Negli Stati Uniti negli anni della crisi si è allargata la forbice tra i più ricchi e i più poveri: non è scontato, anzi, la crisi finanziaria dovrebbe aver penalizzato quello che è stato ribattezzato "il top 1%" (l'1% più ricco della popolazione), invece è andata in modo esattamente contrario.
In Francia esce in questi giorni un libro-denuncia, scritto dall'economista Thomas Piketty, uno dei più attivi studiosi sulle diseguaglianze, che dice senza mezzi termini: siamo alla società della rendita, come ai tempi di Balzac e Papà Goriot, per un giovane è meglio sposare un'ereditiera che lavorare.
E da noi? Cosa fare per ribaltare o almeno accorciare le diseguaglianze, in uno dei paesi dove più ampia è la forbice tra ricchi e poveri, più alta è la disoccupazione e inattività giovanile, e la stretta dell'austerità europea si somma a una miriade di problemi non risolti che ci portiamo dietro dal passato?
Dal 6 all'8 settembre a Roma è convocata una task force alternativa, per discutere questi temi. Economisti, attivisti, mondo del lavoro, registi, artisti... Va in scena al Teatro Valle occupato il meeting alternativo, per quelli che non vanno a Cernobbio: organizzato dalla campagna Sbilanciamoci!, da undici anni è un appuntamento fisso di settembre. Mentre a Cernobbio sullo splendido lago va in scena l'appuntamento del Workshop Ambrosetti, tradizionale ritrovo per la ripresa autunnale di quelli che decidono in campo economico, Sbilanciamoci fa la sua "controCernobbio" in posti meno esclusivi: da Capodarco a Lamezia Terme a Mirafiori, per citare alcune tappe degli anni scorsi.