Professore di Economia politica, Facoltà di Economia Federico Caffè dell'Università Roma 3
Non basta invocare ritualmente la crescita, come fanno ormai anche gli adoratori del "rigore": servono misure alternative, che rispondano a un minimo di razionalità economica
La riforma del lavoro deve mirare a: riequilibrio distributivo, vera flessibilità, sostegno ai redditi, formazione, partenariato socioeconomico
Gli strumenti di sostegno al reddito - quando ci sono - sembrano diventati l'unica ricetta contro la crisi. Ma non servono affatto a far ripartire l'economia
Il pericolo di un sistema in cui il basso costo del lavoro compensa i ritardi nell'innovazione e sviluppo. Un'alternativa: il tasso programmato di produttività