presenza di un’inflazione minima o vicina allo zero. Il Sole 24 ore anticipa i dati, non senza qualche tono scandalizzato, soprattutto perché all’impennata dei prezzi non corrisponde un miglioramento dei servizi (sai che novità!). Come spesso avviene, però, guardare le figure spiega più che leggere i numeri. E le tabelle del Sole colpiscono a occhio. Tutti gli aumenti, che già sembravano montagne russe, registrano un’impennata decisissima dopo la prima metà del 2008. E’ lì che i prezzi si impennano come una moto da cross guidata da un matto. Più che il lettore è il “guardatore” che si chiede: oddio, ma che è successo lì? La pagina del Sole non lo dice, il preoccupato fondo di Franco Locatelli non lo dice, l’intervista a un corrucciato Alemanno non lo dice. Insomma, all’analisi, precisa e puntuale (grazie) manca soltanto una parolina di tre lettere che pare impronunciabile, forse per ancestrale tabù: Ici. Chissà, forse si voleva lasciare libera la fantasia del lettore, oppure affidarsi alle sue doti intuitive, o forse si prepara una speciale edizione di parole incrociate, il Sole 24 ore Enigmistico, dove comparirà finalmente lo schemino con la definizione: due orizzontale, era meglio non abolirla, tra lettere.
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