Si è aperta la stagione dei bilanci delle società quotate italiane e si alza il velo sui compensi dei vertici delle società nel 2008. Quest'anno la pubblicazione di molti bilanci avviene in ritardo rispetto al tradizionale termine del 31 marzo, a causa di una modifica normativa, passata in sordina, con l'attuazione della direttiva transparency. Una contraddizione: anziché aumentare la trasparenza, si ritarda la pubblicità dei documenti nonostante siano già stati approvati dai consigli di amministrazione.
Secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore tra i bilanci finora pubblicati, disponibili sul sito di Borsa, nell'anno in cui è esplosa la crisi finanziaria internazionale arretrano le buste paga dei banchieri, mentre avanzano quelle di manager dei servizi e dell'industria. Il manager più pagato tra le società italiane è un outsider, il bolognese Roberto Tunioli, 51 anni, vicepresidente e amministratore delegato della Datalogic, con 8,3 milioni lordi complessivi nel 2008. Datalogic produce scanner e sistemi di lettura ottica di dati, ha un fatturato consolidato di 380 milioni nel 2008 e 17 milioni di utile netto. Al secondo posto il manager uscente di un'azienda da anni in profondo rosso, Luca Majocchi, a.d. di Seat Pagine gialle, 179 milioni di perdita nel 2008. Majocchi lascerà il psoto il 30 giugno, ma già nel 2008 è stata accantonata la quota di competenza per il trattamento di fine mandato per 5,75 milioni, che porta il totale della sua busta paga 2008 a 7,958 milioni.
Il terzo è un uomo d'oro di Telecom, arrivato nel 2001 dalla Pirelli: Enrico Parazzinidi, classe 1944, se n'è andato l'8 agosto 2008 intascando 7,173 milioni tra stipendio per sette mesi, buonuscita e ferie non pagate. Ecco la tabella provvisoria con oltre 120 nomi.