La crisi non è finita. Nonostante da più parti si parli di ripresa, almeno per il versante dell’occupazione i segnali continuano a essere totalmente negativi. Soltanto così si possono leggere gli ultimi dati diffusi oggi (24 marzo) dall’Istat che sottolinea come nel quarto trimestre del 2009 continui sia il calo dell’occupazione sia l’aumento della disoccupazione. Il numero delle persone in cerca di lavoro ha raggiunto la cifra record di 2.145.000 unità (addirittura +20,8 per cento sullo stesso periodo di un anno prima) e il tasso di disoccupazione è arrivato all’8,6 per cento (dato grezzo): si tratta, per entrambi i valori, del livello più elevato dal quarto trimestre del 2001. Sempre nel quarto trimestre dell’anno scorso, prosegue l’Istat, il numero degli occupati risulta pari a 22.922.000 unità, segnando un calo annuo pari all’1,8 per cento (-428mila unità), per un tasso di occupazione pari al 57,1 per cento.
“Per il secondo anno consecutivo - osserva l’istituto di ricerca - il numero dei disoccupati cresce in misura consistente. Nella media del 2009 aumentano del 15 per cento (+253.000 unità) le persone in cerca di occupazione in confronto a un anno prima. L’incremento interessa prevalentemente le regioni settentrionali (+181.000) e dipende in misura significativa da quanti hanno perso il posto. Decisamente meno accentuata è la crescita della disoccupazione nelle regioni centrali (+60.000) e soprattutto in quelle meridionali (+12.000), dove si concentra esclusivamente nella componente maschile. Al protrarsi del calo dell’occupazione autonoma, dei dipendenti a termine, dei collaboratori - spiegano i ricercatori - si associa anche l’amplificarsi della riduzione dei dipendenti a tempo indeterminato, in particolare nelle piccole imprese”.
Il calo dell’occupazione riguarda in maniera molto accentuata gli italiani (-530mila unità), a fronte di una crescita, con ritmi inferiori al passato, di quella straniera (+103mila). Se poi guardiamo all’intero anno 2009, il tasso di disoccupazione sale al 7,8 per cento dal 6,7 per cento del 2008. Nella media sui dodici mesi aumentano del 2,3 per cento anche gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+329.000 unità).