Roma, 22 gennaio 2014, ore 10.30 Sala della Protomoteca, Campidoglio. Conferenza stampa di presentazione di “Arena di Pace e Disarmo 2014” un evento che, nella giornata del 25 aprile 2014, vedrà riunito nell’anfiteatro di Verona l’intero popolo della Pace: associazioni laiche e religiose, esponenti della società civile, singole persone… tutti insieme per convergere in una comune campagna per il “disarmo militare e la difesa civile”.
per conferme di partecipazione: segreteria@disarmo.org – 328/3399267
Segreteria organizzativa di “Arena di Pace e Disarmo” presso la Casa per la Nonviolenza di Verona > tel. 045/8009803 – cell. 348 2863190
25 aprile 2014, all’Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione. La resistenza oggi si chiama nonviolenza La liberazione oggi si chiama disarmo
“Arena di Pace e Disarmo 2014” è stata lanciata da un appello diffuso da oltre cento personalità del mondo della Pace e del Disarmo, con primo firmatario Padre Alex Zanotelli (presente alla conferenza stampa) per sottolineare la continuità con le “Arene di Pace” svoltesi a Verona negli anni ’80 e ’90.
La politica del disarmo e per il disarmo è una delle direttrici di azione del più vasto movimento per la Pace che opera nel nostro paese. Il ripudio della guerra (che è ripudio del sistema militare e della produzione di armi), e dunque la scelta del disarmo, è l’unica strada per dare vera attuazione alla Costituzione italiana (art. 11); e se la difesa della patria è “sacro dovere” per ogni cittadino (art. 52), c’è assoluta urgenza di finanziare ed organizzare una “difesa civile”, non armata e nonviolenta, che sappia neutralizzare i veri nemici che oggi minacciano l’integrità e le fasce deboli della nostra comunità: la povertà, la disoccupazione, l’insicurezza.
Le enormi spese impiegate per mantenere la difesa armata del nostro Paese, oltre 25 miliardi di euro, sono sottratte direttamente ai diritti essenziali della nostra vita – il diritto al lavoro, alla casa e all’istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l’ambiente, l’aria, l’acqua, la legalità e la partecipazione, la convivenza civile e la pace- dunque le armi anche se non utilizzate stanno già uccidendo e togliendo il futuro alle nuove generazioni.