La crisi ha messo al tappeto le loro teorie dominanti, ma gli economisti non sembrano pronti a trarne le conseguenze. Come la moratoria di quei libri di testo che sono tossici quanto i titoli insaccati nei prodotti finanziari mondiali. Una campagna per cambiare il modo di studiare l'economia
Sarebbe stato possibile evitare questa crisi? Forse sì, con misure davvero keynesiane prese per tempo. Ma è difficile uscirne a questo punto, con un "nuovo new deal": nel casinò della finanza l’efficacia di quella strumentazione è dubbia
Cosa direste di metereologi incapaci di prevedere un devastante uragano, e financo di dare un'allerta urgente quando si avvicina? E di medici che non preannunciano una incombente pandemìa? Gli economisti hanno fallito, è ora di ri-programmarli
in english
Dopo gli anni arrembanti del libero mercato, si è riconvertito all'intervento pubblico nell'economia. E si giustifica citando Keynes. Newsweek gli dedica la storia di copertina
in english
Una petizione di un network internazionale di economisti per il diritto al lavoro
"I have found a flaw...I have been very distressed by that fact"
"A progressive program for economic recovery and financial reconstruction" è il piano per far fronte alla crisi negli Usa proposto da 17 economisti americani e promosso dallo Schwartz Center della New School di New York e dal Political Economy Research Institute dell'Università del Massachusetts ad Amherst.
Gli obiettivi del documento sono:
- Rilanciare l'economia con grandi investimenti pubblici destinati alla creazione di occupazione, alla casa, ai servizi pubblici locali e statali, a investimenti verdi e nelle infrastrutture, sostenuti da una politica monetaria espansiva,
- Riformare i salavataggi nella finanza in modo che siano meno ingiusti e costosi e più efficaci, estendendo e rafforzando i cpntrolli delle istituzioni finanziarie e usando il governo per introdurre significativi cambiamenti nel modo in cui esse operano.
- Rovesciare le forti diseguaglianze e aumentare la prosperità e il potere delle famiglie e delle comunità
- Ri-regolare e ristrutturare il settore finanziario
- Riformare il sistema di governance economica internazionale, con una transizione verso un'economia globale più equilibrata, prospera e giusta, adeguata al cambiamento delle realtà internazionali.
Scarica il documento (in english)
Long_statement_Dec31.pdf 317,63 kB
Una crisi, quella finanziaria, che parte da lontano, per poi arrivare alla new economy e alla fine ai mutui subprime.
Una globalizzazione che doveva portare benefici per tutti e invece ha creato crescenti disuguaglianze. Una lezione, quella di Keynes, che è stata del tutto dimenticata. Intervista a Giorgio Lunghini.
« Precedente Successivo » 1 2 3 4 5 6 7 8