Ed eccola, la Santa Alleanza, dalla “nuova” (immutabile) destra alla “nuova” (quanto mutata) sinistra, che si appresta a manomettere la Costituzione, a stravolgere l’assetto istituzionale del Paese, con la benedizione di Marchionne, e il pur tardivo avallo di colui che dovrebbe essere il “supremo garante” dello Stato di diritto sancito dalla Carta costituzionale.
Un po’ alla volta pressoché tutti i quotidiani, dal Corriere della Sera al Messaggero, dalla Stampa al Mattino, dal Giornale al Foglio, compresa, con qualche distinguo, la Repubblica, si allineano alla nuova onda “riformatrice”. Del resto, se si è allineata, tutto sommato in modo ubbidiente e pronto, l’Unità, perché gli altri organi di stampa dovrebbero esprimere dubbi su quello che sta accadendo? Resistono, Il Fatto Quotidiano e, naturalmente, il Manifesto. E, con altri minori, questo spazio sulla Rete, ultimo ridotto di quelli che la stampa allineata sta apostrofando con la solita trivialità “sacerdoti della Costituzione”, “ayatollah del conservatorismo”, “custodi del sacro Verbo”, “soloni fuori tempo massimo” e via seguitando.