Il testo della lettera scritta dai dipendenti Isae al governo:
La manovra finanziaria in discussione prevede, tra l’altro, la soppressione dell’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica). Si tratta di un prestigioso ente di ricerca che ha per compito Istituzionale quello di fornire analisi, valutazioni e previsioni a supporto dell’attività del governo e del parlamento e degli enti locali. L’Isae è, ad oggi, l’unico Istituto pubblico di ricerca che si occupa di questi temi.
L’Isae è referente della Commissione europea sia per la previsione che per la elaborazione degli indicatori sul clima di fiducia delle famiglie e delle imprese italiane. Grazie alla sua riconosciuta professionalità, competenza e indipendenza, l’Istituto è interlocutore privilegiato dell’Ocse, del Fmi e dell’Ecofin circa le dinamiche macroeconomiche e gli effetti delle politiche economiche. Cura, inoltre, elaborazioni e rapporti (sia pubblici che riservati) per il parlamento ed il governo.
I ricercatori dell’Isae sono membri attivi della comunità scientifica internazionale, con numerose pubblicazioni sulle riviste più prestigiose, e contribuiscono costantemente a vari progetti di ricerca e cooperazione. Lo stesso Mef e l’intera pubblica amministrazione ricorrono all’Isae per provvedere alla formazione economica avanzata dei propri funzionari. Dai ruoli dell’Isae sono transitati numerosi dirigenti di organismi internazionali e istituzioni nazionali. Grazie al prestigio e alla riconosciuta autonomia di giudizio, l’Isae è stato individuato da tutte le parti sociali come responsabile dell’elaborazione delle previsioni degli indicatori per l’adeguamento dei contratti di lavoro pubblici e privati (indice Ipca).
La soppressione è decretata “al fine di razionalizzare e semplificare” le funzioni dell’Isae specificando che da tale misura “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. E’ dunque esclusa la finalità del risparmio di spesa che invece costituisce l’obiettivo principale della manovra. Per altro, la chiusura dell’Isae sopprimerebbe una voce autorevole e indipendente proprio nel momento più acuto della crisi economica internazionale, mascherando con motivazioni di razionalizzazione una decisione politica più che discutibile.
Il bilancio Isae, già fortemente ridotto negli ultimi anni (di oltre il 30% dal 2000), non grava interamente sul bilancio pubblico, poiché si giova in maniera consistente di varie commesse esterne. Al momento i trasferimenti pubblici all’Istituto sono di circa 10 milioni di euro, per l’80% destinato alla remunerazione del personale a tempo indeterminato. Di conseguenza, il ricollocamento del personale presso altri enti, prevista dalla bozza di manovra, non determinerebbe significativi risparmi di spesa, a fronte della dispersione di un patrimonio professionale e scientifico di riconosciuto valore.
Alla luce dell’attività istituzionale svolta negli anni, i ricercatori dell’Istituto e tutto il personale trovano umiliante essere considerati un “Ente inutile” proprio nel momento in cui sarebbe cruciale una diagnosi puntuale, professionale e tempestiva dell’evoluzione economica e sociale e degli effetti delle politiche di sostegno all’economia e all’occupazione.
Il personale chiede al governo e al parlamento di riconsiderare un provvedimento che, alla luce di quanto detto, non porta benefici al bilancio dello stato, depaupera un capitale umano e scientifico rilevante e priva opinione pubblica, decisori politici ed organismi internazionali di un referente professionale e indipendente.
(si veda www.isae.it)
I DIPENDENTI DELL’ISAE
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