Pubblichiamo il testo integrale della lettera con cui Alexis Tsipras accetta di essere candidato alla Presidenza europea per la lista della società civile proposta da Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli e Guido Viale. In calce a questa risposta di Tsipras pubblichiamo anche la lettera originaria che gli era stata inviata dai "sei".
di Alexis Tsipras
Atene, 24.01.2014
Care compagne e compagni,
Volevo prima di tutto ringraziarvi per la vostra fiducia e l’onore che avere dimostrato per me, SYRIZA e il Partito della Sinistra Europea proponendomi di mettermi in primo piano in una lista in Italia.
Una proposta che rappresenta un riconoscimento morale per le nostre lotte dall’inizio della crisi in Grecia e il nostro tentativo di internazionalizzare il problema nell’Europa del Sud.
Una proposta che metta al completo quella del Partito della Sinistra Europea per la mia candidatura per la presidenza della Commissione Europea.
In Grecia, in Italia e nell’Europa del Sud in genere siamo testimoni di una crisi senza precedenti, che è stata imposta attraverso una dura austerità che ha fatto esplodere a livelli storici la disoccupazione, ha dissolto lo stato sociale e annullato i diritti politici, economici, sociali e sindacali conquistati. Questa crisi distrugge ogni cosa che tocca: la società, l’economia, l’ambiente, gli uomini.
“L’Europa è stata il regno della fantasia e della creatività. Il regno dell’arte”, ci ha insegnato Andrea Camilleri, per finire in “un colpo di stato di banchieri e governi”, come ha aggiunto Luciano Gallino.
Questa Europa siamo chiamati a rovesciare partendo dalle urne il 25 di maggio nelle elezioni per il Parlamento Europeo. Scommettendo sulla ricostruzione di una Europa democratica, sociale e solidale.
La vostra proposta per l’unità, aperta e senza esclusioni, della sinistra sociale e politica anche in Italia rappresenta uno prezioso strumento per cambiare gli equilibri nell’Europa del Sud e in modo più generale in Europa.
SYRIZA ed io personalmente sosteniamo che l’unità della sinistra con i movimenti ed i cittadini che colpisce la crisi rappresentano il migliore lievito per il rovesciamento. È la condizione necessaria per cambiare le cose.