Lo Sblocca Italia continua a sostenere lo sviluppo dell’asfalto, mentre molto meno destina alle ferrovie e davvero poco alle reti per il trasporto urbano, che sono il vero deficit italiano. Il governo insiste con le distorsioni della Legge Obiettivo, senza una politica dei trasporti innovativa e sostenibile
Le politiche di austerità e di precarietà espansiva hanno improntato la politica economica europea attuata quasi in contemporanea nei vari paesi. L'esito è stato che i debiti sono aumentati, la crescita del reddito si è azzerata e quella dell'occupazione è divenuta negativa
Il lavoro non è un mercato/ L'articolo 18 della legge 300/1970 è stato considerato per molti anni come il simbolo della giustizia sociale, in fabbrica e fuori. «Il capo guadagna 10 o 100 volte più di me, può fare gli orari e le vacanze che vuole, assumere chi gli sta a cuore, però una volta che io sono lì, al lavoro, non può mandarmi via. Il posto di lavoro è anche mio. C'è un giudice (a Berlino) che, nel caso, me lo darà indietro».
Il lavoro non è un mercato/ Il mantenimento di uno stabile livello generale dei salari monetari è, tutto sommato, la politica più consigliabile per un sistema chiuso; mentre la stessa conclusione varrà per un sistema aperto, purché l'equilibrio con il resto del mondo possa essere assicurato mediante fluttuazione dei cambi.
Il lavoro non è un mercato/Il mercato del lavoro è il settore più «riformato» che ci sia, uguagliato forse solo dalla previdenza. Eppure siamo qui a parlarne tutti i giorni, come se si trattasse di qualcosa rimasto immutato da un secolo
Il lavoro non è un mercato/ Riforme strutturali: riproposizioni della vecchia ricetta secondo cui la riduzione delle rigidità del mercato del lavoro si tradurrebbe in incremento dell'occupazione
Il lavoro non è un mercato/La ricetta della progressiva crescita della flessibilità in entrata non ha prodotto altro che più precarietà e più incertezza sulle condizioni lavorative
Il lavoro non è un mercato/Il contratto a «tutele crescenti» significa che per i primi tre anni il licenziamento sarà libero in quanto non si applicherà la tutela contro il licenziamento illegittimo, prevista dall'art. 18
Le prospettive di crescita dell'Eurozona appaiono fosche perché il proseguimento delle politiche di austerity prefigura un ulteriore avvitamento della spirale recessiva
Lutto al manifesto. Addio Gian Vaccarino. Economista brillante, allievo di Claudio Napoleoni, professore all'università di Torino, sassofonista, fondatore della rivista L'Indice e presidente dell'Istituto Gramsci di Torino