La campagna Energia sostenibile per l'Europa e il ruolo del Patto dei sindaci: quel che si può concretamente fare, a partire dal proprio municipio, di qui al 2020
La campagna Energia sostenibile per l’Europa (Sustainable Energy for Europe – See), attiva dal 2005, si conferma la più grande iniziativa a supporto degli ambiziosi obiettivi sulla sostenibilità ambientale ed energetica che l’Europa ha fissato per il 2020. Sono oltre 120 le partnership attivate nel nostro paese: enti locali, associazioni, agenzie energetiche, istituti di ricerca, imprese private, istituti finanziari, ecc., tutti con l’intento di contribuire al raggiungimento dell’ormai famoso “20-20-20” al 2020. Ridurre le emissioni di gas climalteranti del 20%, attraverso un radicale cambiamento dei comportamenti e delle azioni in campo energetico, potrà raggiungersi principalmente aumentando contestualmente l’efficienza energetica generale del 20% e arrivando a soddisfare i consumi interni di energia con una quota del 20% da fonti rinnovabili. Obiettivi questi non facili da raggiungere, ma certamente un grosso aiuto lo potranno dare anche le città che in forza stanno aderendo al Patto dei sindaci. Primo passo importante da fare è quindi mettere in chiara relazione, a livello nazionale, gli obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni climalteranti, aumento della quota di fonti rinnovabili ed efficienza energetica con gli obiettivi volontari che le città si sono impegnate a raggiungere proprio attraverso l’adesione al Patto dei sindaci.
La conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre 2009, poteva essere l’occasione per coinvolgere gli altri paesi nel seguire il percorso indicato dall’Unione Europea. La stessa Unione europea aveva dichiarato di voler aumentare ancora di più gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (fino ad un taglio del 30%) nel caso in cui anche le altre grandi potenze economiche mondiali (Stati Uniti d’America e Cina in testa) avessero assunto adeguati impegni di riduzione delle emissioni. Purtroppo così non è stato e il tutto viene rimandato alla prossima Conferenza sul clima prevista nel dicembre di quest’anno a Cancun (Messico). A Copenaghen, comunque, le città hanno avuto un ruolo e si sono fatte sentire, consce del fatto che sui loro territori si consuma, in media, oltre il 50% dell’energia prodotta a livello globale. Una chiara e sinergica politica tra i governi nazionali e i governi locali è imprescindibile per ottenere un successo nella lotta ai cambiamenti climatici, la vera sfida di questo nuovo secolo. Non è stato quindi un caso che la Commissione europea abbia lanciato nel 2008, all’interno della campagna Energia sostenibile per l’Europa, un’iniziativa specifica, il Patto dei sindaci appunto, dedicata proprio al ruolo delle città nella lotta ai cambiamenti climatici.
Durante la cerimonia annuale del Patto dei sindaci (Bruxelles, 4 maggio 2010), si è confermato il ruolo leader che sta svolgendo l’Italia dei governi locali che ad oggi annovera oltre 400 città che con apposita delibera del consiglio comunale hanno confermato il loro impegno nel perseguire gli obiettivi fissati per il 2020. Sul sito (www.campagnaseeitalia.it/il-patto-dei-sindaci) è possibile verificare quali città hanno aderito formalmente (on-line copia della delibera del consiglio comunale approvata). Tale positivo risultato è stato possibile raggiungerlo soprattutto grazie alla consapevolezza già diffusa in alcune nostre città, all’azione di promozione portata avanti dal ministero dell’ambiente (Focal Point nazionale della campagna See) in collaborazione con le stesse città e all’azione delle prime strutture di supporto già operanti nel nostro paese che, in sinergia con l’azione della Commissione europea e del ministero dell’ambiente, promuovono il Patto dei sindaci su scala territoriale.
Dal punto di vista operativo, le città che aderiscono al Patto dei sindaci si assumono l’impegno di ridurre volontariamente le proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020. Tale obiettivo verrà raggiunto attraverso la redazione e successiva implementazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Sustainable Energy Action Plan – Seap). Il coinvolgimento della società civile e di tutti gli attori del panorama energetico (settore pubblico e privato) è la chiave di volta per il raggiungimento di tali obiettivi. Il primo Seap redatto in Italia e formalmente approvato dal proprio consiglio comunale (28/04/2010) é quello di Avigliana, un Comune nella provincia di Torino che ha pianificato di ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20,26% entro il 2020.
Maggiori informazioni sulla campagna See e il Patto dei sindaci e su come aderire a tali iniziative: www.campagnaSEEitalia.it.
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