La campagna Sbilanciamoci! dà un giudizio negativo sulla manovra di correzione dei conti pubblici presentata alle Camere lo scorso 5 dicembre. Esprimiamo riserve su molte delle misure contenute nella manovra del governo Monti. Ci sono alcuni provvedimenti in parte condivisibili (dalla reintroduzione dell’ICI alla tassazione delle autovetture di lusso, dal parziale abbassamento della soglia dell’uso del contante per i pagamenti all’aumento dell’imposta di bollo sulle ricchezze mobiliare detenute nelle banche, dalla creazione di un fondo per l’occupazione giovanile alla riduzione dei costi della politica), ma l’insieme della manovra non è equa, colpisce i lavoratori, i pensionati, i cittadini, salva i grandi patrimoni e non contiene adeguate misure per la crescita e lo sviluppo.
È una manovra che, secondo Sbilanciamoci!, risponde in modo inadeguato alle esigenze di equità sociale e di crescita, interpreta i vincoli europei e dei mercati finanziari in modo restrittivo e rischia di avere un effetto depressivo sulla ripresa dell’economia, mentre mancano politiche ed interventi adeguati per gli investimenti pubblici a sostegno della domanda e dei consumi collettivi. È una manovra recessiva.
In questa manovra non c’è equità
perché invece di ricavare nuove entrate dalle aste delle frequenze TV per il digitale, queste si assegnano gratuitamente ai grandi network televisivi
In questa manovra non c’è rigore
In questa manovra non c’è crescita
attraverso investimenti nel welfare e nella coesione sociale, nel servizio civile, nella università e nella scuola: nessun investimento e nessun stanziamento a colmare la situazione drammatica delle politiche sociali e dell’istruzione e la formazione
Noi riteniamo che sarebbe stata necessaria un’altra manovra, sempre con un impatto di 30 miliardi
Sul fronte delle entrate, la riduzione delle spese miltari, la tassazione dei grandi patrimoni e delle rendite finanziare, la tassazione di almeno il 10% dei capitali scudati, la cancellazione delle grandi opere.
Sarebbero stati raccolti 30 miliardi con cui finanziare una serie di interventi: un programma straordinario per le piccole opere per la messa in sicurezza di 10mila scuole e per il riassetto idrogeologico; interventi a sostegno dei servizi sociali gestiti dagli enti locali, un piano per gli ammortizzatori sociali dei precari, interventi per sviluppare imprese nel campo delle energie rinnovabili e la mobilità sostenibile, interventi per il diritto allo studio nella scuola e nell’università.
Per questo chiediamo al Parlamento di modificare la manovra del governo, di dargli veramente il segno dell’equità, del rigore e della crescita, di salvare l’Italia dalla crisi e di dare in questo modo l’obiettivo di un modello di sviluppo fondato sull’equità sociale e la sostenibilità ambientale.
Chiediamo a tutti di inviare questo documento ai parlamentari italiani (indirizzi suwww.senato.it e www.camera.it).