E' nato "Su la testa-ricomincia da te": un gruppo, un tink thank collettivo, un movimento... Ecco come si presenta, e le istruzioni per aderire:
«Su la testa: l’Italia ricomincia da te». Abbiamo voluto chiamarlo così, questo gruppo, per volontà di riscatto e di coinvolgimento.
Riscatto: da una rappresentanza politica di sinistra che si è persa nei giochini infiniti delle alleanze e delle ambizioni personali (quando è andata bene); nella conservazione dei propri privilegi e nella corruzione (quando è andata male). Comunque, perdendosi per strada le idee e i progetti per un’Italia migliore.
Coinvolgimento: perché forse non saremo il 99 per cento, come dicono gli attivisti di Occupy, ma almeno il 51 sì, come si è visto agli ultimi referendum e alle elezioni di Milano, Napoli, Genova e Cagliari, ad esempio (ma non solo): che non sono state vittorie del ‘massimalismo’, ma al contrario la prova che cambiare si può, semplicemente con idee buone e proposte concrete per realizzarle.
Le proposte
Concretamente, vogliamo
Questo non è un programma politico completo e sistematico: queste sono alcune delle idee che abbiamo elaborato per rendere concreti i nostri ideali. Alcune cose sicuramente mancano, altre sono migliorabili. Per questo, qui sotto vi proponiamo una breve sintesi dei punti: al termine di ciascuno, potete cliccare per leggere la versione più estesa e commentarla con le vostre proposte. Grazie.
Vogliamo un’Europa dei cittadini, non dei tecnocrati. Un’Europa cioè dove le persone possano scegliere con il voto un parlamento e un governo sovrani. Un’Europa dove ogni cittadino abbia diritti sociali come il reddito minimo garantito, la casa, maternità e paternità. Un’Europa che abbia il coraggio di tagliare le unghie la finanza e di mettere fine alla speculazione, tassando per esempio le transazioni finanziarie e regolando i mercati. Qui la versione estesa e commentabile.
Precarietà zero e diritti sociali universali: cioè eliminare le forme contrattuali precarie e comunque pagare di più il lavoro temporaneo. Ma anche raddoppiare i posti negli asili nido e un piano di investimenti per garantire con i servizi pubblici quel lavoro di cura che oggi grava tutto sulle donne. Indennità di disoccupazione, malattia, maternità e paternità, affitti calmierati devono essere diritti di chiunque lavori: che sia dipendente, indipendente, o con altre forme contrattuali. Qui la versione estesa e commentabile.
Un sistema fiscale che chieda ai più ricchi, alla rendita e alla speculazione finanziaria i soldi per estendere a tutti i diritti sociali e per fare gli investimenti in un’economia nuova che ci faccia uscire dalla crisi. Tassare i redditi che vengono trasferiti nei paradisi fiscali, carcere per chi evade, lotta al riciclaggio di denaro e all’economia illegale sono solo alcuni esempi di dove andare a cercare i soldi. Tagli severi alle spese militari e ai costi della politica. Qui la versione estesa e commentabile.
Uscire dalla crisi con un Paese migliore e non peggiore rispetto a quello di prima. Tra cinque anni l’Italia deve produrre beni nuovi: tutela del suolo e trasporto pubblico anziché grandi opere, riciclaggio e riuso dei rifiuti invece che discariche e inceneritori, energie rinnovabili, produzioni culturali e creative. Qui la versione estesa e commentabile.
Uno Stato laico e diritti civili: per tutte e tutti. Estensione universale, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale, di tutti i diritti civili, inclusi matrimonio e adozione. Diritto di ognuno a morire con dignità e abolizione della legge proibizionista sulla procreazione assistita. Cancellazione dei privilegi delle Chiese. Dignità dei detenuti, certezza della pena, diffusione di pene alternative al carcere. Diritti fondamentali per tutti gli stranieri residenti in Italia. Qui la versione estesa e commentabile.
Bisogna cambiare il volto della politica: una legge sui partiti che garantisca la democrazia interna agli iscritti e tetti severi e regole ferree sui finanziamenti. Sostituzione di indennità e vitalizi con normali stipendi, su cui pagare tasse e contributi, per i rappresentanti dei cittadini. Limiti severi ai finanziamenti privati alla politica. Una legge elettorale che restituisca ai cittadini la possibilità di eleggere i singoli parlamentari e l’obbligo per le liste di scegliere i candidati in base alle primarie. Qui la versione estesa e commentabile.
Una legge sul conflitto di interessi per impedire che si sommino potere economico o mediatico e potere politico. Vogliamo che i vertici della Rai siano scelti dai cittadini che pagano il canone. Internet deve diventare un diritto fondamentale inserito nella Costituzione. Vogliamo la neutralità della Rete, la digitalizzazione della burocrazia, opendata e trasparenza universale, carta dei diritti degli utenti del web, forte flessibilizzazione del copyright e open source per la pubblica amministrazione. Qui la versione estesa e commentabile.
Una giustizia uguale per tutti. La prescrizione non deve cancellare il processo ed il reato. Confisca dei beni per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione. Introdurre il reato di tortura. Possibilità di richiedere un processo civile online. Norme severe contro la corruzione. Qui la versione estesa e commentabile.
Vogliamo una scuola pubblica, laica, libera. Estendere il tempo pieno per combattere le disuguaglianze. Eliminare i finanziamenti alle scuole private e portare il sistema di diritto allo studio (case, mense, borse, trasporti) a livelli europei. Piano straordinario di reclutamento massiccio e con tempi certi sia nella scuola che nell’università. La ricerca, universitaria e non, come strumento per una nuova economia. Qui la versione estesa e commentabile.
Ogni politica sul tema della sanità deve basarsi sul principio che la garanzia della salute è un fattore di crescita e di benessere prima che un costo da tagliare. Vogliamo ridurre del 70 per cento in 5 anni la quantità di servizi e personale affidati all’esterno. Il diritto alla salute deve venire prima di ogni autonomia locale: se una regione non è in grado di tutelare la salute di una persona malata deve intervenire lo Stato centrale. Qui la versione estesa e commentabile.