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Cinque tesi su Assange-Manning-Snowden

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Le fughe di notizie non riguardano “lo spifferamento” ma una lotta di disobbedienza civile nonviolenta contro immani mali sociali. Spifferare, avvertire, presuppone che qualcuno possa essere informato, voglia in effetti esserlo, e sia in grado di fare qualcosa. Ovviamente quelli che possono fare qualcosa in materia di politica estera USA, che ne hanno il potere – legislativo, il parlamento, particolarmente il Senato; esecutivo, Dipartimento di Stato-Pentagono-Casa Bianca; giudiziario, Corte Suprema; economico, banche giganti; culturale, media mainstream – sanno perfettamente bene ciò che sta succedendo: sono tutti tentativi di aggrapparsi al potere imperiale economico, militare, politico e culturale. Ma non vogliono cambiare. E quelli che vogliono un cambiamento, gran parte della popolazione USA, delle popolazioni alleate e quasi tutto il resto del mondo, sono sì stati avvertiti, ma sono per lo più impotenti. O così credono; ma si veda la tesi [5].

Il discorso dello spifferamento è decisamente troppo ottimistico. Ossietzky (premio Nobel per la pace 1935, per aver denunciato il riarmo della Germania durante il nazismo, ndt) non era uno spifferatore sul nazismo, né Solzhenitsyn lo era sullo stalinismo (né Khrushchev in quanto a quello), né Solzhenitsyn sulla politica estera USA (il suo discorso a Harvard). Essi combattevano qualcosa che sapevano fondamentalmente sbagliato, sperando di allertare altri per unirsi nella lotta. Così, offrirsi di passare del tempo in prigione per Manning sarebbe un sollievo al suo dolore, ma la lotta profonda è più importante. La disobbedienza civile comporta rischi, tutti e tre lo sapevano; uno fu beccato ed esposto a un processo farsa in corte marziale.

[2] Basilare non è il nodo di attenzione mediatico-politico su Assange-Manning-Snowden, ma su ciò che essi hanno rivelato. L’attenzione sui rivelatori è un modo da quattro soldi per evitare quella su una realtà dolorosa. Si prenda ad esempio Manning: TRANSCEND Media Service-TMS ha pubblicato un articolo di Juan Cole, “Top Ten Ways Bradley Manning Changed the World”[http://www.transcend.org/tms/2013/08/top-ten-ways-bradley-manning-changed-the-world/ ; Dieci modi principali in cui Bradley Manning ha cambiato il mondo]:

  • Manning ha rivelato il video di un attacco da elicottero in Iraq su non-combattenti per lo più disarmati, fra cui due giornalisti Reuters. Risultato: il parlamento irakeno disse No al desiderio del governo Bush di tenere una base nel paese (i militari USA si sono ritirati il 31 dicembre 2011);
  • Manning ha rivelato appieno l’entità della corruzione del dittatore tunisino Ben Ali, aggiungendo benzina alla rivolta giovanile;
  • Manning ha rivelato che il dittatore dello Yemen Saleh acconsentì agli attacchi USA con droni in Yemen, un fattore per la sua rimozione dal potere;
  • Manning ha rivelato che l’allora Segretaria di Stato Hillary Clinton ordinò ai diplomatici ONU di spiare le proprie controparti ONU, volendo indiscrezioni esaurienti sui dirigenti ONU, con tanto di parole d’ordine e codici criptati;
  • Manning ha rivelato che John Kerry fece pressione su Israele affinché fosse disposto alla restituzione delle Alture del Golan alla Siria come elemento dei negoziati di pace;
  • Manning ha rivelato che la corruzione del governo afghano era “travolgente”;
  • Manning ha rivelato il regime egiziano corrotto e autoritario di Mubarak;
  • Manning ha rivelato che Robert Gates era contrario a colpire gli impianti nucleari iraniani, ritenendolo controproducente;
  • Manning ha rivelato la politica israeliana “di mantenere l’economia di Gaza al più basso livello di funzionamento compatibile con l’evitare una crisi umanitaria”;
  • Manning ha rivelato che il siriano Assad e sua moglie compravano gioielleria e conducevano uno stile di vita dorato in Europa mentre l’artiglieria uccideva a Homs.

Non tutto è negativo per USA-Israele; c’è luce in fondo al tunnel.

Si prenda Snowden come altro esempio: le sue rivelazioni, gli USA che spiano tanto i propri alleati che l’Afghanistan, minacciano i piani USA per i due grossi blocchi commerciali Trans-Atlantico e Trans-Pacifico per escludere i paesi BRICS (Peter Myers, peter@mailstar.net, 23 luglio 2013). Dovesse accadere così, si tratterebbe davvero di storia mondiale – con gli USA che ora prendono tempo.

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Tratto da www.transcend.org
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