Nel luglio 2001 la rivista Altreconomia era nata da poco più di un anno. 32 pagine, in bianco e nero, con la pretesa di raccontare l’alternativa al sistema economico e il movimento che, a gran voce, la rivendicava in piazza.
Ci recammo a Genova con l’idea di dar voce a quel movimento che, primo nella storia, chiedeva
giustizia per tutti, e non la tutela dei propri privilegi. Chiedeva rispetto per l’ambiente e per i diritti di chiunque, ovunque nel mondo. Chiedeva l’introduzione di una tassa che limitasse il potere distruttivo della speculazione finanziaria. Chiedeva la cancellazione del debito per i Paesi più poveri. Voleva la salvaguardia dei beni comuni dalla bramosia del mercato.
Quanto ci aveva visto lungo quel movimento. Ma da quella piazza fu cacciato, brutalmente. Il futuro -quello dei rischi del sistema economico, quello delle speranze di chi costruisce l’alternativa- gli fu scagliato addosso con la violenza di una sequenza di manganellate cieche e sorde. A settembre di quell’anno pubblicammo un numero speciale monografico, intitolato, appunto, “Spiazzati”. Perché quella violenza? perché quella sospensione dei diritti? perché la morte di un ragazzo innocente, Carlo Giuliani? ci chiedemmo.
Oggi tutti i temi dell’agenda di Genova nel 2001 sono divenuti di bruciante attualità. Oggi -ne sono testimoni i referendum del 12 e 13 giugno-, forse Genova ha avuto la sua rivincita.
Ma la ferita rimane, e brucia ancora: nessun pentimento, nessuno che abbia chiesto scusa, nessuna presa di distanza da parte della politica. Ecco perché, dopo tanti anni, torniamo a Genova.
Scaricate il dossier (coi testi di Lorenzo Guadagnucci, Vittorio Agnoletto, Livio Pepino, Enrico Zucca)