Anni e anni passati ad annaffiare il nobile fiore del cattocomunismo – o solo catto, o solo comunismo – che ci imponeva di pensare a “chi sta peggio di noi”. E dunque notti insonni e compassionevoli pensieri per i Profumo, per i Passera, le loro banche in crisi, la loro fine tra i debiti e il loro mesto rotolare tra i meno abbienti.
Fino al dolore della perdita.
Fino alle lacrime della privazione.
Fino a che abbiamo visto la classifica di Fortune, con Unicredit al 58°posto delle aziende mondiali e 5.872 milioni di dollari di utili. E Intesa Sanpaolo al posto 137, con 3.737 milioni di dollari di utili.
Fino a quando saremo così scemi, dunque?
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