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Fotovoltaico, record da 10.000

08/09/2011

L’Italia ha raggiunto la soglia dei 10 GW solari con oltre 270mila impianti collegati alla rete. In realtà, questa cifra è già stata superata visto che il sito del GSE indica una potenza di 9.950 MW e le elaborazioni del gestore sono sfasate almeno di un mese rispetto al reale allaccio degli impianti. L’Italia nel 2011 potrebbe risultare il primo paese per potenza connessa in rete, mentre la Germania continuerà ad essere leader mondiale per la potenza fotovoltaica cumulativa. La produzione solare italiana coprirà quest’anno il 3% dei consumi elettrici, mentre la percentuale solare tedesca nel primo semestre di quest’anno è stata del 3,5%.

 

Facciamo ora due conti per capire quale sarà la percentuale della domanda elettrica nazionale soddisfatta con il solare nel 2012. Alla fine di quest’anno saranno allacciati alla rete circa 13 GW, considerando che nella prima parte dell’anno sono stati collegati 3 GW (escludendo i 3.700 MW degli impianti Salva Alcoa terminati nel 2010 e allacciati quest’anno) e che una potenza analoga potrà essere collegata entro dicembre.

 

Nel 2012 non è improbabile una potenza di 4.000 MW, considerati i 1.500 MW di grandi impianti che rientrano nel Registro. Ai fini del calcolo dell’elettricità prodotta teniamo conto solo della metà della potenza installata il prossimo anno. Nel 2012 dovremmo avere quindi in rete circa 17 TWh solari, pari al 5,5% dei consumi elettrici nazionali e alla metà della produzione delle centrali a carbone.

 

Certo, un risultato ottenuto con incentivi troppo alti, solo parzialmente compensato dalla riduzione delle tariffe causata dal ruolo del fotovoltaico nella formazione del prezzo alla borsa elettrica. La vera sfida adesso riguarda la rete. La rapidità della crescita del fotovoltaico ha spiazzato ogni previsione. In Germania nelle ore centrali degli ultimi week end di giugno la potenza solare (12 GW) ha eguagliato un terzo della potenza totale. Per questo alla 26a Conferenza europea del fotovoltaico in corso ad Amburgo si sta parlando molto di accumulo, di batterie. E anche dell’incertezza tra i produttori che deriva dalla rapida discesa dei prezzi dei moduli che costringe sulla difensiva molte industrie occidentali e che ha portato a casi clamorosi come il fallimento della promettente statunitense Solyndra.

Tratto da www.qualenergia.it
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