«Le nostre società hanno bisogno di profondi cambiamenti. In altre parole, di diventare più umane. Spero che la lista Tsipras riesca a portare quest'urgenza nelle istituzioni, a iniziare dal Parlamento europeo». Gino Strada, 66 anni, medico e fondatore di Emergency si trova in questi giorni in Sudan, a operare in uno degli ospedali della sua associazione. Segue però il dibattito politico italiano e l'inizio della campagna elettorale.
Strada, come giudica la nascita di questa lista “L'altra Europa”?
«Ci trovo valutazioni e prese di posizioni di rilievo sulle questioni politiche italiane e internazionali. A iniziare dal rifiuto della guerra, ma anche in tema di beni pubblici. Mi sembra che lo sforzo di coagulare questi valori in una lista sia positivo»
Che cosa si aspetta?
«Che questa lista porti tutti all'urgenza di riflettere su cosa vuole dire politica, oggi. Sono saltati da tempo tutti i paletti di un'idea di comunità, eppure viviamo ancora come persone associate, in società. Però in una società che è sempre più una giungla, in cui in nome dell'idolo profitto, dell'idolo denaro, si eliminano e si riducono le cose che devono essere di tutti, cioè comuni, pubbliche. Ecco: mi aspetto che questa lista rappresenti una voce diversa rispetto a questo disvalore prevalente».
Condivide l'idea di Europa di questa lista, lontana sia da quella finanziaria sia da quella nazionalista? Ritiene percorribile questa strada?
«Non lo so se è percorribile, ma so di certo che non voglio percorrere le altre. Lo scopo delle nostre vite non è certo rendere felici le banche. Quello è un film indecente, che non voglio più vedere. Per questo mi fa piacere se qualcuno inizia a cercare strade alternative»