Federico M. Mucciarelli è professore associato di diritto commerciale presso il dipartimento di economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia e reader in financial law presso la School of Oriental and African Studies, University of London. Ha conseguito un dottorato di ricerca in diritto commerciale all’Università di Brescia (2003), un LL.M. all’Università di Heidelberg (2001) e la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bologna (1996). E’ stato Global Fellow di NYU Law School (2010 – 2011), assegnista di ricerca e poi ricercatore presso la Facoltà di Economia dell’Università di Bologna (2003 – 2007) e docente a contratto presso l’Università di Trento (2004 / 2005 – 2005 / 2006). Inoltre, ha lavorato per la Banca d’Italia (2000 – 2001), è stato consulente di Shearman & Sterling LLP (2006 – 2008) e consulente del gruppo parlamentare dei Democratici di Sinistra presso la Camera dei Deputati (2003 – 2005). Tra il 2008 e il 2013, infine, è stato membro del comitato di tesoreria del Partito Democratico. Suoi principali temi di ricerca sono le offerte pubbliche d’acquisto, il diritto delle società di capitali e il diritto internazionale societario e fallimentare (https://unimore.academia.edu/FedericoMucciarelli)
Dietro la facciata di di previsioni economiche “oggettive”, si celano spazi di discrezionalità amplissimi e zone grigie, dove il controllo democratico è assente
Nell’Ue il mercato coincide col territorio dell’intera Unione, mentre i meccanismi di protezione dei lavoratori sono governati quasi esclusivamente dagli Stati membri
Il modello tedesco ci insegna che la cogestione é in grado di aumentare l’efficienza produttiva solo in determinati settori industriali e che quindi la sua funzione é in larga parte redistributiva di risorse date. In una fase di contrazione del ciclo economico la cogestione rischia invece di rivelarsi un vero ballon d’essai